Migliaia di persone bloccano le strade di Belgrado e altre città serbe dopo proteste per elezioni anticipate

Migliaia di persone bloccano le strade di Belgrado e altre città serbe dopo proteste per elezioni anticipate

Proteste a Belgrado e altre città in Serbia bloccano il traffico per chiedere elezioni anticipate, dopo arresti di massa e tensioni tra manifestanti e forze dell’ordine.
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A Belgrado e in altre città serbe migliaia di manifestanti bloccano le strade per chiedere elezioni anticipate, dopo arresti di massa e crescenti tensioni con le forze dell'ordine. - Gaeta.it

Le strade di Belgrado e diverse città in Serbia sono state teatro di nuove manifestazioni che hanno paralizzato il traffico per il secondo giorno di fila. Migliaia di manifestanti hanno riempito le arterie principali, chiedendo l’indizione di elezioni anticipate, dopo un grande raduno nella capitale tenutosi sabato scorso. Le tensioni sono salite soprattutto a causa dei numerosi arresti eseguiti durante le prime proteste.

Proteste in serbia continuano dopo il raduno del sabato a belgrado

Sabato a Belgrado si è svolta una grande manifestazione, con una partecipazione di massa da parte di diversi segmenti della società civile, in particolare attivisti contro la corruzione e cittadini insoddisfatti dell’attuale situazione politica. Il fulcro delle proteste ha riguardato la richiesta di elezioni anticipate, viste come un tentativo per rinnovare la classe politica e rispondere alle accuse di malgoverno.

A partire da domenica sera, le mobilitazioni non si sono fermate, ma anzi sono aumentate in intensità. Migliaia di persone hanno organizzato blocchi stradali, in particolare intorno alle arterie principali di Belgrado, ma anche in altre città serbe. La strategia è chiara: fermare il normale traffico per attirare l’attenzione sulle loro rivendicazioni. Le proteste sono state mobilitate tramite canali digitali e social network, riuscendo a creare una rete capillare di cittadini impegnati.

Arresti di massa e reazioni delle organizzazioni anti-corruzione

L’azione delle forze dell’ordine ha avuto luogo durante la prima ondata di proteste e ha portato all’arresto di un gran numero di persone. Secondo fonti locali, si parla di diverse decine di cittadini trattenuti mentre manifestavano pacificamente o bloccavano le strade. Questo ha aumentato il malcontento e ha spinto gruppi di attivisti anti-corruzione a chiamare a nuove iniziative dimostrative.

Questi gruppi hanno denunciato l’uso eccessivo della forza da parte della polizia e hanno chiesto nuove mobilitazioni in forma di blocchi stradali organizzati e sit-in, soprattutto con concentrazione nelle zone nevralgiche della capitale. Le azioni si sono diffuse rapidamente, coinvolgendo migliaia di persone pronte a riprendere la protesta per ottenere risposte concrete dal governo.

Modalità della protesta e impatto sulla viabilità urbana

Il blocco delle strade ha interessato alcune delle vie più trafficate di Belgrado, creando lunghe colonne di auto ferme e interruzioni significative. Gli organizzatori hanno scelto di concentrare le azioni in zone strategiche, tra cui incroci principali e punti nodali dei trasporti pubblici, con lo scopo di amplificare la visibilità delle proteste.

Il traffico cittadino ha subito forti rallentamenti e molte persone si sono ritrovate bloccate da ore nelle loro vetture o in attesa di mezzi pubblici. Le autorità locali hanno diramato comunicazioni per invitare i cittadini a evitare alcune aree del centro urbano per alleggerire la pressione. Nel frattempo, la tensione tra manifestanti e forze dell’ordine rimane alta, con possibili sviluppi nelle prossime ore.

Risposta politica e possibili scenari futuri dopo le proteste

Il governo serbo al momento non ha annunciato di aver preso in considerazione la richiesta di elezioni anticipate, mentre continua il confronto con i rappresentanti della società civile che hanno guidato le proteste. La situazione rimane fluida e potrebbe evolvere in base agli sviluppi delle prossime mobilitazioni e al dialogo tra le parti coinvolte.

Osservatori locali segnalano che la pressione crescente della piazza potrebbe spingere a un cambio di rotta nelle decisioni politiche o a nuove misure di sicurezza per contenere le manifestazioni. Il clima in Serbia appare quindi teso e incerto, con una richiesta chiara da parte di molti cittadini: un rinnovamento politico che dia spazio a scelte più trasparenti e partecipate.

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