nel trentennale della strage di Capaci la biblioteca istituto Gramsci espone lenzuoli originali contro la mafia

nel trentennale della strage di Capaci la biblioteca istituto Gramsci espone lenzuoli originali contro la mafia

a Palermo, l’istituto Gramsci Siciliano ospita una mostra fino al 21 luglio 2025 con i lenzuoli simbolo della protesta civile dopo la strage di Capaci, testimonianza della lotta antimafia degli anni Novanta.
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A Palermo, l’istituto Gramsci Siciliano ospita fino al 21 luglio 2025 una mostra dei lenzuoli simbolo di protesta civile dopo la strage di Capaci, testimonianza della resistenza pacifica contro la mafia negli anni ’90. - Gaeta.it

A Palermo, la biblioteca dell’istituto Gramsci Siciliano ospita una mostra dedicata ai lenzuoli simbolo della protesta civile dopo la strage di Capaci. Questi pezzi storici, recuperati recentemente dalla casa di Gabriella Saladino e donati da Giulia Barbera, testimoniano l’impegno di migliaia di cittadini contro la mafia negli anni Novanta. L’esposizione giunge nel 2025, a più di trent’anni da quel drammatico 23 maggio 1992, quando l’esplosione costò la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta.

Il significato dei lenzuoli come forma di memoria e protesta a palermo

Nel momento immediatamente successivo alla strage di Capaci, Marta Cimino, figlia dei giornalisti Marcello Cimino e Giuliana Saladino, scelse di esporre un lenzuolo dal balcone di casa con la scritta “Palermo chiede giustizia”. Questo gesto semplice, ma carico di significato, divenne un modo di manifestare dolore e rabbia personale, trasformandosi in un richiamo pubblico alle istituzioni e alla società tutta. L’iniziativa fu replicata da migliaia di palermitani, con lenzuoli appesi ai balconi, alle finestre e negli spazi pubblici. Questo movimento spontaneo e popolare prese così forma nei cosiddetti “comitati dei lenzuoli”, realtà femminili e collettive che scelsero questa modalità per tenere viva la memoria delle vittime e contrastare il silenzio imposto dalla criminalità organizzata.

Il lenzuolo, semplice pezzo di stoffa, divenne simbolo di una resistenza pacifica ma determinata. Le scritte e i messaggi personali raccontavano storie di vite colpite dalla mafia, invocando giustizia, verità e cambiamento. L’azione si trasformò in fenomeno sociale capace di mobilitare l’opinione pubblica palermitana e nazionale, contribuendo a mantenere alta l’attenzione su un tema centrale per la città e per tutta l’Italia: la lotta alla mafia e la difesa dello stato di diritto.

Il ruolo dell’istituto gramsci siciliano nel custodire la memoria dei lenzuoli

L’istituto Gramsci Siciliano si è assunto il compito di conservare e proteggere queste testimonianze materiali che rischiano di scomparire. Nel 2022, in occasione del trentennale della strage di Capaci, l’Istituto ha proposto una mostra sintetica con questi materiali, documenti, e fotografie legate al comitato dei lenzuoli. La raccolta contiene oltre alle stoffe anche testimonianze scritte, immagini e materiali prodotti nel corso degli anni, realizzati soprattutto da donne che partecipavano attivamente al comitato.

Questa esposizione rappresenta una memoria tangibile e articolata di una parte significativa della storia civile di Palermo. L’istituto, con la sua funzione di archivio e centro culturale, tiene viva questa memoria e la rende accessibile al pubblico. Qui si recupera la dimensione umana di un periodo difficile del capoluogo siciliano, catturando quel fermento sociale e quella voglia di reagire che si traduceva in atti concreti di partecipazione civile.

Dettagli e visitabilità della mostra all’istituto gramsci

La mostra con i lenzuoli originali rimarrà aperta al pubblico fino al 21 luglio 2025, negli orari consueti di apertura della biblioteca dell’istituto Gramsci Siciliano. I visitatori potranno vedere da vicino questi pezzi, conservati con cura dopo il recupero nella casa di Gabriella Saladino, alla quale sono stati affidati poco tempo fa da Giulia Barbera.

L’esposizione si configura come un’occasione di riflessione e di ricordo, che rende visibile la testimonianza di chi, con piccoli gesti, ha dato voce a una città dilaniata dalla violenza mafiosa. La scelta di esporre questa documentazione in un luogo di cultura e studio come l’istituto Gramsci permette di mantenere viva la memoria storica e favorire la conoscenza delle vicende legate alla lotta alla mafia per le nuove generazioni.

Questa iniziativa conferma inoltre il ruolo della cultura come elemento fondamentale nel mantenere attiva la consapevolezza civile e invita i cittadini a confrontarsi con il passato per continuare a costruire una società più giusta e libera dalle minacce criminali.

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