La diocesi di Lucca ha accolto tre nuovi parroci, tra cui antony shenan, originario dello Sri Lanka. La sua ordinazione si è svolta domenica scorsa nella cattedrale di San Martino, senza però la presenza dei genitori. La famiglia di shenan ha visto rifiutata la richiesta di visto turistico per poter assistere alla cerimonia, un episodio che ha suscitato reazioni forti e ha messo in luce difficoltà burocratiche legate agli spostamenti internazionali.
La cerimonia di ordinazione e l’assenza dei genitori
La celebrazione per l’ordinazione sacerdotale di antony shenan si è tenuta nella cattedrale di San Martino, cuore religioso della città di Lucca. Durante l’evento, il nuovo parroco ha preso l’impegno di servire la comunità con dedizione. Tuttavia, un elemento fondamentale è mancato: la presenza dei suoi genitori, impossibilitati a varcare i confini italiani a causa del rigetto del loro visto turistico. Questo diniego ha segnato un momento di forte emozione, evidenziando la distanza fisica realizzata tra il sacerdote e la propria famiglia, ma anche il peso delle normative sugli ingressi dall’estero.
Nonostante la gioia per l’ingresso ufficiale di shenan tra i rappresentanti religiosi della diocesi, l’assenza dei familiari si è percepita come una mancanza significativa. Il mancato rilascio del visto ha acceso un dibattito sulle barriere burocratiche incontrate da cittadini stranieri che cercano di partecipare ad eventi importanti in Italia. Il caso di antony shenan mette in risalto le difficoltà connesse a procedure amministrative considerate troppo rigide o poco sensibili a situazioni personali e familiari.
Leggi anche:
La reazione dell’arcivescovo di lucca paolo giulietti
Durante la cerimonia, la situazione ha spinto l’arcivescovo di Lucca, paolo giulietti, a intervenire pubblicamente. Rivolgendosi direttamente al nuovo parroco, ha espresso profondo rammarico per la mancata presenza dei genitori, definendo l’episodio un motivo di vergogna personale. Giulietti ha detto: “Ti chiedo scusa, carissimo Antony, perché ai tuoi genitori è stato impedito di essere oggi qui con te, a rendere grazie a Dio per il dono del tuo sacerdozio.”
L’arcivescovo ha sottolineato anche quanto sia stato doloroso, per chi era presente in cattedrale, non poter ringraziare direttamente i familiari di antony per aver dato al mondo un sacerdote destinato a servire un popolo lontano dalla sua terra d’origine. Questa ammissione pubblica di disagio e incomprensione da parte di una figura ecclesiastica così autorevole mette in luce la difficoltà di un’Italia che spesso non riesce ad accogliere appieno le persone che provengono da contesti diversi.
Giulietti ha annunciato l’intenzione di documentare ufficialmente la sua posizione, affinché l’episodio dei genitori di antony resti testimonianza di situazioni che meritano attenzione e possibile correzione. La sua scelta di parlare a cuore aperto ha dato un peso concreto alla vicenda e alle problematiche legate all’immigrazione e ai permessi di ingresso.
Implicazioni pratiche e sociali del rifiuto del visto
Il rifiuto del visto turistico ai genitori di antony shenan rappresenta un caso emblematico di difficoltà incontrate da molte famiglie di origine straniera in Italia. Il sistema di concessione dei permessi di soggiorno e dei visti continua a mostrare aspetti rigidi, spesso slegati dalle reali esigenze umane e familiari. chiedere a un parente di partecipare a un evento così importante garantendo la presenza fisica diventa complicato, quasi proibitivo per molti.
In particolare, per cittadini provenienti da paesi extraeuropei come lo Sri Lanka, le procedure comportano lunghi tempi di attesa, controlli scrupolosi e una certa arbitrarietà nel rilascio delle autorizzazioni. In molti casi, queste disciplina sembrano non tener conto di fattori emotivi o spirituali, elementi fondamentali soprattutto in occasioni di riti religiosi o cerimonie familiari importanti.
Le strette delle leggi sull’immigrazione influenzano anche la percezione che stranieri hanno dell’Italia come terra dove costruire o rafforzare legami. Il rischio è che episodi come questo contribuiscano a un senso di esclusione sociale e culturale, alimentando tensioni o disaffezione verso istituzioni e autorità. emergono quindi questioni più ampie che chiamano in causa non solo l’aspetto legale ma anche quello umano e solidale.
La nuova presenza di antony shenan nella comunità di lucca
Con la sua ordinazione, antony shenan inizia un ruolo delicato e impegnativo nella diocesi di Lucca. Verrà chiamato a svolgere incarichi pastorali in una realtà locale che da tempo accoglie residenti di diverse origini. La sua esperienza personale, legata a una famiglia che vive lontano, potrebbe portare un contributo originale nel rapporto con chi affronta sfide simili dentro la città.
La presenza di sacerdoti stranieri nelle comunità italiane riflette un fenomeno cresciuto negli ultimi anni, in parti particolari del paese dove convergono culture diverse. In questo contesto, antony shenan si trova a rappresentare quella capacità di mediazione tra mondi diversi, inserendosi in una realtà che cerca risposte concrete a domande di appartenenza, fede e convivenza.
In questa fase di adattamento e servizio, la diocesi di Lucca dovrà inoltre affrontare la sfida di costruire reti di sostegno per il nuovo sacerdote, garantendo che la distanza dalla famiglia non si traduca in isolamento. L’attenzione alle condizioni personali di figure professionali e religiose con simili condizioni diventa elemento di una pastorale più attenta e capace di rispondere a bisogni reali.
I prossimi mesi saranno decisivi per antony shenan e per la sua missione nel territorio lucchese, sotto lo sguardo vigile di una comunità che osserva con interesse e attesa i suoi passi.