Necropoli della banditaccia, la sindaca gubetti commenta il lavoro svolto dal politecnico di torino sul sito etrusco

Necropoli della banditaccia, la sindaca gubetti commenta il lavoro svolto dal politecnico di torino sul sito etrusco

Il politecnico di Torino utilizza tecnologie avanzate per mappare in 3D la necropoli della Banditaccia a Cerveteri, supportando ricerca, conservazione e valorizzazione del sito archeologico tutelato dall’Unesco.
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Il Politecnico di Torino ha condotto un rilievo 3D innovativo nella necropoli della Banditaccia a Cerveteri, valorizzando il sito UNESCO con tecnologie avanzate e rafforzando la collaborazione tra ricerca, conservazione e comunità locale. - Gaeta.it

La necropoli della Banditaccia a Cerveteri, tesoro archeologico tutelato dall’Unesco, ha ospitato nelle settimane passate un gruppo di studio del politecnico di Torino. Questo progetto ha visto impegnati docenti e studenti nella rilevazione e documentazione del sito con tecnologie moderne. L’esperienza ha coinvolto la comunità locale e la sindaca Elena Gubetti, che ha mostrato particolare apprezzamento per il lavoro svolto, sottolineando l’importanza del sito per la ricerca e per l’identità della città.

L’impegno del politecnico di torino nella rilevazione della necropoli della banditaccia

Il politecnico di Torino ha portato avanti uno stage intenso all’interno della necropoli della Banditaccia, coinvolgendo un gruppo di studenti e professori del dipartimento di architettura e design . Lo scopo principale era realizzare un rilievo metrico in 3D del sito. Gli studenti hanno lavorato dalla scala territoriale fino ai minimi dettagli dei manufatti archeologici, con l’obiettivo di costruire una mappatura precisa e dettagliata.

Supervisione esperta e tecnologie d’avanguardia

Il lavoro di campo ha visto la supervisione di docenti esperti come Emanuele Morezzi, Filiberto Chiabrando, Lorenzo Teppati Losè e Tommaso Vagnarelli. Questo ha permesso di garantire un approccio metodico e scientifico su tutta l’estensione dell’area archeologica. Il gruppo si è spostato con attenzione su tutta la necropoli, includendo zone interne e quelle esterne al recinto principale, quali la via degli Inferi, la necropoli del Laghetto e i grandi tumuli.

La tecnologia utilizzata è stata all’avanguardia: droni di ultima generazione, laser scanner e sistemi Lidar sono stati impiegati per acquisire dati anche attraverso la densa vegetazione tipica del luogo. Grazie a questi strumenti, si sono potute scoprire e registrare con precisione aree fino a poco tempo fa difficili da mappare, aprendo nuove prospettive per lo studio e la conservazione del sito.

Un contributo concreto alla conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico

Il progetto tra politecnico di Torino e parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia rappresenta un passo rilevante nel campo della tutela archeologica italiana. L’obiettivo ambizioso è dotare la necropoli della Banditaccia di un sistema di conservazione digitale allo stato dell’arte, capace di mantenere traccia accurata delle condizioni del sito nel tempo e agevolare interventi di restaurazione o protezione.

Un archivio dinamico di dati tridimensionali

La raccolta dettagliata di dati tridimensionali crea un archivio dinamico del patrimonio, fondamentale per la ricerca futura e per attività di gestione sul campo. L’uso di tecnologie innovative consente inoltre di rendere più accessibili all’opinione pubblica e agli specialisti le strutture e i reperti, senza compromettere l’integrità degli stessi.

Lo studio di rilievo ha innescato anche una sinergia nuova tra mondo accademico e sito archeologico. Il polito ha scelto la necropoli come laboratorio dove applicare e affinare strumenti digitali, mentre il parco ha guadagnato dati fondamentali per monitorare le condizioni dell’area e programmare interventi che tutelino il valore storico.

La necropoli della banditaccia come punto di riferimento per la ricerca e la comunità scientifica

La sindaca di Cerveteri, Elena Gubetti, ha evidenziato il crescente interesse della comunità scientifica verso la necropoli della Banditaccia. Il sito richiama archeologi, storici e architetti provenienti da diverse nazioni che scelgono Cerveteri per approfondire studi e condurre ricerche sul campo. Questo afflusso di conoscenze testimonia la ricchezza ancora tutta da raccontare di un luogo simbolo della civiltà etrusca.

Dialogo tra storia e tecnologia

Gubetti ha ricordato il legame personale con il politecnico di Torino, sua esperienza formativa e professionale, manifestando soddisfazione per l’impegno messo dagli studenti nel valorizzare quel patrimonio. La presenza di giovani studiosi motiva nuove scoperte, aggiorna le metodologie d’indagine e contribuisce a mantenere vivo il dialogo tra storia e tecnologia.

Cerveteri si conferma in questo modo come un laboratorio per la ricerca applicata alle antichità, un posto dove il confronto tra tradizione e innovazione tecnologica genera approcci concreti per la gestione e la comunicazione del passato. L’interesse verso il sito si traduce in nuove opportunità di approfondimento scientifico e in un rinforzo dell’identità locale legata alla storia.

L’azione comune tra politecnico e parco archeologico rappresenta un esempio concreto di collaborazione capace di coniugare formazione, ricerca e tutela, elementi indispensabili per valorizzare un patrimonio che appartiene all’intera umanità.

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