Mostra "Diario di bordo": esperienze e racconti della rotta mediterranea a l’aquila

Mostra “Diario di bordo”: esperienze e racconti della rotta mediterranea a l’aquila

La mostra fotografica “Diario di bordo” a L’Aquila, promossa da Emergency e ResQ, esplora le esperienze migratorie nel Mediterraneo centrale, sensibilizzando il pubblico sulle sfide umanitarie e la solidarietà.
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Mostra "Diario di bordo": esperienze e racconti della rotta mediterranea a l’aquila - Gaeta.it

La mostra fotografica dal titolo “Diario di bordo”, promossa da Emergency in collaborazione con la Onlus ResQ, è in corso fino alla fine di dicembre 2024 presso la Bottiglieria Lo Zio, situata in Piazza Regina Margherita a L’Aquila. Questa iniziativa offre uno spaccato delle attuali dinamiche in corso lungo la rotta del Mediterraneo centrale, mettendo in risalto le storie e le esperienze di vita che accadono in questo contesto. Con l’obiettivo di informare e sensibilizzare il pubblico, gli organizzatori sperano che l’evento possa portare maggiore consapevolezza riguardo alle complesse problematiche legate alle migrazioni.

Il significato della mostra

“Diario di bordo” non è solo una semplice esposizione fotografica, ma un racconto vivo delle missioni di soccorso condotte dalla nave ResQ People. Attraverso una serie di immagini evocative, il visitatore viene accompagnato in un viaggio che intreccia i diari personali dei membri dell’equipaggio con le storie delle persone soccorse. Ogni scatto rappresenta un frammento di vita, un incontro tra culture diverse o momenti di grande tensione e speranza. La mostra si sofferma sugli aspetti umani e sociali delle missioni, mettendo in luce non solo le difficoltà con cui si confrontano i migranti, ma anche la straordinaria solidarietà dimostrata dai volontari e dalle organizzazioni attive nella zona.

L’attenzione è rivolta in particolare alla frontiera di Trieste, dove si assiste a una mobilitazione della società civile in risposta alle violenze e alle ingiustizie che affliggono i confini. Queste problematiche hanno portato a una crescente consapevolezza riguardo al bisogno di accoglienza e tutela dei diritti umani, avviando progetti concreti volti a garantire supporto a coloro che si trovano in difficoltà.

Dialogo culturale e sensibilizzazione

L’inaugurazione della mostra, prevista per il 3 dicembre alle ore 19.00, prevede un’importante tavola rotonda. A guidare la discussione saranno il Professor Rocco Ronchi, filosofo all’Università degli studi dell’Aquila, e il Professor Antonello Ciccozzi, esperto in antropologia culturale e in flussi migratori, entrambi invitati per approfondire i temi centrali della mostra. Moderatrice dell’evento sarà Agnese Porto, nota operatrice culturale e cofondatrice di RVM Hub, che si è impegnata a promuovere una diversa narrazione sui movimenti migratori.

Questo dialogo si propone di esplorare le sfide e le problematiche sollevate dall’esposizione, insieme a una riflessione sul significato dell’accoglienza e sulle possibili azioni da intraprendere per garantire diritti e dignità a tutti. Attraverso la partecipazione di esperti, il pubblico avrà l’opportunità di approfondire la comprensione delle questioni legate all’immigrazione e alla solidarietà.

ResQ: una missione di solidarietà

Nata con l’intento di proteggere la vita e i diritti di chi si trova in pericolo nel Mediterraneo, la Onlus ResQ – People Saving People svolge missioni di soccorso in mare e attività di sensibilizzazione a terra. La loro opera si concentra sull’assistenza alle persone in difficoltà, affrontando situazioni di emergenza e contribuendo a creare una rete di supporto per i migranti.

Rispondendo al crescente numero di soccorsi necessari sulla rotta del Mediterraneo centrale, ResQ si è impegnata nella creazione di un modello di intervento che non solo salva vite, ma lavora anche per aumentare la consapevolezza su questi temi attraverso campagne informative e eventi come la mostra “Diario di bordo”. La solidarietà è quindi al centro della loro missione, un faro di speranza in un contesto complesso e sfidante.

La mostra rappresenta un’opportunità, non solo per riflettere sulle questioni migratorie, ma anche per partecipare a una conversazione più ampia riguardante il ruolo della comunità e delle istituzioni nell’affrontare le crisi umanitarie.

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