Napoli: progressi e sfide nella lotta alla dispersione scolastica

Napoli: progressi e sfide nella lotta alla dispersione scolastica

A Napoli, la dispersione scolastica nella scuola primaria mostra segnali di miglioramento, mentre nella secondaria di primo grado aumenta. Iniziative istituzionali mirano a contrastare il fenomeno e garantire l’istruzione.
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Napoli: progressi e sfide nella lotta alla dispersione scolastica - Gaeta.it

La dispersione scolastica nel Comune di Napoli sta mostrando segni di miglioramento nella scuola primaria, con una riduzione degli alunni che non sono stati ammessi alle classi superiori. I dati, presentati dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, durante un incontro tra sindaci, magistratura e forze dell’ordine, pongono l’accento su come la questione della frequenza scolastica possa essere affrontata con successo attraverso un approccio collaborativo e sinergico.

Dati sulla dispersione scolastica nella scuola primaria

Nell’anno scolastico 2023/2024, si è registrato un abbassamento del numero di alunni non ammessi alla classe superiore nella scuola primaria, con un totale di 208 alunni rispetto ai 281 dell’anno precedente. Questo miglioramento, seppur lieve, è un segnale positivo che evidenzia un possibile impegno delle istituzioni e delle famiglie nella lotta contro l’abbandono scolastico. La diminuzione dei non ammessi potrebbe essere attribuita a diverse iniziative implementate dalla scuola, finalizzate a garantire che i ragazzi rimangano impegnati e motivati nel loro percorso educativo. Tuttavia, nonostante i progressi, è fondamentale continuare a monitorare la situazione e a mettere in atto strategie ed azioni per garantire che ogni bambino abbia accesso al diritto all’istruzione.

La scuola secondaria di primo grado e le baby gang

Contrariamente ai dati della scuola primaria, la scuola secondaria di primo grado ha evidenziato un incremento dei non ammessi, passando da 179 a 205. Questa cifra allerta gli esperti, in quanto correlata a fenomeni problematici come le baby gang, un fenomeno che sta emergendo con preoccupazione tra i giovani. Il prefetto Michele di Bari ha sottolineato l’importanza di attuare strategie specifiche e coordinate per affrontare questa problematica, creando un confronto tra i vari attori istituzionali. È evidente che il supporto psicologico, educativo e sociale sia cruciale per queste fasce di età, al fine di reintegrarli nel percorso scolastico e dissuaderli dalla scelta di vie devianti.

Risultati nella scuola secondaria di secondo grado

Per quanto concerne la scuola secondaria di secondo grado, i dati offrono una visione più ottimistica, con un abbassamento dei non ammessi per mancata frequenza, che scendono da 807 a 777. Questo trend positivo, che riflette un miglioramento nella continuità scolastica degli studenti, deve essere mantenuto e rafforzato. Le istituzioni scolastiche stanno intensificando le loro attività per coinvolgere maggiormente gli studenti e incoraggiarli a completare il loro percorso educativo. Le politiche educative e gli interventi mirati, come il tutoraggio e il supporto nello studio, sono essenziali per convincere i ragazzi dell’importanza della formazione.

Iniziative istituzionali per combattere la dispersione

Il cambiamento nel panorama della dispersione scolastica è stato avviato con il Decreto Caivano, che ha introdotto misure legali per affrontare l’inadempimento dell’obbligo di istruzione da parte dei minori. Questo decreto ha previsto anche linee guida su come segnalare gli studenti non conformi, creando un circuito virtuoso di collaborazione tra le scuole, i municipi e le autorità giudiziarie. A partire da gennaio 2024, una circolare è stata distribuita ai sindaci con l’obiettivo di rafforzare il monitoraggio dell’adempimento dell’obbligo scolastico. Il successo di queste misure sarà valutato con un monitoraggio attento dei dati relativi a segnalazioni e ammonimenti delle autorità competenti, al termine dell’anno scolastico.

La situazione scolastica a Napoli rappresenta una sfida complessa, impiantata su vari livelli sociali e istituzionali. Il recupero della frequenza scolastica deve diventare un obiettivo condiviso per costruire un futuro migliore per i giovani del territorio.

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