Le iniziative artistiche in varie città italiane offrono un dialogo intenso fra passato e presente, con esposizioni che esplorano temi dal paesaggio naturale all’eredità culturale. Tra il 19 giugno e il 28 settembre 2025 si potranno visitare mostre che coinvolgono artisti contemporanei e opere storiche in contesti differenti, da musei a palazzi storici, spaziando dalla Val di Sella fino a Venezia.
La lotta per l’esistenza secondo marzia migliora a borgo valsugana
Dal 21 giugno Arte Sella presenta a Borgo Valsugana, nella cornice di Villa Strobele e Malga Costa, “Lotta per l’esistenza”, personale di Marzia Migliora. L’allestimento, curato da Lorenzo Fusi, riunisce tre gruppi di opere connesse al paesaggio della Val di Sella. Migliora mette in scena una riflessione visiva sull’interazione fra specie naturali, scegliendo un linguaggio che alterna tono ironico, ambienti sognanti e atmosfere disturbanti. Le installazioni creano un rapporto stretto con la natura circostante, spingendo lo spettatore a considerare la complessità degli ecosistemi e la necessità di preservare la biodiversità. L’uso di materiali e strutture si lega ai luoghi, conferendo alle opere un’origine organica che si integra con il paesaggio alpino. In questo modo, la personale diventa non solo un’esperienza estetica ma anche una chiamata implicita alla consapevolezza ambientale.
Picasso e le radici culturali al museo archeologico regionale di aosta
Al museo archeologico regionale di Aosta, dal 21 giugno al 19 ottobre, la mostra “L’altro Picasso. Ritorno alle origini” indaga l’impatto delle tradizioni familiari e culturali sull’opera di Pablo Ruiz Picasso. Curata da Helena Alonso, J. Óscar Carrascosa e Daria Jorioz, la rassegna espone una varietà di opere tra incisioni, ceramiche e scenografie realizzate per il balletto “Il cappello a tre punte”. L’esposizione approfondisce quanto la cultura fenicia, romana e araba abbia influenzato il linguaggio artistico di Picasso, sottolineando il rapporto fra identità personale e stratificazioni storiche complesse. L’itinerario espositivo offre l’occasione di osservare come il grande maestro abbia elaborato la sua cifra stilistica attingendo da fonti culturali lontane nel tempo e nello spazio, confermandolo come protagonista della storia dell’arte che abbattere i confini tradizionali.
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Tra pergamene antiche e arte contemporanea a perugia
Palazzo Baldeschi a Perugia ospita dal 17 giugno al 6 gennaio il progetto “Extra. Segni antichi/Visioni contemporanee”, curato da Marco Tonelli con un doppio scopo. Da una parte, la mostra valorizza circa 1700 pergamene della collezione Albertini, recentemente acquisite e testimonianza di importanti documenti storici. Dall’altra, presenta il dialogo fra questi manoscritti e 18 artisti contemporanei tra cui Alighiero Boetti, Emilio Isgrò, Maria Lai e David Tremlett. La contaminazione fra antico e moderno genera accostamenti inediti, mettendo a confronto segni scritti e segni visivi. La selezione è pensata per far emergere le stratificazioni del tempo e il valore delle fonti storiche che continuano a ispirare linguaggi e temi artistici attuali. La mostra evidenzia soprattutto come l’arte contemporanea sappia rinnovare la percezione della storia, attraversando con sensibilità mondi lontani nello spazio e nel tempo.
Il viaggio in italia attraverso la pittura a reggio emilia
Dal 19 giugno al 31 luglio la Galleria De’ Bonis a Reggio Emilia propone “Viaggio in Italia”, un percorso che raccoglie opere di autori come Giacomo Balla, Carlo Carrà, Filippo De Pisis, Piero Gilardi, Renato Guttuso, Antonio Ligabue e molti altri. La rassegna ripercorre paesaggi iconici, volti e ambienti che hanno contribuito a definire l’immagine collettiva dell’Italia nel Novecento. Il confronto tra stili e tecniche racconta la complessità della formazione dell’identità artistica del paese, a partire da movimenti come il futurismo fino alle sperimentazioni più recenti. Gli artisti selezionati rappresentano un panorama diversificato, in cui figurazione e astrattismo dialogano, offrendo chiavi di lettura diverse sulle trasformazioni storico-sociali. La mostra aiuta a riconnettere visivamente la cultura italiana con i territori e le peculiarità che l’hanno fondata.
Giungla a palazzo e visioni oniriche a bologna
A Palazzo Boncompagni di Bologna dal 19 giugno al 28 luglio si svolge la mostra “Giungla a Palazzo” dedicata a Marta Roberti. La selezione racconta l’universo di sfingi, fiere, figure antropomorfe e volatili che compongono le sue opere. La curatrice Silvia Evangelisti ha voluto mettere in relazione la poesia visiva dell’artista con l’architettura e le decorazioni storiche del palazzo, creando un confronto tra immaginari diversi. I lavori di Roberti evocano mondi onirici che dialogano con il presente e risvegliano aspetti nascosti della natura e del sogno. La mostra esplora l’uso simbolico delle forme, mettendo in luce una sensibilità che scava nelle radici di una mitologia personale intrecciata a quella collettiva. L’allestimento fa emergere dettagli che amplificano il senso di mistero e straniamento, portando lo spettatore a un’esperienza immersiva.
Il rapporto tra immagine e identità a padova
Nell’ex chiesa di Sant’Agnese a Padova la fondazione Peruzzo allestisce dal 19 giugno al 5 ottobre “Damnatio figurae. Dalla negazione dell’immagine al ritratto”. Curata da Marco Trevisan, la mostra indaga il tema dell’identità tramite la tensione tra presenza e assenza delle immagini. Accanto a opere della collezione Peruzzo, con autori come Donald Baechler, Felice Casorati, Sandro Chia, Max Ernst, Jannis Kounellis, Zoran Music, Mimmo Paladino, Andy Warhol e Tom Wesselman, sono presenti lavori in prestito di Thorsten Brinkmann, Maurizio Cattelan, Aron Demetz, Nicola Samorì e Mariano Sardón. Il progetto esplora la forza evocativa del ritratto e la negazione della figura nel tempo, riflettendo su come la rappresentazione influenzi la percezione dell’individuo e della memoria. L’allestimento stimola un dialogo serrato tra stili e generazioni diverse, offrendo una lettura dell’immagine come spazio di crisi ma anche di recupero identitario.
Antonello viola e il colore materiale a venezia
La Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro a Venezia ospita dal 20 giugno al 28 settembre “L’oro della laguna” dedicata ad Antonello Viola. A cura di Elisabetta Barisoni, l’esposizione propone una selezione di dipinti a olio su vetro e carta giapponese realizzati dall’artista negli ultimi quattro anni. Molte opere sono esposte per la prima volta. L’attenzione si concentra sul colore inteso come materia e energia, capace di creare uno spazio-tempo diverso. I lavori invitano a un momento di silenzio contemplativo, in cui il gesto pittorico e la superficie si legano per comunicare vibrazioni luminose e profonde. L’installazione, pensata per le sale del secondo piano, sfrutta la luce naturale per accentuare la forza delle tonalità, regalando un’esperienza immersiva e meditativa. Il progetto evidenzia come il colore possa diventare protagonista assoluto nel definire la relazione tra opera, spazio e osservatore.