I media europei stanno vivendo una fase di grande competitività e incertezze, ma MFE-Mediaset ha dimostrato di sapersi ritagliare uno spazio importante con risultati eccezionali nel 2024. Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato del gruppo, ha condiviso dati preliminari di bilancio che confermano la crescita dell’azienda, contrapponendosi alle difficoltà del settore. La strategia messa in atto ha portato a una valorizzazione unica, posizionando Mediaset come il broadcaster più apprezzato in Europa. Tuttavia, la concorrenza delle big tech rappresenta una sfida significativa, e Berlusconi ha lanciato appelli per una regolamentazione equa del mercato.
Risultati incoraggianti per MFE-Mediaset
Nel recente incontro del Consiglio d’Amministrazione, MFE ha approvato i dati di bilancio preliminari del 2024, rivelando risultati che si distaccano dalla tendenza generale negativa osservata in altre media company europee. Berlusconi ha evidenziato la capacità della MFE di mantenere la propria dimensione e crescervi, nonostante il contesto complesso. “Siamo in controtendenza rispetto a tutti i broadcaster e le media company europee,” ha dichiarato, sottolineando come gli altri operatori stiano affrontando cali significativi.
La peculiarità di MFE-Mediaset risiede nella sua strategia chiara e definita, che mette in evidenza la crossmedialità e l’internazionalizzazione. Berlusconi ha spiegato che, a differenza del passato, in cui l’azienda era considerata meno competitiva rispetto a broadcaster di nazioni più grandi, oggi si posiziona come il broadcaster più valorizzato in Europa. Questo cambiamento rappresenta non solo una soddisfazione per l’azienda, ma anche un segnale forte per il mercato.
La concorrenza delle big tech e le sue ripercussioni
Nonostante i risultati positivi, Berlusconi ha mostrato una chiara preoccupazione per la concorrenza portata dalle grandi aziende tecnologiche. La loro crescente influenza nel settore della comunicazione e dei media ha accresciuto il divario competitivo, producendo effetti deleteri non solo sui broadcaster ma anche su piccole e medie imprese europee. “La presenza di queste big tech è un fenomeno che rischia di danneggiare gli editori e tutte le aziende europee,” ha avvertito, esprimendo la necessità di una riflessione profonda sul tema.
Le big tech, che operano con strutture e modelli di business differenti, godono di vantaggi che potrebbero influenzare negativamente l’occupazione nel continente e i salari dei lavoratori. Berlusconi ha sottolineato che il potere economico di queste multinazionali deve essere bilanciato da regole più rigorose per garantire un ambiente di mercato equo, senza favori speciali, ma nemmeno svantaggi.
Richieste di regolamentazione per un mercato più equo
MFE non è alla ricerca di vantaggi, ma chiede semplicemente che i giganti della tecnologia operino all’interno di un contesto normativo che protegga gli interessi dei lavoratori e delle aziende europee. Secondo Berlusconi, un’adeguata regolamentazione non è solo un bisogno dell’azienda, ma una questione che tocca anche il benessere dell’intera popolazione. Le ripercussioni delle decisioni intraprese da queste multinazionali impattano direttamente sulla vita quotidiana degli italiani.
La richiesta di un quadro normativo più equo è fondamentale, secondo Berlusconi. “E’ necessario portare alla luce la questione della regolamentazione delle big tech,” ha affermato, sottolineando come il coinvolgimento dell’opinione pubblica sia essenziale per creare consapevolezza. Con la continua evoluzione del settore media e l’ingresso sempre più preponderante dei giganti tecnologici, la sfida futura sarà garantire un mercato bilanciato che tuteli la diversità e l’occupazione in Europa.
Le parole di Pier Silvio Berlusconi, espresse durante l’intervista rilasciata al TG5, evidenziano un dualismo interessante: da una parte, il successo di MFE-Mediaset e, dall’altra, la necessità di affrontare le sfide poste dai colossi della tecnologia. Il futuro, per i media europei, potrebbe dipendere dalle decisioni politiche e regolamentari che verranno prese nei prossimi mesi e anni.