Michele bernetti confermato alla guida dell’istituto marchigiano di tutela vini con nuovi ingressi nel cda

Michele bernetti confermato alla guida dell’istituto marchigiano di tutela vini con nuovi ingressi nel cda

Il Consorzio Imt, guidato da Michele Bernetti, rinnova il consiglio con 25 nuovi membri per valorizzare le 16 denominazioni marchigiane e affrontare le sfide del mercato vitivinicolo regionale e internazionale.
Michele Bernetti Confermato Al Michele Bernetti Confermato Al
Il Consorzio IMT, guidato da Michele Bernetti, rinnova il suo consiglio per valorizzare e tutelare le 16 denominazioni vinicole marchigiane, puntando su qualità, innovazione e un mercato sempre più globale. - Gaeta.it

L’istituto marchigiano di tutela vini si presenta con una nuova squadra al comando, pronta a rappresentare un territorio vitivinicolo che copre quasi tutto il mercato regionale. La conferma di michele bernetti alla presidenza, insieme a un rinnovato consiglio di amministrazione, segna un passaggio importante per il consorzio, che conta circa 500 soci e tutela 16 denominazioni. L’articolo racconta come si è strutturato il nuovo assetto e quali sfide e opportunità attendono il settore vinicolo marchigiano.

La conferma di michele bernetti e i nuovi vicepresidenti

Michele Bernetti resta alla guida del Consorzio Imt, il principale organismo che tutela i vini marchigiani. Al suo fianco sono stati nominati due vicepresidenti: Antonio Centocanti, proveniente dalle Cantine Belisario, e Mauro Quacquarini, titolare dell’omonima cantina. Queste figure completano l’equilibrio tra esperienza e novità nel panorama dirigenziale.

Il rinnovo del consiglio di amministrazione ha portato venticinque nuovi ingressi, modificando oltre un terzo delle nomine. Questo cambiamento riflette una volontà di apertura verso nuove realtà produttive e di composizione generazionale diversa rispetto al passato. Bernetti ha voluto sottolineare come la squadra sia specchio di un territorio in fermento, dove accanto a produttori giovani crescenti si affiancano anche realtà consolidate e di prestigio. Il Consorzio conta di portare avanti un’azione più coesa e attenta alle esigenze in trasformazione del mercato, punto cruciale per una denominazione importante come quella marchigiana.

L’evoluzione del tessuto produttivo nelle marche

Secondo Bernetti, la struttura delle imprese vitivinicole locali sta vivendo un cambiamento significativo. Tradizionalmente dominata da poche aziende grandi, la scena si sta aprendo a una maggiore varietà di produttori, piccoli e medi, con nuove iniziative imprenditoriali che vogliono valorizzare il territorio. Questo cambiamento si presenta come una svolta dopo alcuni eventi critici che hanno toccato il mondo del vino nella regione.

Tali vicissitudini, pur pesanti, possono risultare un’opportunità per modificare il modo di operare, affinare l’offerta e far percepire il valore autentico del raccolto. Nel medio termine, il Consorzio intende sostenere questa trasformazione con politiche di tutela più dinamiche e una maggiore attenzione al rapporto fra domanda e offerta. Il mercato mondiale sembra infatti muoversi verso scelte qualitative più che quantitative, e questa direzione dovrà essere seguita per mantenere e ampliare la competitività sui mercati internazionali.

Il ruolo strategico del consorzio e i numeri sul territorio

Il Consorzio Imt copre circa 7.500 ettari vitati, distribuiti nelle province di Ancona, Macerata, Pesaro-Urbino e Fermo. Questa superficie rappresenta il 45% di tutta la superficie dedicata alla viticoltura nelle Marche. Parliamo, quindi, di un’area molto significativa, sia in termini produttivi che di valore economico.

A conferma dell’importanza dell’istituto, Imt incide direttamente sull’89% dei vini imbottigliati nell’area tutelata e gestisce la maggior parte delle esportazioni della regione. Questo dato sottolinea la capacità del Consorzio di orientare il sistema produttivo e commerciale. Alberto Mazzoni, riconfermato direttore tecnico, avrà un ruolo chiave per mantenere questa leadership e per accompagnare i soci in un contesto che punta sempre più sulla qualità, mantenendo l’equilibrio tra tradizione e innovazione.

Attività e obiettivi del nuovo consiglio

Gli sforzi saranno concentrati su un sistema flessibile che sappia adattarsi alle oscillazioni della domanda globale. La missione principale è realizzare un’offerta capace di valorizzare la tipicità delle denominazioni marchigiane, mantenendo alta la reputazione del territorio a livello internazionale. Le attività del nuovo Consiglio punteranno quindi a un bilanciamento tra quantità e qualità, fondamentale per mantenere un ruolo da protagonista nel settore vinicolo.

Prospettive e sfide per il futuro del vino marchigiano

L’intervento di Michele Bernetti evidenzia una visione di progresso ma anche di responsabilità. La necessità di gestire il rapporto domanda-offerta in modo più elastico riflette le trasformazioni dei mercati e i gusti dei consumatori. Un punto decisivo sarà rappresentato dal saper interpretare queste tendenze globali in relazione alle caratteristiche e alle potenzialità del vigneto marchigiano.

Il recente rinnovamento nel Consiglio e la composizione più mista di produttori giovani e affermati mostrano la volontà di affrontare questo momento con strumenti e approcci nuovi. Rimane centrale il ruolo del Consorzio, che dovrà accompagnare il tessuto produttivo durante questa fase, senza trascurare la salvaguardia e la valorizzazione delle denominazioni storiche.

Nelle prossime stagioni sarà interessante osservare se questa nuova direzione saprà concretizzarsi in risultati tangibili, capaci di consolidare il ruolo delle Marche come terra di vini riconosciuti sul mercato nazionale e internazionale. Le sfide sono molte, ma anche la presenza di un consorzio forte e aggiornato potrà contribuire a orientare il comparto verso traguardi importanti.

Change privacy settings
×