Una nave che trasportava aiuti umanitari alla popolazione palestinese della striscia di Gaza è stata attaccata in acque internazionali, vicino alle coste di Malta. L’imbarcazione ha preso fuoco ed è in procinto di affondare. I 16 occupanti a bordo, tra cui membri dell’equipaggio e attivisti, sono stati messi in salvo grazie a un’operazione di soccorso coordinata dal governo maltese. Ecco come si sono svolti i fatti e chi avrebbe dovuto partecipare alla missione umanitaria.
Attacco e incendio a bordo della nave conscience della freedom flotilla coalition
La nave Conscience, battente bandiera di Palau, è stata oggetto di un attacco con droni poco dopo la mezzanotte in acque internazionali al largo di Malta. Gli attivisti a bordo hanno lanciato un sos, riferendo che la nave ha subito un danno tale da causare un buco nella struttura e sta affondando. L’imbarcazione era partita dalla Tunisia martedì sera e navigava nelle acque maltesi da circa 12 ore prima dell’attacco.
Difficoltà a contenere l’incendio
Yasemin Acar, addetta stampa della Freedom Flotilla Coalition, ha raccontato alla Cnn che “l’incendio è divampato a seguito dell’attacco ed è stato molto difficile da contenere.” Le operazioni antincendio sono state supportate dal governo locale che, una volta allertato, ha inviato mezzi e squadre per aiutare il personale a bordo. L’attacco ha interrotto il viaggio di una nave destinata a portare rifornimenti e solidarietà in un’area che da anni vive sotto un blocco.
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Gli attivisti impegnati in questa campagna vogliono denunciare l’assedio israeliano a Gaza. Questa iniziativa è stata tenuta riservata, specificano, per evitare tentativi di sabotaggio o di impedire questa rotta umanitaria, ma l’attacco dimostra quanto la situazione sia tesa e delicata.
La presenza mancata di greta thunberg e altri volontari di rilievo
Tra i nomi noti che avrebbero dovuto imbarcarsi a Malta per partecipare alla missione c’era Greta Thunberg, attivista per il clima nota a livello internazionale. Secondo quanto riportato dagli attivisti della Freedom Flotilla Coalition alla Cnn, Greta non era ancora salita a bordo quando l’attacco è stato portato avanti. Anche il colonnello in pensione dell’esercito americano Mary Ann Wright avrebbe dovuto unirsi al gruppo di volontari.
Volontari da tutto il mondo
La coalition ha spiegato che da oltre 21 Paesi diversi i volontari erano arrivati a Malta per questa missione. Questo conferma un impegno internazionale articolato per portare aiuti nella striscia di Gaza. Oltre alle figure pubbliche, numerosi attivisti avevano organizzato la raccolta e la spedizione di materiali di prima necessità, convinti della necessità di un supporto diretto e visibile alla popolazione.
Il fatto che il viaggio fosse mantenuto sotto stretto riserbo indica una fragilità nelle condizioni operative di queste iniziative. La paura di interventi ostili è decisamente alta, come dimostra l’incendio causato dall’attacco con droni, probabilmente sincronizzato per bloccare la nave prima dell’imbarco dei volontari.
Il salvataggio e l’intervento del governo di malta
Dopo l’attacco, il governo maltese si è immediatamente mobilitato per coordinare il salvataggio di tutti i 16 persone a bordo della nave Conscience. I soccorsi sono arrivati rapidamente e hanno permesso di mettere in salvo i 12 membri dell’equipaggio e i 4 civili senza registrare vittime o persone ferite.
Resistenza dell’equipaggio e operazioni di spegnimento
La nave, dopo l’esplosione e l’incendio, ha iniziato ad affondare. Alcuni membri dell’equipaggio hanno rifiutato di salire sul rimorchiatore inviato per spostare la nave, ma hanno ricevuto supporto per le operazioni di spegnimento del fuoco. Le autorità maltesi hanno diffuso una comunicazione ufficiale in cui confermano la buona salute di tutti quelli a bordo e rimangono sul posto per monitorare la situazione.
Questo intervento rapido ha impedito un’escalation più grave dell’incidente. Malta svolge spesso un ruolo chiave nelle emergenze marittime nel Mediterraneo, data la sua posizione centrale. In questo caso ha dimostrato capacità di risposta e coordinamento, accogliendo l’emergenza in acque internazionali ma vicine alle sue coste.
La missione di aiuti umanitari e il contesto internazionale
La Freedom Flotilla Coalition aveva fatto sapere che la nave Conscience faceva parte di una missione per portare aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, isolata da anni da restrizioni e blocchi. Questi sforzi nascono in risposta alla crisi che coinvolge la striscia e la difficoltà di far arrivare rifornimenti essenziali come cibo, medicine e beni primari.
La presenza di attivisti internazionali e figure pubbliche in queste iniziative serve a riportare l’attenzione sulla questione palestinese e promuovere una visibilità delle condizioni umanitarie. La repressione delle spedizioni, attraverso attacchi come quello contro la nave Conscience, rende queste missioni ancora più delicate e rischiose.
Il quadro resta teso, con interessi geopolitici e conflitti che impediscono un accesso sicuro e diretto agli aiuti. Il Mediterraneo si conferma come punto nevralgico, dove le linee tra intervento civile e conflitto si mescolano, complicando ogni tentativo di assistenza. Malta si trova così coinvolta da vicino, al confine tra diverse realtà in cui il Mediterraneo resta teatro di scontri indiretti e di solidarietà.