Monica Setta ha sollevato un forte malumore dopo l’imitazione che Giulia Vecchio ha fatto di lei durante una puntata del GialappaShow su Tv8. La conduttrice, un volto noto della Rai, ha denunciato un’immagine distorta, oltre a raccontare il motivo per cui la replica ironica a lei dedicata non è mai andata in onda nel programma Belve. Le sue parole hanno acceso un dibattito sul confine tra satira e offesa nel mondo della televisione italiana.
L’imitazione che ha scatenato la reazione di Monica Setta
Monica Setta ha espresso disappunto parlando a Vanity Fair dopo la puntata del GialappaShow in cui è stata segnata dall’imitazione di Giulia Vecchio. La conduttrice ha tenuto a precisare la sua apertura verso la satira, ma ha contestato il modo, a suo avviso esagerato e grossolano, con cui è stata rappresentata. Nel dettaglio, Setta ha descritto come si sia sentita ridicolizzata rispecchiandosi in una caricatura che l’ha trasformata in una specie di “Incredibile Hulk”.
La commistione tra errori fisici – come un naso inesistente e un aspetto invecchiato – e una deformazione dell’immagine personale hanno alimentato la sua irritazione. Si è detta una persona minuta, con taglia 38 di piede, e distante dall’immagine ingigantita e volgare mostrata durante il programma.
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Confronto con altre figure televisive
La conduttrice ha poi rimarcato il confronto con altre figure televisive durante lo stesso show, come Milly Carlucci, descritta più “delicata”, a sottolineare la differenza di trattamento. Per Setta, quell’imitazione non si limita più a una semplice parodia, ma si spinge nella diffamazione quando mette in discussione la qualità del suo lavoro, con scene che suggeriscono imprecisione o arroganza nelle sue interviste. Denuncia anche un’irriverenza eccessiva nell’atteggiamento verso i suoi ospiti, senza che ci sia un reale fondamento.
L’impatto sui social e la reazione legale dopo le minacce ricevute
Le conseguenze dell’imitazione hanno travalicato il piccolo schermo. Monica Setta ha raccontato di aver ricevuto dopo la trasmissione una serie di messaggi offensivi e minacce via social network. Alcuni commenti si sono spinti fino a insultarla pesantemente, ledendo la sua immagine personale e generando un clima di forte disagio.
Contro questi abusi ha scelto di agire depositando un esposto presso la squadra mobile della Questura di Roma, per tutelare se stessa contro gli ignoti autori di quelle minacce di morte e insulti.
Le conseguenze dell’aggressività online
Questa escalation di aggressività ha influito sul modo in cui la conduttrice ha valutato quell’esperienza televisiva. La diffusione di contenuti offensivi e la strumentalizzazione dell’imitazione hanno mostrato il lato oscuro della battuta che può degenerare mica solo in risate. Monica Setta ha posto l’attenzione sulle conseguenze reali che certe rappresentazioni possono avere sul benessere delle persone coinvolte, oltre che sul loro lavoro e la loro immagine pubblica.
Il dietro le quinte dell’imitazione bloccata a Belve
Un altro aspetto che Monica Setta ha svelato riguarda la mancata trasmissione della sua imitazione nel programma Belve, condotto da Francesca Fagnani. Il comico Vincenzo De Lucia aveva preparato una vera e propria parodia di Setta, prevista nei piani del programma. Tuttavia, non è mai andata in onda e la stessa Francesca Fagnani ha spiegato di aver preso questa decisione.
Monica ha confermato di non aver richiesto lei lo stop, spiegando che il motivo principale era legato a un periodo delicato della sua vita privata vissuto in quel momento, tra dicembre e gennaio.
Collaborazione e rispetto reciproco
La scelta di bloccare la trasmissione dell’imitazione si è inserita quindi in un clima di rispetto e attenzione verso il suo stato d’animo. Il confronto con la conduttrice di Belve è stato diretto e ha mostrato una collaborazione tra i due personaggi, piuttosto che una polemica.
Questa circostanza ha fatto capire che, oltre alle motivazioni legate all’immagine tv, c’è una dimensione personale che può influenzare le dinamiche della satira televisiva nei casi delicati.
Monica Setta rimane quindi una figura sensibile all’interpretazione pubblica del proprio ruolo, nonché pronta a tutelarsi quando ritiene che questa venga distorta o che superi i limiti del rispetto reciproco. La vicenda segna una nuova battuta d’arresto nel rapporto tra personaggi famosi e rappresentazioni satiriche, quando il confine tra ironia e offesa diventa troppo sottile.