Napoli: inaugurato asilo per bambini in un immobile confiscato alla camorra, progetto affidato a don luigi merola

Napoli: inaugurato asilo per bambini in un immobile confiscato alla camorra, progetto affidato a don luigi merola

A Napoli apre un asilo in un immobile confiscato alla camorra, gestito dalla fondazione “‘a voce d”e creature” Onlus di don Luigi Merola, con il sostegno istituzionale di Alfredo Mantovano e Fabio Ciciliano.
Napoli3A Inaugurato Asilo Per B Napoli3A Inaugurato Asilo Per B
A Napoli è stato inaugurato un asilo in un immobile confiscato alla camorra, gestito dalla fondazione di don Luigi Merola, per offrire ai bambini un ambiente protetto e contrastare la criminalità organizzata. - Gaeta.it

La città di napoli ha visto un nuovo passo contro la criminalità organizzata con l’apertura di un asilo realizzato in un immobile sottratto a uno dei boss della camorra. Questo progetto è stato presentato ufficialmente durante la visita del sottosegretario alla presidenza del consiglio, alfredo mantovano, accompagnato dal commissario straordinario di governo, fabio ciciliano. La struttura sarà affidata alla gestione della fondazione “‘a voce d”e creature” Onlus, guidata da don luigi merola, noto per il suo impegno sociale sul territorio napoletano. L’iniziativa punta a offrire un ambiente protetto e educativo per i bambini più piccoli, per affrancarli dalle logiche mafiose.

Il ruolo di don luigi merola e della fondazione ‘a voce d”e creature’ nella crescita dei bambini

Don luigi merola, sacerdote noto per la sua lotta contro la camorra e l’impegno per i giovani, guiderà la gestione dell’asilo attraverso la fondazione “‘a voce d”e creature” Onlus. Questa organizzazione opera da anni nel campo dell’accoglienza e dell’educazione di bambini e ragazzi, con un’azione radicata nei quartieri più colpiti dalla criminalità. La scelta di affidare l’asilo a questa fondazione sottolinea l’importanza di un impegno diretto, affidato a chi conosce bene le dinamiche locali e ha costruito rapporti di fiducia col territorio.

Significato della sede confiscata alla camorra

L’utilizzo di un immobile confiscato rappresenta un segnale forte sul piano simbolico e pratico. L’edificio, prima in mano a un boss camorristico, diventa oggi spazio per l’infanzia e l’educazione. Questa trasformazione incarna la volontà dello stato e della comunità locale di rigenerare contesti segnati dalla criminalità, restituendo alla città luoghi che erano sinonimo di illegalità. Napoli si impegna così per rivendicare il diritto alla sicurezza e alla crescita sana dei suoi abitanti più giovani. Il recupero di questi beni, in particolare per funzioni sociali come un asilo, aiuta a lanciare un messaggio di speranza contro il radicamento mafioso.

Il destino di un immobile, sottratto fisicamente alla camorra, si lega indissolubilmente all’obiettivo di costruire una cultura diversa. In questa sede i bambini dai 0 a 5 anni potranno crescere in un contesto protetto e che offre nuovi stimoli educativi, evitando l’isolamento e i rischi di ambienti degradati. Si tratta di un passo concreto nel creare una generazione meno esposta alle pressioni criminali, con opportunità che in passato erano raramente garantite. L’occupazione e l’uso legale degli spazi confiscati si inserisce nel quadro più ampio delle politiche di recupero sociale e contrasto alla criminalità organizzata in campania.

La visita di mantovano e ciciliano: un impegno istituzionale contro la criminalità organizzata

La presenza del sottosegretario alla presidenza del consiglio, alfredo mantovano, insieme al commissario straordinario di governo, fabio ciciliano, mette in luce l’attenzione del governo centrale verso le realtà segnate dalla camorra. La loro visita a napoli ha voluto sancire l’importanza del progetto e l’investimento su azioni concrete di riscatto sociale attraverso l’assistenza e l’educazione infantile.

Mantovano ha ribadito l’impegno dello stato nel sostenere iniziative che colpiscano la criminalità nelle sue radici culturali, agendo sia con strumenti di repressione che con proposte di inclusione alternative. L’obiettivo è rompere il ciclo che lega molte famiglie alla camorra, offrendo ai più giovani chance diverse. L’attenzione verso le prime fasce d’età, che include anche la fascia 0-5 anni, risponde a questa strategia preventiva.

Attività educative e coinvolgimento della comunità

Il lavoro di don luigi merola non riguarda solo la gestione dell’asilo, ma anche l’organizzazione di attività e percorsi educativi che arricchiscano l’esperienza quotidiana dei piccoli. Le attività si basano su metodi capaci di stimolare la creatività e la socializzazione, elementi necessari per costruire una base solida che incida nella fase adulta. Il coinvolgimento delle famiglie e della comunità risulta strategico per allargare l’impatto delle iniziative e favorire un cambiamento culturale duraturo nel contesto urbano.

Ciciliano, commissario straordinario con il compito di garantire il coordinamento tra le forze impegnate sul territorio, ha sottolineato la necessità di un impegno unitario. Per smantellare le influenze mafiose serve un’azione combinata di controllo, recupero e riconsegna degli spazi alla cittadinanza. Questa inaugurazione mostra come la collaborazione tra enti governativi e realtà civili possa produrre risultati significativi. Progetti come questo puntano a rafforzare la coesione sociale e a creare una nuova normalità lontana dalla paura e dal dominio criminale.

Change privacy settings
×