Nel corso del 2025, la Prefettura di Napoli ha adottato misure specifiche su dieci imprese locali per contrastare eventuali infiltrazioni di organizzazioni criminali. Queste iniziative rientrano in una strategia volta a evitare il blocco totale delle attività produttive, promuovendo invece un percorso di controllo e recupero delle imprese coinvolte in situazioni di rischio mafioso. Le aziende selezionate operano in diversi comparti economici e sono state seguite da professionisti specializzati, per assicurare il rispetto delle prescrizioni imposte.
Le misure di prevenzione collaborativa: definizione e obiettivi
Il provvedimento applicato alle dieci aziende di Napoli si fonda sull’articolo 94-bis del Codice Antimafia. Si tratta di un’alternativa all’interdittiva antimafia, pensata per realtà imprenditoriali che mostrano segnali di legami occasionali con ambienti criminali ma che non risultano ancora definitivamente compromesse. L’intento è evitare l’allontanamento totale di queste imprese dal circuito economico, offrendo invece un sostegno che le conduca progressivamente verso il rispetto della legalità.
Monitoraggio e gestione aziendale
Il percorso di “prevenzione collaborativa” prevede un monitoraggio continuo della gestione aziendale e l’applicazione di precise condizioni da parte del prefetto. Questi controlli puntano a ridurre i rischi che le attività possano essere usate per favorire la criminalità e, contemporaneamente, tutelano l’integrità del tessuto produttivo locale. Le misure servono quindi a prevenire infiltrazioni mafiose senza bloccare immediatamente l’attività economica.
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Le aziende coinvolte e i settori di attività
Tra le imprese sottoposte a questa misura figurano attività diverse: edilizia, commercio di materiali da costruzione, vendita di autoveicoli, produzione alimentare, ristorazione, onoranze funebri e accoglienza turistica. La scelta di queste realtà mostra come la Prefettura abbia rivolto l’attenzione a comparti particolarmente vulnerabili al rischio di infiltrazione.
Questi settori, che coinvolgono un’alta circolazione di denaro e relazioni con il pubblico, spesso rappresentano obiettivi privilegiati per le organizzazioni mafiose che tentano di inserirsi sotto vari livelli. L’intervento mira a limitare queste possibili influenze, monitorando da vicino ogni fase delle attività e intervenendo con prescrizioni ad hoc per correggere eventuali situazioni sospette.
Importanza delle attività economiche coinvolte
Le attività selezionate per queste misure sono cruciali per l’economia locale e hanno una forte esposizione al rischio di infiltrazioni criminali, motivo per cui il controllo è particolarmente rigoroso.
Il ruolo degli amministratori giudiziari nel monitoraggio
Per garantire la corretta applicazione delle misure di prevenzione, la Prefettura ha coinvolto professionisti esperti in gestione aziendale, iscritti all’Albo nazionale degli amministratori giudiziari. Questi professionisti sono stati scelti tramite un sorteggio informatizzato, per assicurare una selezione trasparente e imparziale.
Gli amministratori si occupano di vigilare sull’attuazione delle prescrizioni imposte, fornendo anche un supporto operativo alle imprese coinvolte. Devono inoltre inviare relazioni periodiche al prefetto che documentano lo stato delle attività e segnalano eventuali anomalie o progressi nel percorso di recupero. Questo sistema di controllo diretto rappresenta una novità nel modo di gestire situazioni di crisi aziendale legate a questioni di legalità.
I risultati attesi e l’approccio della prefettura di napoli
L’approccio adottato dalla Prefettura di Napoli combina il contrasto all’illegalità con la tutela dell’economia locale. Le misure di prevenzione collaborativa si propongono infatti di arginare infiltrazioni mafiose mantenendo aperte le porte alle imprese “sanabili”. In pratica si lavora per impedire che le attività vengano sottratte al circuito legale senza provocare uno strappo drastico che comprometterebbe l’occupazione e la produzione.
Il monitoraggio costante e il supporto degli amministratori giudiziari dovrebbero consentire alle aziende di modificare comportamenti a rischio, gettando le basi per un futuro più trasparente. Nel contesto di Napoli, una città da sempre alle prese con fenomeni di criminalità organizzata, queste strategie cercano di costruire un equilibrio tra rigore e cautela, intervenendo nelle situazioni prima che degenerino.
“L’obiettivo è supportare le imprese nel superamento delle criticità, senza penalizzare il tessuto produttivo locale”, ha dichiarato un portavoce della Prefettura.