Morti per cocaina in Italia nel 2024 ai livelli più alti mai registrati, ma crescono anche le dipendenze giovanili

Morti per cocaina in Italia nel 2024 ai livelli più alti mai registrati, ma crescono anche le dipendenze giovanili

Nel 2024 in Italia aumentano le morti per cocaina, cresce l’uso di nuove sostanze psicoattive e antidepressivi tra i giovani, mentre cannabis, tabacco, alcol e dipendenze digitali mostrano rischi crescenti soprattutto tra minorenni.
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Nel 2024 in Italia si registra un aumento record delle morti per cocaina, un crescente abuso di nuove droghe e farmaci tra i giovani, e una diffusione di dipendenze comportamentali, con particolare attenzione a tabacco, alcol e cannabis. - Gaeta.it

Negli ultimi dati forniti al Parlamento italiano emerge una fotografia preoccupante sul consumo di sostanze e le conseguenze fatali correlate. Le morti causate dalla cocaina hanno raggiunto un picco senza precedenti nel 2024, accanto a un crescente fenomeno legato a nuove droghe e a un aumento dell’uso di farmaci e comportamenti rischiosi tra i giovani. Il quadro rivela trasformazioni significative nel modo in cui le dipendenze colpiscono le diverse fasce d’età e i rischi associati agli stupefacenti tradizionali e contemporanei.

La cocaina e i dati record sulle morti per intossicazione

Il rapporto annuale segnala un dato che lascia poco spazio a interpretazioni: nel 2024 il 35% dei decessi per intossicazione acuta in Italia è riconducibile alla cocaina. Le morti attribuite a questa sostanza hanno toccato il massimo storico, superando persino quelle da eroina e oppiacei, almeno in termini numerici che vedono 80 casi per cocaina o crack contro 81 per eroina e derivati. Questa parità è stata osservata per la prima volta dalle autorità che monitorano il fenomeno.

Questi numeri indicano una diffusione e un uso pericoloso di cocaina che ha raggiunto livelli insospettabili negli ambienti urbani e non solo. La gravità dei dati si coglie anche nel fatto che le intossicazioni acute letali si sono concentrate in modo rilevante su questa droga, spesso collegata a mix con altre sostanze. Il fenomeno suggerisce anche una maggiore purezza sul mercato illegale, capace di causare effetti più intensi e rischiosi per i consumatori.

Le forze dell’ordine sottolineano inoltre come il mercato delle sostanze abbia risentito di dinamiche di variazione dell’offerta, con un aumento della disponibilità di cocaina e crack. Questo induce a una riflessione sulle strategie di prevenzione e controllo, che dovranno fare conto con una realtà più complessa rispetto al passato.

Nuove sostanze psicoattive e abuso di farmaci tra i giovani

Il rapporto evidenzia la persistenza della minaccia rappresentata dalle nuove sostanze psicoattive , che continuano a essere presenti nel territorio nazionale con un impatto pericoloso. Queste droghe, spesso poco controllate e sintetiche, riescono a penetrare in ambienti giovanili e spazi di aggregazione, risultando difficili da rintracciare e contrastare da parte delle forze dell’ordine e di chi opera nella salute pubblica.

Accanto a questo fenomeno si registra un aumento tra i giovanissimi dell’uso improprio di farmaci antidepressivi. Questi medicinali vengono assunti senza prescrizione, in modo sconsiderato e spesso più dalle ragazze che dai ragazzi, con tassi di consumo che risultano più che doppi nella popolazione femminile adolescenti. L’uso di psicofarmaci senza controllo medico aumenta il rischio di effetti collaterali e dipendenza.

Commento sulle cause dell’abuso

Le motivazioni dietro questo fenomeno complesso includono difficoltà personali, pressioni sociali e una scarsa consapevolezza sui rischi derivanti dall’automedicazione. Non a caso, l’attenzione su questo punto dovrebbe crescere nelle scuole e nei servizi di assistenza giovanile per fornire ai ragazzi strumenti adeguati di prevenzione e informazione corretta.

Consumo di cannabis e nuove dipendenze tra gli adolescenti

La cannabis resta la sostanza più diffusa tra i giovani, anche se il rapporto segnala un leggero calo nella percentuale complessiva di consumatori rispetto al 2023. Il dato che colpisce riguarda la potenza della marijuana in circolazione, che ha visto quadruplicare la concentrazione del principio attivo rispetto al 2016. Questo aumento rende il consumo più pericoloso, con effetti psichici e fisici potenzialmente più intensi e duraturi.

L’uso di cannabis si intreccia con altri comportamenti a rischio, soprattutto tra gli adolescenti che mostrano una crescente esposizione a dipendenze non legate solo alle sostanze. Crescono infatti le forme di dipendenze digitali, con un aumento dell’uso compulsivo di social network e videogiochi. Queste attività possono condurre a isolamento, calo del rendimento scolastico e difficoltà nelle relazioni sociali.

Il gioco d’azzardo, anche online, rappresenta un ulteriore rischio in crescita tra i giovani. Il rapporto registra più di 500 mila studenti tra i 15 e i 18 anni che usano il tabacco e quasi 360 mila che hanno avuto almeno un episodio di intossicazione alcolica nell’anno. Anche in questi ambiti le ragazze mostrano tassi di coinvolgimento superiori rispetto ai coetanei maschi, segnalando un mutamento nelle abitudini e nelle vulnerabilità delle diverse fasce di popolazione giovanile.

I rischi specifici per i minorenni e la diffusione di comportamenti a rischio

I dati raccolti offrono anche uno sguardo dettagliato sulle abitudini di consumo dei minorenni, con focus su tabacco, alcol e dipendenze emergenti. Nel 2024 circa mezzo milione di studenti italiani tra i 15 e i 18 anni hanno fumato almeno una volta, mentre quasi 360 mila hanno consumato alcol fino a intossicarsi. Questi numeri rappresentano una porzione consistente della popolazione giovanile e necessitano di interventi mirati.

Il rapporto segnala anche che le ragazze spesso registrano una prevalenza superiore nei comportamenti a rischio rispetto ai maschi della stessa età. Questo elemento definisce un nuovo scenario su cui la prevenzione deve concentrarsi per stare al passo con l’evoluzione culturale e sociale del Paese.

Complessivamente il quadro italiano mostra complessità crescenti nelle dipendenze e nelle abitudini giovanili, con evidenze precise sui cambiamenti nel tipo di sostanze usate e nella diffusione di comportamenti compulsivi non legati agli stupefacenti. Questo richiede un approccio coordinato tra istituzioni, scuole, famiglie e servizi di salute per intervenire rapidamente e con strumenti aggiornati.

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