Nel piccolo borgo collinare di Robella, in provincia di Asti, si è spento Giuseppe Bergoglio, cugino di settimo grado di papa francesco. L’evento ha riportato l’attenzione sulle radici piemontesi della famiglia Bergoglio, una storia che si dipana tra i paesi del Monferrato da oltre quattro secoli. Con la scomparsa di Giuseppe, si chiude un capitolo di una genealogia che lega strettamente l’Italia al pontificato argentino.
La morte di giuseppe bergoglio e le esequie a robella
Giuseppe Bergoglio è venuto a mancare all’età di 87 anni nel suo paese natale a Robella d’Asti, un centro che conserva forti legami con le origini della famiglia. La notizia si è diffusa rapidamente in tutta la comunità locale, dove la sua figura era conosciuta come un punto di riferimento discreto delle radici Bergoglio in Italia. Il funerale è stato fissato per lunedì 3 giugno alle 10.30, presso la chiesa parrocchiale del paese, luogo simbolico dove da secoli si celebrano gli eventi importanti della famiglia.
La commemorazione si preannuncia molto partecipata, con parenti, conoscenti e abitanti del paese che si riuniranno per salutare l’ultimo rappresentante locale di questo ramo della famiglia. Non è la prima volta che a robella si vive un momento di ricordo legato ai bergoglio, ma la scomparsa di giuseppe ha creato un’onda emotiva particolare. Nella quotidianità del paese il suo ruolo era noto soprattutto attraverso le storie tramandate di generazione in generazione e la sua presenza era percepita come un legame concreto con un passato importante.
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Le radici piemontesi della famiglia bergoglio tra robella, portacomaro e tigliole
L’albero genealogico della famiglia Bergoglio affonda le sue radici in Piemonte, nell’area collinare del Monferrato. Il primo antenato noto, messer Giò Giacomo Bergoglio, arrivò a Robella a fine Cinquecento, dando avvio a una lunga catena di discendenti che si sono stabiliti fra Robella, Portacomaro e Tigliole. Questi paesi mantengono vivo il cognome Bergoglio, che rispecchia la persistenza di origini antiche e storie familiari intrecciate con la vita locale.
Tra gli antenati, Giovanni Battista Bergoglio, nato nel 1665, è una figura centrale da cui si dipartono due rami principali della famiglia. Uno rimane a Robella, con discendenti ancora residenti oggi; l’altro, che si spostò verso Portacomaro, ha rappresentato la linea da cui, nell’Ottocento, una parte della famiglia emigrò verso l’Argentina. Questa migrazione verso il Sud America fu determinante: da qui nacque il ramo che avrebbe portato a papa francesco. Il legame tra queste comunità piemontesi e la storia familiare argentina si sente ancora forte.
La continuità dei rapporti familiari in piemonte nonostante l’emigrazione
Nonostante la lontananza e le differenze geografiche, il legame tra il ramo argentino dei Bergoglio e quello italiano è rimasto saldo. In Piemonte, infatti, alcuni parenti diretti hanno intrattenuto contatti regolari, specie tramite lettere. Carla Rabezzana, 94 anni, residente a Portacomaro, è uno dei volti più noti di questo ramo, grazie alla costante corrispondenza con papa francesco. Un altro punto di riferimento è Delia Gai, cugina di Tigliole, che rappresenta un ulteriore legame familiare intatto nella regione.
Questi rapporti testimoniano quanto il senso di appartenenza e la memoria delle origini abbiano accompagnato la famiglia Bergoglio anche a distanza di generazioni. I racconti e le memorie raccolte tra i paesi del Monferrato tengono vivo il ricordo degli antenati e le radici comuni con il pontefice argentino. Questa continuità permette di dare concretezza a quella genealogia che si potrebbe altrimenti vedere come un semplice aneddoto storico.
Il ruolo simbolico di giuseppe bergoglio nella memoria collettiva locale
Giuseppe Bergoglio non era una figura pubblica o conosciuta a livello nazionale, eppure rappresentava un legame concreto tra papa francesco e le sue origini piemontesi. A Robella il suo nome era sinonimo di radici profonde e tradizioni familiari tramandate. Nel tessuto sociale del paese la sua scomparsa ha raccolto rispetto e commozione, perché ricorda che dietro a un pontefice accettato a livello mondiale ci sono discendenze ben radicate in una terra piccola come il Monferrato.
Il legame con papa francesco ha dato a questo piccolo centro astigiano un motivo di attenzione in più verso quelle storie familiari che si intrecciano con eventi di portata mondiale. La figura di Giuseppe, con la sua vita riservata, ha incarnato un ricordo silenzioso e concreto dei Bergoglio qui nati. Alla sua perdita si riflette anche sul valore della memoria storica, che in certi luoghi riesce a mantenere vivi i nomi di chi ha contribuito a una storia tanto lunga quanto inaspettata.
Il ricordo e le cerimonie nella chiesa parrocchiale, cuore della comunità
La chiesa parrocchiale di Robella ha da sempre rappresentato il fulcro delle celebrazioni familiari, dai battesimi ai matrimoni. Anche il funerale di Giuseppe Bergoglio si terrà in questo luogo che custodisce la storia di generazioni di Bergoglio, fin da quando venivano battezzati e unite in matrimonio i loro antenati. La funzione prevista per il 3 giugno alle 10.30 avrà per la comunità un significato intenso, un momento per stringersi attorno ai familiari e onorare una tradizione che si veste di un affetto collettivo.
I testimoni locali ricordano come, non a caso, sia proprio qui che si sono svolti i passaggi principali della vita delle famiglie Bergoglio, prima che una parte di loro lasciasse l’Italia per approdare in Argentina. Questa coincidenza lega idealmente il passato con il presente, con la comunità attuale che vede nelle cerimonie un modo per rinsaldare i legami con una storia comune e con il pontefice giunto da lontano. La memoria della famiglia bergoglio a robella continua così oltre i confini del tempo, attraverso eventi che ne confermano la presenza nel tessuto culturale del territorio.