Un grave incidente stradale ha segnato il pomeriggio di martedì 17 giugno 2025 nel comune di Savigliano, in provincia di Cuneo. Una motocicletta e un suv si sono scontrati in via Alba, provocando la morte di un giovane agente della polizia penitenziaria impegnato nel servizio. L’episodio ha scosso non solo la città ma anche la comunità di origine della vittima. Le autorità stanno ancora raccogliendo elementi per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.
I dettagli dell’incidente in via alba a savigliano
Il sinistro si è verificato intorno alle 18 nell’area artigianale di Savigliano, una zona caratterizzata da intenso traffico veicolare soprattutto di mezzi pesanti e industriali. L’agente Guido Giovanni Marro stava viaggiando a bordo della sua moto Kawasaki quando ha impattato con una Jeep Compass all’incrocio tra via Cordoni e via Artigianato. Le cause dello scontro sono oggetto di indagine da parte dei carabinieri della compagnia locale, che hanno già iniziato a raccogliere testimonianze e a esaminare le immagini delle telecamere di sorveglianza.
Ipotesi sulle cause dello scontro
Secondo quanto ricostruito finora, la collisione è avvenuta in fase di manovra da parte della moto. Il giovane agente avrebbe urtato lateralmente il suv, ma non è ancora chiaro se l’impatto sia stato provocato da una precedenza non rispettata o da un errore di valutazione alla guida. Sul luogo sono intervenuti subito i soccorsi, che hanno trovato il motociclista privo di sensi sull’asfalto. L’attivazione delle procedure di rianimazione e dell’elisoccorso non ha potuto evitare l’esito fatale.
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Il profilo di guido giovanni marro e la reazione della comunità
Guido Giovanni Marro aveva 31 anni ed era originario di Cervinara, in provincia di Avellino. Da tempo prestava servizio presso la casa di reclusione di Saluzzo, dove era conosciuto tra colleghi per la dedizione al lavoro. La notizia del decesso ha colpito profondamente non solo la realtà lavorativa ma anche la sua famiglia e la comunità di origine, che ora si stringono nel dolore per questa perdita improvvisa.
La tragedia ha ricordato ancora una volta quanto sia fragile la vita negli incidenti stradali, soprattutto per chi si muove su due ruote. I colleghi della polizia penitenziaria hanno espresso cordoglio, mentre a Cervinara e Saluzzo si aprono giorni di lutto e riflessione sulla sicurezza stradale e sulle difficoltà di una professione fatta di rischi anche fuori servizio.
Indagini in corso e criticità della viabilità nell’area industriale
L’area artigianale di Savigliano è molto frequentata da veicoli commerciali e industriali, un ambiente dove l’interazione tra mezzi pesanti e traffico leggero può creare situazioni di rischio. Gli inquirenti stanno valutando con attenzione le cause dell’incidente, concentrandosi su dinamiche di circolazione e visibilità all’incrocio tra via Cordoni e via Artigianato.
Elementi raccolti dalle indagini
Sono in corso accertamenti relativi alla velocità dei veicoli e al rispetto delle regole stradali. L’analisi delle immagini di videosorveglianza potrebbe fornire elementi decisivi, mentre le testimonianze raccolte finora confermano che il conducente della Jeep Compass, illeso ma sotto choc, coopererà con le autorità. Non sono state ancora formulate accuse o ipotesi di responsabilità, in attesa del completamento degli approfondimenti tecnici.
Sicurezza stradale e vulnerabilità delle due ruote nei contesti urbani
L’incidente di Savigliano si inserisce nel più ampio quadro delle vittime della strada, un problema rilevante specialmente per chi usa mezzi a due ruote. Le caratteristiche di zone artigianali con traffico misto rappresentano una criticità riconosciuta, in cui visibilità limitata e movimenti frequenti possono diventare elementi pericolosi.
Le autorità hanno ricordato più volte l’importanza di una guida prudente, in particolare in incroci e aree di intenso transito. L’episodio ha rimesso al centro il tema della prevenzione e delle condizioni di sicurezza su strade urbane e industriali, dove la coesistenza tra motociclisti, automobilisti e mezzi pesanti richiede attenzione e responsabilità. La perdita recente di un agente che lavorava proprio per la tutela dell’ordine pubblico invita a riflettere sui rischi evidenti della mobilità quotidiana.