Morti pedoni in Italia nel 2025: dati aggiornati e distribuzione geografica

Morti pedoni in Italia nel 2025: dati aggiornati e distribuzione geografica

Nel 2025 in Italia si registra un calo del 12% delle vittime pedoni, con oltre la metà anziani; Lazio e Roma le aree più critiche, mentre pirateria della strada e sicurezza restano sfide aperte.
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Nel primo semestre 2025 in Italia si registra una lieve diminuzione delle vittime pedoni, con 155 decessi soprattutto tra anziani e in grandi città come Roma; emergono criticità legate a infrastrutture e pirateria della strada, sottolineando l’urgenza di interventi mirati per la sicurezza stradale. - Gaeta.it

Il 2025 registra un numero significativo di vittime tra i pedoni sulle strade italiane, con un andamento che mostra un leggero calo rispetto all’anno precedente. Le persone coinvolte in incidenti fatali sono principalmente anziane, e alcuni territori si confermano più critici di altri. I dati raccolti dall’Osservatorio Pedoni Asaps – Sapidata e rilevati anche da Istat offrono un quadro dettagliato dei tragici eventi nei primi mesi dell’anno, con un focus sulle zone più colpite e le circostanze degli incidenti.

Andamento delle vittime pedoni nei primi mesi del 2025

Nel periodo che va dal primo gennaio all’otto giugno del 2025, le vittime pedoni raggiungono quota 155. A fine maggio si contavano 147 morti, una riduzione del 12% rispetto ai 169 decessi registrati nello stesso arco temporale nel 2024. I dati mensili evidenziano come gennaio sia stato il mese più drammatico con 43 vittime, seguito da febbraio con 31 e marzo con 32. Ad aprile si nota una flessione, con 19 morti rispetto ai 24 dell’anno precedente, mentre maggio chiude con 22 casi, rispetto ai 36 nel 2024. Il trend positivo si conferma nei primi giorni di giugno, con otto episodi fatali.

La distribuzione mensile segnala quindi un miglioramento progressivo, benché il numero rimanga alto. I dati, elaborati dall’Osservatorio Pedoni Asaps – Sapidata, sottolineano come il numero di vittime si mantenga concentrato tra i mesi invernali e primaverili che presentano condizioni più complesse per la guida e la sicurezza stradale. Nel 2023, secondo Istat, le morti pedonali furono 485, mentre la stima preliminare per il 2024 indica 475 decessi.

Distribuzione demografica delle vittime e genere

Tra i 155 pedoni deceduti nei primi mesi del 2025, 102 sono uomini e 53 donne. La distinzione di genere mostra una prevalenza maschile, ma il dato più rilevante riguarda l’età dei pedoni: 78 persone oltre i 65 anni sono morte, pari alla metà del totale. Questo conferma l’elevata vulnerabilità degli anziani nelle situazioni di attraversamento e traffico intenso.

L’incidenza sulla fascia anziana indica quanto sia cruciale potenziare misure di sicurezza specifiche per questi soggetti, come l’adeguamento delle strisce pedonali e dei semafori. I lunghi tempi di attraversamento, la ridotta capacità di reazione e la minor visibilità legata all’età si sommano frequentemente a condizioni stradali non sempre ottimali. Per gli uomini, la maggiore esposizione può derivare anche da comportamenti di rischio di guida e da una presenza più frequente in strada in ore serali o notturne.

Regioni italiane con il maggior numero di incidenti mortali

A livello territoriale, il Lazio è la regione con più decessi, 27, e Roma conta da sola 18 vittime. Seguono la Lombardia con 23 casi, la Campania e Emilia Romagna a 13 ciascuna, e la Sicilia con 11. Questo quadro indica una concentrazione delle tragedie nelle regioni con grandi centri urbani o aree densamente popolate, dove il traffico e la presenza di pedoni si combinano con difficoltà nella gestione della sicurezza stradale.

Criticità nelle grandi città

Roma, in particolare, registra il numero più alto di incidenti con esito mortale, non solo per la dimensione della città ma anche per la complessità delle infrastrutture e il flusso veicolare. Le situazioni critiche si riscontrano spesso nelle vie più trafficate, con scarsa visibilità o mancanza di segnaletica adeguata. Anche Lombardia e Campania vedono diverse zone dove il rischio è legato giustappunto all’intenso traffico.

Caratteristiche degli incidenti e pirateria della strada

Degli 155 decessi registrati, 72 sono avvenuti sulle strisce pedonali, un dato che evidenzia come le zone progettate per la sicurezza non garantiscano sempre un’effettiva protezione. Questi incidenti sottolineano la necessità di interventi più mirati nelle aree di attraversamento, per esempio con l’installazione di sistemi di rallentamento del traffico o di maggiore illuminazione.

Nel corso del 2025 sono stati segnalati 12 casi di pirateria della strada, cioè investimenti con fuga del conducente. Questi episodi aumentano il pericolo per i pedoni e rendono più difficile l’identificazione dei responsabili, ritardando anche l’intervento di soccorso. Nelle ultime sette giornate a disposizione di rilevamento, sono stati confermati sette decessi tra gli utenti più vulnerabili.

La fuga dopo l’incidente genera situazioni di incertezza e fa emergere il problema dell’applicazione delle norme di responsabilità. La denuncia tempestiva e il supporto tecnico nelle indagini restano fondamentali per contrastare questa pratica e mettere in sicurezza le strade.


Ogni singolo dato dei primi sei mesi del 2025 si inserisce in un contesto dove la prevenzione della sicurezza pedonale resta un tema centrale per i governi locali e le forze dell’ordine. Le statistiche offerte da Asaps e Istat mostrano progressi ma confermano l’urgenza di lavorare su infrastrutture, educazione stradale ed enforcement per ridurre ulteriormente le vittime lungo le strade italiane.

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