Nato un bambino dopo dieci anni a Montemitro, il piccolo Libero ridà vita al paese molisano

Nato un bambino dopo dieci anni a Montemitro, il piccolo Libero ridà vita al paese molisano

La nascita di Libero a Montemitro, figlio di Emanuela e Rocco, segna una speranza per il borgo molisano in declino demografico, grazie al ritorno della coppia e alla valorizzazione delle tradizioni croate.
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La nascita di Libero a Montemitro, piccolo borgo molisano in declino demografico, rappresenta un simbolo di speranza e rinascita per la comunità, grazie anche al ritorno e all’impegno dei giovani genitori nel valorizzare tradizioni e rilanciare il paese. - Gaeta.it

Il piccolo Libero è venuto alla luce martedì scorso a Montemitro, borgo molisano di circa 200 abitanti, segnando un evento raro e atteso da tutta la comunità dopo un lungo silenzio demografico. La nascita del bambino, figlio di Emanuela e Rocco, ha acceso la speranza in un territorio colpito da decenni di declino della popolazione. La scelta della coppia di tornare e investire nel piccolo paese registra cambiamenti significativi, in un contesto dove la tradizione e la lingua croata rappresentano un legame forte tra gli abitanti.

La nascita di libero e la gioia di un paese in attesa

Montemitro ha accolto il primo nato dopo dieci anni con entusiasmo palpabile. Il bambino, chiamato Libero, è arrivato proprio nel giorno del quarantesimo compleanno della madre, Emanuela, tornando al paese dopo un lungo periodo trascorso nel bresciano. Questo evento ha coinvolto l’intera comunità, che ha partecipato con calore alla cerimonia di nozze dei genitori e alla riapertura della macelleria di famiglia. Le donne più anziane del borgo hanno preparato il corredino del bimbo con pezzi tessuti su un antichissimo telaio, segno vivo di tradizioni radicate nel tempo.

Libero non è solo un neonato, ma un simbolo di speranza in un luogo dove da anni la natalità si è praticamente azzerata. La sua nascita rappresenta una rinascita per Montemitro, un paese che, come altri nelle aree interne del Molise, soffre uno spopolamento costante. Le campane a festa sulle colline molisane hanno suonato per un evento che, nella pratica quotidiana del piccolo paese, assume un grande valore sociale e culturale.

Le difficoltà demografiche e la crisi del molise interno

Le sfide demografiche del Molise interno sono note da tempo. Montemitro ha perso metà della sua popolazione negli ultimi quarant’anni. Un calo dovuto a un saldo naturale negativo e a una migrazione verso città o regioni più ricche. Dal 2001, la regione ha visto ridursi la propria popolazione di circa 32mila persone. Gran parte delle giovani generazioni sceglie nuovi orizzonti lasciando dietro di sé paesi che faticano a mantenere servizi e attività.

Montemitro, in particolare, fa parte di una minoranza linguistica croata, che custodisce una lingua e usanze particolari. Nonostante questa unicità culturale, le difficoltà economiche e sociali si fanno sentire. La reale minaccia è quella di un paese che rischia di perdere corpo e identità se non si fermano queste dinamiche. I dati sottolineano quanto i piccoli centri dell’entroterra soffrano più di altri territori.

La scelta di Emanuela e rocco di tornare e investire nel paese

Emanuela, madre di Libero, racconta la sua esperienza di ritorno dopo anni in Lombardia. “Il richiamo della comunità si è rivelato più forte della vita in città, dove prevale invece la solitudine.” La decisione di rientrare è stata legata a un desiderio di radicamento e appartenenza, sentimenti che lei e il marito Rocco hanno portato anche nell’attività lavorativa riaprendo una macelleria dopo la cerimonia di nozze.

Questa scelta ha presentato ostacoli non banali. Le difficoltà nella gestione dell’impresa, la limitata dimensione del mercato e la necessità di mantenere il tessuto sociale hanno richiesto sforzi concreti. Eppure, alcune iniziative di giovani imprenditori hanno segnalato un mutamento: un giovane ha avviato una vigna, un altro ha aperto un bed and breakfast. Anche stranieri hanno cominciato a comprare case nel borgo, facendo pensare a una piccola inversione di tendenza nell’emigrazione.

Emanuela sottolinea di non voler lasciare Montemitro. “La collaborazione tra gli abitanti crea un clima di sostegno e fiducia. Il senso di comunità, rispetto alle grandi città, è una risorsa preziosa per mantenere viva l’identità e promuovere nuove opportunità.”

Le tradizioni culturali e le aspettative per il futuro del paese

Rocco è attento a ricordare come Montemitro conservi tradizioni radicate. La festa di Santa Lucia, evento atteso ogni anno, rappresenta un momento di aggregazione abituale. Il paese dà spazio anche alla cultura, tramite un concorso di poesia nella lingua croata di origine, elemento che rinsalda il legame con il passato e la storia degli antenati.

La nascita di Libero assume una forte valenza simbolica, tanto che i genitori sperano possa diventare la mascotte del borgo, una figura attorno a cui costruire nuove energie. Il sostegno ricevuto dagli operatori sanitari non è passato inosservato: il percorso in ospedale è stato seguito con cura da medici e personale infermieristico attento.

“Questo compleanno doppio della madre e del figlio sembra segnare una nuova fase per Montemitro,” un piccolo paese che prova a reagire alle difficoltà con gesti concreti di vita e continuità. La presenza di nuovi abitanti e la valorizzazione delle tradizioni lasciano intravedere alcune opportunità, seppur in un contesto che resta molto fragile.

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