Ministero del turismo chiede asseverazione a terzi per contributi covid alle agenzie di viaggio

Ministero del turismo chiede asseverazione a terzi per contributi covid alle agenzie di viaggio

Il ministero del turismo richiede alle agenzie di viaggio ammesse con riserva ai contributi residuali Covid un’asseverazione da revisore esterno, creando difficoltà economiche e operative soprattutto per le piccole imprese.
Ministero Del Turismo Chiede A Ministero Del Turismo Chiede A
Il ministero del turismo richiede alle agenzie di viaggio ammesse con riserva ai contributi Covid un’asseverazione da un revisore esterno indipendente, creando difficoltà operative ed economiche soprattutto per le piccole realtà, mentre l’associazione Aiav è in dialogo con il ministero per chiarimenti e soluzioni. - Gaeta.it

Il ministero del turismo ha inviato nelle ultime ore una comunicazione ufficiale via pec ad alcune agenzie di viaggio che risultano “ammesse con riserva” ai contributi residuali Covid. La richiesta riguarda la produzione, entro quindici giorni, di un’asseverazione firmata da un revisore esterno, iscritto all’albo dei revisori contabili, diverso dal professionista che aveva già fornito la documentazione iniziale. Questo passaggio, non previsto nel decreto che ha emanato i contributi, sta creando non pochi problemi tra le agenzie soprattutto per questioni economiche e organizzative, soprattutto considerata la contemporanea stagione turistica di alta stagione.

La richiesta ministeriale sull’asseverazione e le difficoltà per le agenzie di viaggio

La Pec ricevuta da molte agenzie precisa che l’asseverazione deve essere rilasciata da un revisore contabile indipendente, terzo rispetto a chi ha già lavorato sulla pratica. Così facendo, il ministero intende avere una doppia certificazione della veridicità dei dati e delle dichiarazioni presentate dalle agenzie. Però questa richiesta aggiuntiva non trova riscontro nel Decreto istitutivo dei contributi Covid e non era quindi prevista fin dall’inizio.

Un peso considerevole per le agenzie più piccole

Questa nuova richiesta pesa soprattutto sulle agenzie di piccole dimensioni, microimprese spesso senza strutture interne complesse, a cui si aggiungono costi stimati tra i 1.000 e i 1.200 euro per l’intervento del revisore esterno. Per molte realtà, in pieno picco turistico estivo, diventa complesso trovare il tempo e le risorse necessarie per ottemperare. La pressione arriva non solo dal punto di vista economico ma anche operativo, creando un clima di incertezza e preoccupazione.

L’intervento di Aiav per chiarire la situazione con il ministero del turismo

Aiav, l’associazione italiana agenzie di viaggio, si è rivolta prontamente al ministero del turismo per ottenere spiegazioni. L’avvocato Scaletta, legale dell’associazione, ha sottolineato che questa richiesta potrebbe rappresentare un requisito aggiuntivo ex post, non previsto nel testo originario del decreto, e ha chiesto di chiarire le motivazioni della misura.

Dialogo con le istituzioni in corso

Il dialogo istituzionale con l’onorevole Gianluca Caramanna, consigliere del ministro, e con il direttore generale Federico Lasco è già in corso. Dalle prime conversazioni emerge che la richiesta dell’asseverazione di seconda mano non sarebbe un obbligo rigido per tutte le agenzie, ma un’opzione addizionale riservata a chi, pur ammesso con riserva, non riesca a dimostrare la regolarità con documenti idonei o firmando quelli corretti.

Il presidente Aiav, Fulvio Avataneo, ha evidenziato che le agenzie sono messe davanti a un onere imprevisto e pesante, proprio nel momento più intenso dal punto di vista dell’attività lavorativa. Aiav si è detta disponibile a continuare il confronto, fiduciosa che il ministero valuterà con attenzione le richieste e le esigenze del settore, per tutelarne la sopravvivenza economica.

Il quadro generale tra difficoltà operative e richieste di trasparenza

Molte agenzie che hanno beneficiato dei contributi Covid si trovano oggi a dover fornire ulteriori certificazioni per dimostrare la veridicità delle informazioni già raccolte. L’obiettivo del ministero è probabilmente evitare errori o frodi, ma il metodo scelto rischia di gravare pesantemente su piccole realtà che si stanno ancora rialzando dagli effetti della pandemia.

Aspetti normativi e prospettive future

Dal punto di vista normativo, l’introduzione di un requisito non previsto crea un precedente che può aumentare i contenziosi o rallentare ulteriormente la liquidazione dei contributi. Le agenzie coinvolte esprimono preoccupazione per i costi aggiuntivi e la difficoltà di reperire in tempi brevi un revisore terzo, specie in momenti come l’estate, quando i professionisti sono molto richiesti.

In prospettiva, si attendono possibili aggiustamenti o chiarimenti ufficiali che possano meglio definire la portata e le modalità della richiesta ministeriale senza penalizzare ulteriormente le aziende più deboli. La questione resta aperta, con un settore che ha bisogno sempre di più di certezze e supporto.

Change privacy settings
×