Napoli, il dramma degli sgomberi: paura e rabbia tra gli abitanti delle Vele di Scampia

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Napoli, il dramma degli sgomberi: paura e rabbia tra gli abitanti delle Vele di Scampia - Fonte: Cronachedellacampania | Gaeta.it

La situazione a Scampia si fa sempre più precaria, con gli abitanti delle Vele Rossa e Gialla che esprimono rabbia e paura per l’incertezza della loro situazione abitativa. Gli sgomberi imposti dal Comune di Napoli, giustificati da motivi di sicurezza, hanno lasciato molte famiglie senza un luogo dove vivere, generando sentimenti di abbandono e stigma sociale.

Le conseguenze degli sgomberi: paura per il futuro

Il significato degli sgomberi

La paura di non avere un posto sicuro dove stare è palpabile tra i residenti delle Vele di Scampia. Queste emozioni si intensificano ulteriormente quando ci sono bambini coinvolti. “Nessuno ci vuole affittare casa,” è il grido disperato di chi riceve l’ordinanza di sgombero emessa dal sindaco Gaetano Manfredi per motivi di sicurezza. Gli edifici interessati, circa cinquanta, sono stati dichiarati pericolosi a seguito del tragico crollo delle passerelle della Vela Celeste nell’estate scorsa, evento che ha causato tre morti e numerosi feriti, compresi giovani.

La situazione è critica per i residenti, che ora si sentono “come appestati”. La stigmatizzazione nei loro confronti, per il semplice fatto di vivere a Scampia, complica ulteriormente la ricerca di nuove abitazioni. Ad oggi, molti, in precedenza già costretti a lasciare la Vela Celeste, vivono un’odissea di ricerca di case in affitto, senza successo.

Il pregiudizio degli affitti

Un fattore preoccupante è il pregiudizio che circonda le famiglie provenienti da Scampia, che spesso si sentono discriminate nella ricerca di alloggi. Bruno, un ex residente, sottolinea questa situazione anomala: “C’è razzismo nei confronti di chi viene da qui.” Nonostante le percezioni negative, egli mette in evidenza l’umanità e la bontà di molte persone che abitano questo quartiere, evidenziando la contraddizione tra la realtà delle persone e ciò che viene spesso rappresentato all’esterno.

Le ordinanze di sgombero: un’azione necessaria?

Il numero delle ordinanze

Oggi, le autorità municipali hanno notificato ordinanze di sgombero a vari residenti delle Vele Rossa e Gialla, per un totale di 52 ordinanze emesse. Secondo il censimento condotto dal Comune, circa 270 nuclei familiari – che corrispondono a oltre mille persone – risiedono attualmente in queste strutture.

Il sindaco di Napoli, Manfredi, ha cercato di bloccare la narrativa di stigmatizzazione nei confronti dei residenti: “Chi viene dalle Vele non deve essere soggetto a pregiudizi.” È chiaro che la situazione è temporanea, ma include anche un appello alla solidarietà della comunità.

Il piano di sgombero

Dopo un’analisi tecnica effettuata ad agosto, il sindaco ha comunicato che il piano prevede lo sgombero di circa sessanta appartamenti, con un tempo di adattamento concesso ai residenti per trovare nuove sistemazioni. In aggiunta, Manfredi ha affermato che molti già si sono spostati autonomamente, anticipando che nei prossimi giorni seguiranno ulteriori sgomberi. L’obiettivo finale è demolire le attuali Vele per costruire nuovi complessi residenziali.

La durezza della realtà: speranze spezzate

La vita dopo gli sgomberi

Tuttavia, la realtà che affrontano gli abitanti delle Vele è estremamente dura. I sentimenti di tristezza e abbandono si manifestano anche attraverso le scritte sui muri della Vela Celeste, che recitano messaggi come “Diritto alla casa” e “Nessuno può capire il dolore che proviamo a lasciare casa nostra.” Questi slogan rappresentano un grido di aiuto e una richiesta di dignità.

Emanuela, un’altra residente, racconta di come le agenzie immobiliari siano restie a concedere affitti a chi proviene da Scampia. “Le istituzioni ci stanno abbandonando,” lamenta, evidenziando l’insufficienza del sussidio comunale. “Vogliamo i nostri diritti e la nostra dignità. La costruzione di nuove case deve iniziare al più presto,” conclude Emanuela, portando alla luce le necessità immediate delle famiglie in difficoltà.

La situazione a Scampia continua a rappresentare una sfida significativa per la città di Napoli, con la speranza di una soluzione definitiva che possa porre fine all’ingiustizia sociale e garantire un futuro migliore per tutti gli abitanti.

Ultimo aggiornamento il 11 Settembre 2024 da Armando Proietti

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