Muse Sport Consortium ha preso il controllo di SailGp Italia, la squadra nazionale destinata a competere nel campionato più seguito e veloce della vela internazionale. L’operazione non rappresenta solo un ritorno dell’Italia nelle grandi regate veliche, ma anche l’avvio di un progetto che combina tradizione e contemporaneità, con un forte impatto economico e culturale.
Muse sport consortium e il ritorno dell’italia nella vela internazionale
Muse Sport Consortium, guidato da Assia Grazioli Venier, Gian Luca Passi de Preposulo e dal velista australiano Jimmy Spithill, ha formalizzato l’acquisizione di SailGp Italia. Il consorzio ha radici profonde nel mondo della vela: i fondatori hanno una storia personale e familiare che lega la loro passione alle grandi regate del passato, come la Whitbread del 1973. In particolare, Assia Grazioli Venier ricorda con orgoglio come i loro padri navigarono insieme e ora abbiano l’obiettivo di rilanciare l’Italia in un contesto diverso, quello del SailGp.
L’arrivo di SailGp Italia significa il ritorno del tricolore nel circuito che molti definiscono la “Formula 1 del mare”. L’idea è di portare la squadra in una dimensione che supera quella sportiva. Il progetto a cui lavorano vuole trasformare la vela in una piattaforma che sfrutti design, tecnologia, media e sostenibilità, valorizzando al contempo il Made in Italy e coinvolgendo nuovi pubblici.
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SailGp è un campionato che riunisce dodici nazioni in regate ad alta velocità con barche identiche. A differenza dell’America’s Cup, qui l’attenzione è sulle capacità del team e non su tecnologie segrete. Le tappe si alternano in città importanti, da New York a Sydney, passando per Saint-Tropez e Abu Dhabi. Nel 2024, SailGp ha totalizzato 1,8 miliardi di visualizzazioni a livello globale, con un pubblico di 133 milioni di fan e un impatto economico medio di 6,5 milioni di euro a evento. Questi dati mostrano come la competizione sia tra le più seguite e mediaticamente rilevanti, superando molti sport olimpici in termini di audience digitale e televisiva.
L’Italia, con oltre il 70% del suo territorio affacciato sul mare, ha da sempre un legame profondo con la vela. Nel Paese si contano più di 8 milioni di appassionati e quasi due milioni di persone già conoscono SailGp; otto italiani su dieci che scoprono la competizione si appassionano. Questa forza dimostra come l’ingresso ufficiale della squadra nazionale nel circuito possa avere un impatto molto importante, sia sul piano sportivo che su quello economico e culturale.
Impatto economico e terreno fertile per lo sviluppo della vela
Nel 2022, la tappa SailGp a Taranto ha mostrato quanto possa crescere l’interesse attorno a questo sport, anche senza una barca italiana in gara. Più di 25.000 spettatori hanno assistito alla regata in due giorni. La trasmissione globale ha superato i 10 milioni di spettatori e la città ha avuto ricadute economiche superiori ai 6 milioni di euro. Questi numeri dimostrano che lo sport può muovere non solo appassionati, ma anche un indotto rilevante, tra turismo, hospitality e servizi legati all’evento.
Muse Sport Consortium punta a trasformare SailGp Italia in una squadra di vertice. Jimmy Spithill, velista famoso per la vittoria epica con Oracle contro i neozelandesi nel 2013, guida il team con ambizioni ambiziose. L’atleta italiano Ruggero Tita, oro olimpico, completa l’equipaggio a bordo. Ma dietro la preparazione agonistica c’è una visione più ampia, che intende far convergere sport, design, turismo e sostenibilità in un vero ecosistema. Lo scopo è fare della vela una piattaforma che metta in luce il meglio delle produzioni italiane e attragga investimenti in diversi campi.
Il valore commerciale e le prospettive sportive di sailgp italia
L’investimento per acquisire SailGp Italia si aggira intorno ai 45 milioni di dollari, una cifra aiutata dalla spinta che la lega sta vivendo a livello mondiale. Le valutazioni delle squadre, infatti, sono cresciute significativamente negli ultimi anni, confermando il potenziale commerciale del campionato. Particolare rilievo assume la presenza di un fondo guidato da donne, una prima nel circuito, che porta una nuova dimensione anche agli investimenti e alla gestione.
Le opportunità di sponsorship sono molteplici e coprono settori come automotive, banche, moda e tecnologia. Marchi importanti come Rolex, Oracle, Range Rover e T-Mobile sono già partner della competizione. In due anni il valore commerciale legato alle sponsorizzazioni è triplicato, rendendo il campionato un veicolo interessante per le aziende anche sul piano globale.
Sul fronte sportivo, la squadra punta a scalare rapidamente la classifica. A bordo ci sono figure con esperienza internazionale riconosciuta, ma lo scenario resta competitivo con dodici nazioni coinvolte. La scelta della città italiana che ospiterà la tappa 2026 è ancora aperta tra Venezia, Napoli, Palermo e Roma. Queste città, oltre alla loro collocazione geografica, offrono storie e tradizioni che si sposano con lo spirito della competizione.
Vela e racconto: storie che uniscono sport e passione
SailGp non si limita a essere un campionato di regate. Rappresenta un racconto fatto di storie personali e di passione per la vela. Henry Ellison, fondatore di Oracle e ideatore di SailGp, ha trasformato un sogno coltivato fin da ragazzo in una realtà mondiale. La sua storia, che include scelte controcorrente come preferire una barca a vela a una casa tradizionale, incarna la dimensione emotiva che caratterizza il progetto.
Il campionato unisce pubblici diversi: circa l’85% degli appassionati viene dal mondo del motorsport, confermando che SailGp nasce con l’idea di coniugare velocità, tecnologia ed emozioni. Jimmy Spithill sottolinea che anche chi non è esperto di vela può trovare interesse e divertimento, perché lo spettacolo è alla portata di tutti. Ecco come SailGp si prepara a diventare uno degli appuntamenti fondamentali per lo sport e la cultura legati al mare, con una squadra italiana pronta a giocare un ruolo di primo piano.