Le forze dell’ordine stanno cercando di risalire all’autore del gesto che ha colpito il cane Sansone, mascotte del gattile “Progetto con i baffi” a Castrezzato, nel bresciano. Il fatto, avvenuto a metà luglio, ha scosso l’associazione e la comunità locale per la gravità dell’aggressione contro un animale spesso coinvolto in attività di pet therapy.
Il ferimento del cane sansone: dinamica e intervento veterinario
Domenica 13 luglio, poco dopo mezzogiorno, Sansone è stato raggiunto da un colpo nel collo sparato probabilmente con un fucile ad aria compressa. Il cane si trovava all’interno del cortile del gattile quando è stato vittima di questo atto violento. Immediatamente trasferito in una clinica veterinaria di Brescia, Sansone è stato sottoposto a radiografie che hanno confermato la presenza del proiettile conficcato nel collo.
Le condizioni del cane, nonostante la gravità della ferita, sono stabili e i veterinari hanno espresso ottimismo sulla sua sopravvivenza. Il pronto intervento ha evitato conseguenze peggiori. Questo episodio ha provocato un’allerta importante sull’uso illecito di armi nei pressi di luoghi dedicati agli animali, soprattutto in contesti che favoriscono il recupero e la cura di animali abbandonati o maltrattati.
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Ruolo e attività di sansone nel gattile “progetto con i baffi”
Sansone non è un cane qualunque, ma una presenza fondamentale nel gattile di Castrezzato, spesso impegnata in progetti di pet therapy. Questi interventi mirano ad alleviare sofferenze e disturbi emotivi in persone vulnerabili, grazie al coinvolgimento degli animali in percorsi di supporto. La figura di Sansone ha creato un legame importante tra la struttura e chi frequenta questi programmi.
Il suo ruolo si estende anche alla sensibilizzazione verso il rispetto degli animali e l’importanza della convivenza civile. L’attacco a Sansone tocca quindi un piano più ampio rispetto al singolo episodio, poiché coinvolge direttamente un progetto sociale e sanitario che mira a migliorare la qualità della vita di tante persone.
Tensioni e minacce nei confronti dell’associazione
Genni Torriani, presidente dell’associazione “Progetto con i baffi“, ha riferito di aver ricevuto minacce da parte di un cittadino che si era lamentato per il rumore causato dall’abbaiare del cane. Questo tipo di tensione tra vicini può derivare da incomprensioni, ma non giustifica atti di violenza come quelli subiti da Sansone.
Nel cortile del gattile, gli agenti hanno rinvenuto altri proiettili sparati, alcuni dei quali hanno danneggiato l’auto personale della presidente. Questi elementi indicano una situazione di ostilità diretta verso l’associazione e la sua attività. Le minacce e i danni materiali confermano la necessità di maggiore sicurezza e attenzione nei confronti delle realtà che si impegnano per gli animali randagi.
Il ruolo dei carabinieri e le prospettive dell’indagine
Le indagini affidate ai carabinieri mirano a identificare chi ha sparato contro Sansone. Le prove raccolte finora, tra cui i proiettili trovati nel gattile, potrebbero portare all’individuazione dei responsabili. Le forze dell’ordine stanno considerando tutte le piste, anche quelle che riguardano tensioni tra i residenti.
Non è la prima volta che un episodio simile si verifica in contesti rurali o semi-urbani dove si trovano animali coinvolti in attività di recupero o assistenza. Il caso di Sansone ha attirato l’attenzione anche sul rispetto delle normative che regolano l’uso di armi, in particolare quelle ad aria compressa, molto diffuse ma soggette a limiti precisi per motivi di sicurezza pubblica.
Il proseguo delle indagini sarà decisivo per chiarire le responsabilità e garantire che questi atti non restino impuniti, così da tutelare sia gli animali sia chi li accudisce.