Tra giugno 2024 e maggio 2025, il Veneto ha registrato un aumento dei furti, delle truffe rivolte agli anziani e dei reati commessi da giovani, molti dei quali minorenni. Il bilancio è stato presentato in occasione del 211° anniversario della fondazione dell’Arma dei carabinieri, celebrato in tutta la regione. In Veneto, i carabinieri rappresentano un punto di riferimento costante per la sicurezza, con una rete diffusa di presidi che garantiscono interventi capillari sul territorio.
Presenza capillare dei carabinieri nel veneto e intensità degli interventi
L’Arma dei carabinieri in Veneto si caratterizza per la presenza diffusa su tutto il territorio regionale, con 268 stazioni, 5 tenenze, 32 compagnie e 7 comandi provinciali. Questo assetto consente un contatto diretto con i cittadini, che si riflette nel volume elevato di chiamate al 112. Nel 2024, solo le stazioni hanno ricevuto circa 1.300.000 chiamate di emergenza, un numero che evidenzia quanto siano radicati e operativi i carabinieri nei territori.
Le denunce acquisite sono state affidate prevalentemente ai carabinieri, che hanno preso in carico il 74% delle segnalazioni arrivando a trattare 145.801 reati. Da queste attività sono derivati 1.847 arresti e oltre 23.000 denunce, a testimonianza del ruolo centrale dell’Arma nella lotta alla criminalità locale. I controlli sulla popolazione hanno invece superato 800.000 persone, un dato che conferma l’impegno diretto nei quartieri, nelle città e nelle zone rurali.
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Aumento dei furti, dei codici rossi e attenzione alla violenza di genere
L’analisi dei dati sugli eventi criminali fa emergere un incremento dei furti rispetto all’anno precedente, con un +7,5% che porta a circa 72.000 casi segnalati. Le rapine invece risultano in leggero calo, circa lo 0,2%, attestandosi attorno alle 1.100 segnalazioni. Un fenomeno in crescita sono gli interventi per i cosiddetti “codici rossi“, ovvero casi di violenza domestica o di genere che richiedono un pronto intervento.
Nel periodo considerato, tali interventi sono aumentati del 17%, passando da 2.620 a 3.071 casi. Anche gli arresti collegati a queste situazioni sono più che raddoppiati, raggiungendo quota 465, e le denunce sono aumentate da 2.095 a 2.803. Per gestire meglio i casi di violenza, l’Arma ha applicato 428 braccialetti elettronici a soggetti indagati o sottoposti a restrizioni. Fin dal 2009, i carabinieri hanno promosso corsi di formazione specifici per il proprio personale e campagne informative nelle comunità, per fronteggiare efficacemente questi delicati reati.
Crimini giovanili in aumento ma senza baby gang strutturate
Tra gli aspetti più preoccupanti del bilancio 2024-2025 c’è la crescita del 34% della criminalità giovanile nel Veneto. Il comandante dei carabinieri locali, generale Giuseppe Di Liso, ha chiarito che “non ci sono evidenze di baby gang organizzate e strutturate, come spesso si teme, bensì piccoli gruppi dove si registrano episodi di bullismo e reati spesso violenti.”
Questi gruppi sono composti da poche persone tra coetanei, che commettono furti e rapine principalmente ai danni di altri giovani. Questo fenomeno è osservato con attenzione dalle forze dell’ordine, anche per evitare episodi più gravi o escalation di violenza. La presenza dei carabinieri sul territorio permette di monitorare e intervenire tempestivamente, coinvolgendo anche servizi sociali e istituzioni educative per affrontare le cause di fondo di questo disagio giovanile.
Il ruolo dei carabinieri nella sicurezza quotidiana in veneto
Il bilancio 2024-2025 conferma il ruolo centrale dei carabinieri in Veneto per garantire sicurezza e presidio costante su un territorio complesso. La capacità operativa, la diffusione su tutto il territorio e la varietà degli interventi affrontati testimoniano un impegno costante in tutte le forme di reato, dai furti alle truffe, dalle violenze domestiche ai reati giovanili.
I dati ufficiali confermano anche una certa difficoltà nel contenere le forme di microcriminalità, in particolare quelle rivolte alle fasce più deboli come gli anziani, e la necessità di consolidare azioni di prevenzione e collaborazione con i cittadini. Il 211° anniversario dell’Arma ha rappresentato anche un momento per ribadire la presenza del corpo vicino alla popolazione veneta, con un occhio sempre vigile su problemi di sicurezza che cambiano nel tempo.