mostre d'arte in italia: appuntamenti con antonio ligabue, alfred eisenstaedt, emanuele giannelli e altri artisti

mostre d’arte in italia: appuntamenti con antonio ligabue, alfred eisenstaedt, emanuele giannelli e altri artisti

L’estate 2025 in Italia offre mostre di Antonio Ligabue a Lecco, Alfred Eisenstaedt a Torino, Nicola Nannini a Bologna, Emanuele Giannelli a Milano e altri artisti tra arte outsider, fotografia e scultura.
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L’estate 2025 in Italia offre una ricca varietà di mostre d’arte, con protagonisti come Antonio Ligabue, Alfred Eisenstaedt ed Emanuele Giannelli, che esplorano temi dall’arte outsider al paesaggio, dalla migrazione alla sperimentazione scultorea, in diverse città come Torino, Bologna, Roma, Lecco e Milano. - Gaeta.it

L’estate 2025 propone una serie di mostre interessanti in diverse città italiane. Tra queste spiccano le opere di geni ribelli come antonio ligabue, le fotografie di alfred eisenstaedt, e le sculture di emanuele giannelli. Le esposizioni si concentrano su temi che vanno dall’arte outsider alla rappresentazione del paesaggio, fino a riflessioni su migrazione e memoria. Vediamo nel dettaglio dove e come si sviluppano questi eventi, con un’attenzione particolare a date e luoghi.

Alfred eisenstaedt a torino: una raccolta delle immagini più rappresentative di life

A torino, camera – centro italiano per la fotografia ospita una mostra monografica dedicata ad alfred eisenstaedt, fotografo tedesco naturalizzato statunitense noto per il suo lavoro alla rivista life. La rassegna, visitabile dal 13 giugno al 21 settembre, espone oltre 170 fotografie. Molte sono inedite o poco viste al pubblico. Il percorso espositivo accompagna il visitatore attraverso tutta la carriera di eisenstaedt.

Gli scatti partono dalla germania degli anni trenta, periodo in cui il fotografo lavorava in un clima di tensioni politiche. Poi ci si sposta negli stati uniti durante il boom economico postbellico, dove eisenstaedt catturò preziosi momenti di quotidianità e figure pubbliche. Altro passaggio cruciale è il viaggio in giappone dopo la distruzione atomica, con immagini che documentano la complessità di quel momento storico. La rassegna termina con le ultime fotografie realizzate negli anni ottanta, che mostrano un’evoluzione nei soggetti e nelle tecniche.

La curatrice monica poggi ha selezionato con cura le foto per rappresentare il lascito di eisenstaedt nella storia della fotografia documentaria e di reportage. La mostra mette in evidenza come l’occhio del fotografo abbia unito potenza narrativa e sensibilità verso i dettagli della vita. L’evento a torino rappresenta un’occasione rara per approfondire il lavoro di un autore che ha segnato il novecento visivo.

Nicola nannini a bologna esplora il paesaggio come cultura in una doppia sede

Il cubo a bologna ospita dal 12 giugno al 4 ottobre la personale “nicola nannini. non è ancora buio”, composta da 16 lavori di pittura di medie e grandi dimensioni. La mostra è divisa tra due spazi: torre unipol accoglie i paesaggi notturni mentre porta europa presenta quelli diurni. Questo allestimento crea un dialogo tra luce e oscurità su cui si basa l’intera riflessione di nannini.

L’artista affronta il paesaggio non solo come immagine naturale ma come dispositivo culturale carico di significati sociali e simbolici. Le opere mostrano ambientazioni che oscillano tra rappresentazioni realistiche e suggestioni oniriche. Le pennellate e i colori cambiano in funzione dell’ora del giorno, trasformando il paesaggio in un’esperienza visuale profonda.

Questa scelta espositiva consente di osservare la sensibilità dell’autore verso i cambiamenti della luce e dell’atmosfera. Il paesaggio diventa così un mezzo per parlare di memoria, tempo e percezione. Con il suo lavoro nicola nannini stimola domande sul modo in cui interpretiamo il nostro ambiente, in una città storica come bologna che offre riferimenti urbanistici e naturali.

Roma tra arte e animazione: indagini su cinema e pratiche contemporanee

roma concentra l’attenzione sull’incontro tra arte e cinema d’animazione. Dal 13 giugno al 12 ottobre il museo di roma in trastevere presenta “a mano libera. arte e cinema d’animazione in italia”, una mostra curata da bruno di marino. Il progetto esamina i legami tra artisti italiani e l’animazione dal 1957 al 1977. Questo periodo coincide con la trasmissione “carosello“, programma televisivo iconico.

L’esposizione comprende circa cento opere come disegni, dipinti, storyboard, rodovetri, fondali e pupazzi, oltre a trenta filmati d’animazione. La varietà dei materiali aiuta a comprendere il lavoro dietro le quinte e il contributo degli artisti all’animazione italiana. L’allestimento fornisce un quadro storico e artistico sviluppato su vent’anni di produzione.

Parallelamente, adiacente al centro conciliazione 5 è visitabile dal’11 giugno al 21 settembre la mostra personale di adrian paci intitolata “no man is an island”. L’installazione “home to go” dialoga con “the bell tolls upon the waves”, esposto per la prima volta nelle corsie sistine di santo spirito in sassia, a roma. Paci si concentra sul tema della migrazione, inserendo elementi di viaggio e accoglienza nel contesto urbano e sociale. Le opere stimolano un confronto con la situazione contemporanea dei flussi migratori.

Antonio ligabue e l’arte degli outsider a lecco tra follia e creatività

palazzo delle paure di lecco apre le porte a una riflessione su antonio ligabue e altri artisti outsider dal 13 giugno al 2 novembre. La mostra, curata da simona bartolena, mette a confronto 14 opere di ligabue con una quarantina di lavori di pittori e disegnatori che hanno vissuto esperienze di marginalità psichica o appartengono a percorsi artistici fuori dagli schemi convenzionali.

Oltre a ligabue, si trovano opere di artisti come de pisis, zinelli, sandri, fraquelli, ghizzardi, puccini e ferrari. Molti di loro hanno avuto contatti con il manicomio o hanno sviluppato ricerche visive che sfidano codici accettati. L’allestimento cerca di far emergere il complesso legame tra follia e creazione, analizzando le modalità di espressione e la percezione critica dell’arte outsider.

Le opere di ligabue, con la loro forza espressiva e l’immediatezza visiva, rappresentano uno dei casi più noti di un’arte lontana dai circuiti tradizionali. L’evento a lecco propone un’occasione per ripensare lo statuto dell’artista e il ruolo dell’amatorialità e della diversità nella pittura italiana.

Sculture monumentali e installazioni: la proposta di emanuele giannelli a milano

milano ospita alla fabbrica del vapore dal’11 giugno al 5 ottobre la mostra “il caos e l’uomo. contemporanea tensione” di emanuele giannelli. L’artista presenta una cinquantina di sculture disposte all’esterno, da pezzi singoli a gruppi scultorei. All’interno, nella sala bianca, vengono esposte sculture di dimensioni ridotte accompagnate da contenuti multimediali inediti.

Il lavoro di giannelli si sviluppa intorno al concetto di tensione e disordine, come suggerisce il titolo. Le sculture indagano forme umane e ambientali in un dialogo dinamico con lo spazio. Le installazioni creano una narratività che si estende oltre l’oggetto fisico grazie alle nuove tecnologie e ai contenuti audiovisivi.

La proposta espositiva punta a coinvolgere lo spettatore in una esperienza che mescola senso fisico e riflessione visiva. La fabbrica del vapore è un luogo adatto a questo tipo di sperimentazioni, grazie agli ampi spazi sia interni che esterni.

Protagonisti minori ma significativi: l’austriaco golser a perugia e pedro perdomo a caserta

Tra le mostre di minore scala ma di interesse spiccano due eventi in regioni meno centrali. Alla rocca paolina di perugia, dal 12 al 30 giugno, presenta “materia” lo scultore austriaco herbert golser. La mostra, curata da riccardo freddo in collaborazione con la casa degli artisti, propone opere in legno caratterizzate da leggerezza e attenzione ai materiali. Le sculture dialogano con l’architettura storica della rocca, creando un confronto tra natura e struttura.

A caserta, dall’9 al 21 giugno, la galleria iconic art system ospita la prima personale italiana dell’artista canariano pedro perdomo intitolata “lost in blue”. La mostra espone dodici tele in cui i corpi si dissolvono e si ricompongono insieme al mare, evocando un legame tra territorio delle canarie e quello campano. Le opere indagano lo spazio del corpo in relazione all’acqua e alla trasformazione, attraverso una pittura che parla di rigenerazione e mutamento.

Questi appuntamenti arricchiscono la stagione espositiva italiana di giugno con proposte differenti ma accomunate da un lavoro sull’identità, il paesaggio e la materia. In tutto il paese, l’arte continua a interrogare storie e forme con linguaggi concreti e visibili.

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