Milano guida la classifica della qualità della vita: Roma e altre città in ascesa

Milano guida la classifica della qualità della vita: Roma e altre città in ascesa

L’indagine del Sole 24 Ore rivela un divario nella qualità della vita in Italia, con Milano al vertice per affari e lavoro, seguita da Roma, Bologna e Firenze, mentre il Sud continua a soffrire.
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Milano guida la classifica della qualità della vita: Roma e altre città in ascesa - Gaeta.it

La recente indagine sulla qualità della vita condotta dal Sole 24 Ore ha messo in evidenza un profondo divario tra le province metropolitane e le zone più marginali del Paese. Milano si conferma come la città italiana migliore per affari e lavoro, seguita dalla Capitale, che ha fatto un notevole balzo in avanti nella classifica. Altre città come Bologna, Firenze e Napoli si fanno notare per la loro crescita, riportando un’inversione di tendenza generale nel quadro nazionale.

Milano: leader indiscussa della qualità della vita

Milano continua a dominare nel settore degli affari e del lavoro, mantenendo il primo posto della classifica. La città non solo è un importante hub economico, ma è anche attivamente coinvolta in dinamiche imprenditoriali e culturali. Tra i fattori che stanno alla base di questo successo figurano il tasso di occupazione elevato, le nuove iscrizioni di imprese e la presenza di startup innovative. Nel conteggio dei giovani laureati, Milano si posiziona terza, superata solo da Bologna e dalla provincia di Monza-Brianza, che si distingue per un tasso di laureati del 45,9%. Questo dato evidenzia un significativo gap rispetto al Sud, dove il Sud Sardegna si piazza in fondo alla classe.

Un altro elemento chiave del successo milanese è rappresentato dal tasso di occupazione, che colloca la città al 13° posto nel panorama nazionale. Milano si distingue anche per la capacità di attrarre turisti: pur occupando il quarto posto per presenze turistiche, è subito inseguita da Roma, testimonianza della forte competitività nel settore turistico.

Roma in crescita: un balzo di quattro posizioni

La Capitale, Roma, ha visto un importante miglioramento, guadagnando quattro posizioni nella classifica generale. Questo risultato è il frutto di politiche mirate a incentivare l’occupazione e la formazione professionale. La presenza di giovani laureati e il dinamismo di molte aree metropolitane stanno trainando una ripresa economica che fino a poco tempo fa sembrava impossibile. Nonostante alcune criticità persistano, come il tasso di disoccupazione, Roma dimostra una resilienza che la rende una delle città da monitorare con attenzione nei prossimi anni.

Altre province in ascesa: Bologna e Firenze brillano

Bologna si posiziona al quarto posto della classifica, dimostrando un grande slancio nel settore dei servizi e della formazione. La città emiliana è un centro di eccellenza per l’istruzione, attirando un gran numero di studenti provenienti da diverse regioni. Anche Firenze gioca un ruolo importante, posizionandosi al sesto posto, grazie alla sua famosa tradizione turistica e culturale, oltre a iniziative imprenditoriali innovative.

Al di là di queste città, il panorama italiano evidenzia come diverse province stiano cercando di emergere. Ad esempio, Torino e Genova, rispettivamente al 17° e 18° posto, continuano a mostrare segnali di recupero grazie a investimenti in infrastrutture e tecnologia.

Il quadro del Sud: Caltanissetta in difficoltà

Se il Nord si conferma più competitivo, il Sud Italia continua a faticare, con Caltanissetta che occupa il penultimo posto nella classifica generale. Caratterizzata da un alto tasso di disoccupazione e un basso numero di laureati, la provincia siciliana è costretta a confrontarsi con difficoltà economiche e sociali significative. Taranto segue a ruota, affrontando sfide relative alla formazione e all’occupazione, con numeri preoccupanti in termini di cassa integrazione.

Cagliari, pur erigendosi all’ottavo posto, risente delle difficoltà tipiche del Sud, mentre altre province toscane come Lucca, Livorno e Massa si trovano nella parte bassa della classifica. Questo quadro mette in luce la necessità di politiche mirate a stimolare lo sviluppo e migliorare le opportunità nelle regioni più colpite.

La situazione evidenziata dall’indagine segnala chiaramente che il tessuto socio-economico italiano è in evoluzione, con un evidente scollamento tra aree metropolitane e province più isolate.

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