Milano senza nuovi posti letto per studenti fuorisede a causa di ritardi nelle costruzioni

Milano senza nuovi posti letto per studenti fuorisede a causa di ritardi nelle costruzioni

Milano affronta una grave carenza di alloggi per studenti fuori sede a causa dei ritardi e delle inchieste che hanno bloccato la realizzazione di 1.530 posti letto previsti dal Prnn nelle zone di Rogoredo, Greco e San Leonardo.
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A Milano la carenza di alloggi per studenti fuori sede si aggrava a causa dei ritardi nei cantieri bloccati da inchieste giudiziarie, compromettendo la realizzazione di 1.530 posti letto e aumentando le difficoltà abitative e i costi per gli studenti. - Gaeta.it

Milano resta una delle città italiane dove trovare una stanza per studenti fuori sede è diventato un vero problema. Sono ormai spariti i 1.530 posti letto che dovevano essere realizzati entro il 2026 grazie ai fondi del Prnn. I ritardi, dovuti a inchieste giudiziarie sull’edilizia avviate tre anni fa, hanno bloccato i cantieri in aree strategiche come Rogoredo, Greco e San Leonardo. La situazione complessa mette ancora più in difficoltà gli studenti che già vivono una vera sfida nel reperire soluzioni abitative a prezzi accessibili.

La situazione degli alloggi per studenti a milano tra domanda e offerta

Milano da tempo soffre per l’insufficienza degli alloggi dedicati agli studenti universitari, specie quelli fuori sede. Il flusso crescente di giovani che si trasferiscono in città aumenta la pressione su un mercato immobiliare già stretto. In molte zone il costo degli affitti supera di gran lunga le possibilità degli studenti, trasformando la ricerca di una sistemazione in un compito quasi impossibile.

Nel corso degli anni, le istituzioni hanno provato a rispondere tramite piani strategici che prevedevano la creazione di nuove residenze universitarie. Il progetto finanziato dal Prnn puntava a costruire più di mille posti letto, concentrandosi in aree ben collegate ai poli universitari. Tutto ciò per consentire a chi studia fuori sede di trovare alloggi a prezzi calmierati, evitando così sfruttamento o soluzioni precarie. La mancanza di queste strutture contribuisce al disagio abitativo e all’aumento dello stress economico per molti giovani.

I ritardi e le inchieste che hanno bloccato i cantieri

Il nodo principale in questa vicenda sono i ritardi nelle costruzioni, generati da indagini che si sono aperte nel settore edilizio locale. Dal 2022, varie inchieste hanno coinvolto imprese e appalti legati alla realizzazione dei posti letto. Questi interventi giudiziari hanno contribuito a sospendere e rallentare i lavori, fermando progetti già approvati e finanziati.

L’impatto si è visto soprattutto nelle zone di Rogoredo, Greco e San Leonardo, dove dovevano sorgere le nuove strutture. Le aree scelte sono strategiche soprattutto per la vicinanza alle università e ai mezzi pubblici, elementi vitali per gli studenti. Oggi, questi cantieri non sono più attivi, compromettendo l’obiettivo di consegnare le residenze entro il 2026. La perdita di 1.530 posti letto si traduce in un vuoto concreto nel sistema di accoglienza, con ripercussioni sull’intera città.

Le conseguenze per gli studenti e l’offerta abitativa milanese

Il mancato completamento di questi alloggi incide direttamente sulla condizione degli studenti. Senza nuove residenze a prezzi contenuti, la caccia ad un alloggio diventa ancora più serrata. I costi degli affitti continuano a salire, mettendo in difficoltà i giovani alle prese con borse di studio limitate o lavori part-time.

Questa carenza colpisce soprattutto chi arriva da fuori regione o dall’estero per studiare a Milano. Oltre alla difficoltà economica, si somma il problema della qualità delle soluzioni disponibili, spesso poco sicure o lontane dai centri universitari. Le famiglie si trovano costrette a sostenere spese maggiori, e tanti studenti devono rinunciare a vivere in modo indipendente.

La situazione sta creando un circolo vizioso, che rischia di indebolire l’attrattività delle università milanesi sul lungo periodo. Le istituzioni locali e universitarie si trovano quindi davanti a una sfida significativa, tra la necessità di ricucire il tessuto abitativo e quella di rilanciare i cantieri bloccati.

Le prospettive future per gli alloggi studenti a milano

Per ora non ci sono segnali chiari di una ripresa immediata dei lavori nelle aree coinvolte. Le indagini giudiziarie e i procedimenti amministrativi richiedono ancora tempo, ritardando ogni possibile riavvio. Nel frattempo, le amministrazioni pubbliche devono cercare alternative per arginare il problema.

Tra le ipotesi al vaglio ci sono accordi con privati per ampliare l’offerta abitativa o investimenti in interventi di recupero abitativo puntuali. Occorre, però, anche un coordinamento più stretto con le università per mettere a disposizione spazi temporanei e rendere meno gravosa la ricerca per gli studenti.

Milano resta una città attrattiva per il mondo accademico, ma la questione dei posti letto rimane una sfida aperta. Il ritardo negli alloggi rallenta una parte della crescita universitaria, con effetti immediati sugli studenti che devono adattarsi a una domanda che continua a superare l’offerta.

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