Mistero a cogne, valle d’aosta: almeno 15 gatti scomparsi in due piccoli villaggi in un mese

Mistero a cogne, valle d’aosta: almeno 15 gatti scomparsi in due piccoli villaggi in un mese

In valle d’Aosta, nelle frazioni di Lillaz e Sonveulla, 15 gatti sono scomparsi misteriosamente in un mese; indagini di Carabinieri e polizia locale puntano a possibili azioni umane sospette.
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Nelle frazioni di Lillaz e Sonveulla, in Valle d’Aosta, sono spariti misteriosamente 15 gatti in un mese, con indizi che suggeriscono possibili azioni umane. Le autorità e la comunità locale indagano per fare luce sul caso. - Gaeta.it

Nel cuore della valle d’aosta, precisamente nelle frazioni di lillaz e sonveulla, si è creato un enigma che preoccupa gli abitanti e l’amministrazione locale. Negli ultimi trenta giorni almeno 15 gatti sono spariti senza lasciare traccia da questi due piccoli villaggi che insieme contano meno di cento residenti. La questione ha sollevato dubbi e timori, specie considerando l’ambiente naturale circostante e alcuni elementi inquietanti emersi nelle ultime settimane.

Il contesto ambientale e la convivenza con la natura selvaggia

Lillaz e sonveulla si trovano a oltre mille seicento metri di altitudine, ai margini del parco nazionale gran paradiso. Qui, gatti e animali domestici convivono con la fauna locale, composta da volpi e a volte lupi. I gatti di questi villaggi sono abituati a muoversi tra prati e boschi, imparando a difendersi da predatori naturali. I residenti raccontano che i loro animali sanno riconoscere i movimenti sospetti e adottano comportamenti che li aiutano a sopravvivere nel territorio montano. Non a caso, per anni non si era registrata alcuna sparizione significativa.

Sparizioni improvvise e sospette

Ma negli ultimi trenta giorni tutto è cambiato: i gatti sono spariti “dalla sera alla mattina”, raccontano i proprietari. Questa anomalia rende improbabile l’ipotesi che siano stati semplicemente predati da animali selvatici. La fauna locale, pur presente, non spiegherebbe la sparizione così massiccia e concentrata in breve tempo. Il fenomeno ha dunque attirato l’attenzione del comune di cogne, che non ha perso tempo nel coinvolgere le forze dell’ordine.

Le indagini del comune e le prime evidenze inquietanti

A seguito delle numerose segnalazioni, l’amministrazione comunale ha pubblicato un avviso ufficiale sui social, indicando di rivolgersi in caso di smarrimento a carabinieri o polizia locale. Il messaggio serve anche a mettere pressione sulle autorità per una rapida gestione della questione, oltre ad allertare i proprietari ad agire tempestivamente.

Quel che lascia perplessi è il ritrovamento di elementi sospetti sul territorio. In un prato vicino a lillaz è stato recuperato un collarino di un gatto dotato di trasmettitore gps, però disattivato intenzionalmente. Questo fa pensare a un gesto premeditato, probabilmente opera di qualcuno che vuole catturare o depotenziare la possibilità di seguire i movimenti degli animali. Ancora più grave il ritrovamento di due gatti morti, rinchiusi in sacchetti della spazzatura e abbandonati in un cassonetto. Questi episodi lasciano emergere la possibilità che a sparire non siano animali predati, ma vittime di azioni volontarie di terzi.

Azione umana o cause naturali?

Le sparizioni senza spiegazioni naturali portano a immaginare varie piste. La prima è l’azione umana: qualcuno potrebbe aver catturato gli animali per motivi che al momento restano oscuri. Potrebbero essere state azioni singole o di un gruppo involto in qualche tipo di bracconaggio o maltrattamento. Non esistono al momento rivendicazioni, ma la comunità esprime preoccupazione e scetticismo verso versioni ufficiali troppo superficiali.

La reazione della comunità e il monitoraggio

I residenti stanno vigilando direttamente su animali e siti più a rischio. C’è chi propone di installare telecamere nei punti più battuti o di organizzare ronde notturne. Le forze dell’ordine proseguono con le indagini, raccogliendo testimonianze e monitorando il territorio. La vicenda fa emergere anche una sensibilità nuova sulla protezione degli animali domestici nei piccoli centri di montagna, dove la rete di controllo è più fragile e il contatto con la natura diretto.

Il caso di lillaz e sonveulla resta aperto e rappresenta un segnale di allerta in valle d’aosta, da cui si attendono sviluppi nelle prossime settimane. Gli abitanti restano in attesa e più attenti, pronti a capire cosa si nasconde dietro un mistero che, nel 2025, difficilmente troverà spiegazioni banali.

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