Monsignor lizardo herrera ricorda il legame tra il nuovo papa e il perù tra missione e umiltà

Monsignor lizardo herrera ricorda il legame tra il nuovo papa e il perù tra missione e umiltà

Leone XIV, con radici in America Latina e esperienza missionaria in Perù, promuove sinodalità, giustizia sociale e tutela ambientale, rafforzando l’eredità di papa Francesco nella Chiesa globale.
Monsignor Lizardo Herrera Rico Monsignor Lizardo Herrera Rico
L’articolo presenta il profilo di Leone XIV, pontefice con radici in America Latina, evidenziando il suo impegno missionario, la sinodalità e la giustizia sociale, oltre al legame profondo con il Perù e la sua capacità di unire culture diverse. - Gaeta.it

L’elezione di Leone XIV ha acceso l’interesse su un pontefice che ha radici profonde in America Latina, specialmente in Perù. Monsignor lizardo estrada herrera, segretario generale del Celam e vescovo ausiliare di Cuzco, ha raccontato l’esperienza di condivisione accanto a ciò che oggi è diventato papa, sottolineandone l’impegno missionario e la capacità di unire realtà diverse. La testimonianza di un clero che ha seguito da vicino la formazione e l’attività pastorale di Prevost aiuta a comprendere il profilo umano e spirituale del nuovo pontefice.

La missione e la sinodalità come scelte pastorali

Monsignor herrera sottolinea come la missione resti un elemento centrale nella vita e nel ministero di Prevost, ora papa leone XIV. L’esperienza in Perù ha segnato la sua convinzione che la Chiesa debba camminare insieme, valorizzando la partecipazione e l’ascolto reciproco. L’attenzione verso la sinodalità si traduce anche nella vita religiosa vissuta nei vicariati, dove il confronto e la collaborazione sono pratiche quotidiane. L’eredità di papa francesco in questi ambiti sembra trovare continuità e rafforzamento nell’agire del nuovo pontefice.

La consapevolezza di dover parlare non solo all’interno del clero, ma anche ai fedeli di varie confessioni, fa parte del suo profilo. Lo spirito di servizio emerge come presidio costante, alimentato dalla fiducia nello Spirito Santo. Monsignor herrera associa questa visione pastorale a un passaggio biblico del vangelo di Matteo, segno di un impegno profondo che va oltre il mero ruolo istituzionale.

Il papa come ponte tra americhe e promotore di giustizia sociale

La storia biografica di Prevost presenta un elemento singolare: nato negli Stati Uniti, ha scelto di dedicare il cuore e la vita pastorale a un Perù ricco di sfide sociali e culturali. Monsignor herrera mette in luce la sua conoscenza diretta delle diverse realtà della Chiesa nel mondo, costruita attraverso viaggi e contatti continui. Questo patrimonio umano conferisce a Leone XIV la capacità di dialogare tra nord e sud America, legando in modo autentico le diverse culture del continente.

Nel suo impegno emergono temi fondamentali come la pace, la giustizia e la tutela dei diritti umani. La dottrina sociale della Chiesa appare come bussola per affrontare questioni ambientali, migratorie e sociali. La sua presenza diretta nelle comunità più povere e disagiate testimonia una vicinanza reale, non astratta, alle sofferenze della gente. A quel punto, il papa si pone come un riferimento per un cammino che supera i confini geografici e culturali.

Un legame duraturo con la formazione degli agostiniani in perù

Gli anni Ottanta segnano il primo incontro tra Prevost e monsignor herrera in Perù, a Trujillo. Prevost svolgeva il ruolo di direttore del progetto comune di formazione per aspiranti agostiniani nei vicariati di Chulucanas, Iquitos e Apurímac. L’incarico comprendeva anche la funzione di priore e insegnante, con responsabilità dirette sull’avviamento al sacerdozio di numerosi seminaristi locali. Mon. herrera ricorda la figura di Prevost come docente di patristica e diritto canonico, evidente esempio di equilibrio e prudenza nel guidare i giovani. Il clima che seppe creare favorì la maturazione personale e spirituale di molti chierici, che ancora oggi riconoscono un affetto speciale per lui.

La formazione condivisa in quei contesti difficili ha consolidato un legame che trascende l’insegnamento accademico. Prevost, attraverso il metodo e la vicinanza ai candidati, favoriva la crescita dei talenti e stabiliva un dialogo aperto e accogliente. Questo tratto ha costituito la base per il suo successivo lavoro pastorale, legato a una Chiesa coinvolta e attenta alle necessità concrete di ogni comunità.

L’immagine del papa a cavallo e il legame con la missione

Tra le immagini più significative diffuse dai media si trova quella di Prevost a cavallo, intento a raggiungere zone remote delle Ande e delle foreste brasiliane. Monsignor herrera spiega che in molte aree si può accedere solo con mezzi tradizionali come il cavallo, una scelta che indica la sua disponibilità a confrontarsi con condizioni semplici e faticose. La scena ha suscitato emozione, perché racconta un’aspetto della sua persona: umiltà e assenza di protagonismo.

Non a caso, questo gesto si aggiunge alla sua storia di missionario che, in territori impervi, ha conosciuto da vicino le difficoltà quotidiane di migliaia di persone. La capacità di condividere con loro silenzi, viaggi faticosi e speranze mostra una concretezza rara nel clero di oggi. Monsignor herrera ricorda come la sensibilità verso l’ambiente e la tutela della “casa comune” rappresentino nodi chiave in un dialogo che la Chiesa latinoamericana porta avanti anche in vista di incontri internazionali importanti, come la COP 30 a Belém.

Il ruolo di Prevost non si limita quindi a una guida spirituale formale, ma coinvolge una ricerca autentica di prossimità, dove la semplicità diventa strumento di comunione e presenza efficace. Queste qualità delineano un profilo di papa capace di costruire ponti a livello globale, lasciando intendere tempi di dialogo intenso tra istituzioni e popoli.

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