Mentre la Moldavia si avvia verso una tappa fondamentale per il suo futuro politico ed economico, il referendum indetto per il 20 ottobre rappresenta un vero e proprio banco di prova per il paese. La possibilità di inserire in Costituzione l’obiettivo di adesione all’Unione Europea è vista come una rottura decisiva con il passato sovietico, ma si trova anche a fronteggiare serie preoccupazioni riguardo alle ingerenze russe e alla sicurezza del voto.
Il referendum e il contesto attuale
La Moldavia, sotto la guida della presidente pro-europea Maia Sandu e del primo ministro Dorin Recean, sta vivendo uno dei momenti più controversi della sua storia politica. Il referendum non solo mira a testimoniare l’impegno del paese verso l’Europa, ma si erge anche a simbolo di una lotta politica più ampia, fra l’orientamento verso l’Unione Europea e il rischio di tornare sotto l’influenza russa. Con un’elettorato che sembra favorevole al cambiamento, la votazione rappresenta un’opportunità per allinearsi maggiormente agli standard e alle pratiche europee.
Secondo i sondaggi effettuati prima del voto, una parte significativa della popolazione sembra sostenere l’idea di una Moldavia parte dell’Unione Europea. Questo sentimento è stato ulteriormente alimentato dalla necessità di costruire una maggiore stabilità economica e politica dopo anni di instabilità e corruzione. L’attuale governo sta cercando di mobilitare il sostegno popolare intorno a questo referendum, evidenziando i potenziali benefici di una futura adesione, tra cui l’accesso a finanziamenti e progetti di sviluppo europeo.
L’affluenza al voto e le violazioni segnalate
Domenica scorsa, il referendum ha visto una partecipazione potenzialmente promettente, con oltre un terzo degli aventi diritto che si è recato alle urne, superando il quorum necessario per garantire la validità del voto. Alle 15:30, il 37,2% della popolazione aveva già espresso la propria volontà, un dato che supera le affluenze registrate in elezioni precedenti. Questo potrebbe essere interpretato come un chiaro segnale di interesse da parte dei cittadini per il futuro politico della Moldavia e la loro volontà di prendere parte attivamente al processo decisionale.
Tuttavia, lo spirito democratico è stato offuscato da numerosi episodi di irregolarità. L’ong Promo-Lex ha documentato 173 incidenti legati al voto, tra cui violazioni significative come la presenza non autorizzata di estranei all’interno dei seggi, e accuse di trasporto organizzato degli elettori, che sollevano interrogativi sulla trasparenza del processo. Le autorità moldave non hanno esitato ad arrestare centinaia di presunti autori di un piano di compravendita di voti, con l’accusa di interferenza esterna, principalmente da parte della Russia.
Le accuse di ingerenza russa
Nel corso dello svolgimento del referendum, la Russia è stata accusata di cercare di influenzare il voto attraverso una serie di strategie, dalle minacce economiche alla propaganda. Il premier Recean ha ispirato un appello alla vigilanza da parte dei cittadini, ammonendoli a non cedere alle manipolazioni che possono provare a compromettere l’integrità del voto. Queste considerazioni pongono la Moldavia in una posizione di vulnerabilità, nel contesto di una crescente tensione geopolitica in Europa orientale, specialmente alla luce della guerra in Ucraina.
Mosca, dal canto suo, ha negato ogni intervento, definendo infondate le accuse. Tuttavia, il timore è che la Russia stia cercando di esercitare la sua influenza, temendo un eventuale allontanamento definitivo della Moldavia dal suo tradizionale campo di influenza. La battaglia per il futuro della Moldavia si dipana quindi su un doppio fronte: da un lato, il desiderio di un cammino verso l’Unione Europea, dall’altro, le pressioni e le minacce che mirano a mantenere il paese sotto il controllo russo.
Nel complesso, il risultato di questo referendum non sarà solo una questione di costituzione e alleanze politiche, ma rappresenterà un vero e proprio test sulla volontà del popolo moldavo di scegliere il proprio destino in un mondo sempre più polarizzato.
Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Sara Gatti