Metalmeccanici in sciopero a genova e in liguria: cortei e proteste per il rinnovo contratto e temi sociali

Metalmeccanici in sciopero a genova e in liguria: cortei e proteste per il rinnovo contratto e temi sociali

I metalmeccanici di Genova e della Liguria scioperano per il rinnovo del contratto, mentre sindacati di base protestano al porto di San Benigno contro legge sicurezza e riarmo; disagi nei trasporti.
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In Liguria, metalmeccanici e sindacati di base hanno scioperato a Genova per il rinnovo del contratto e contro leggi sulla sicurezza e il riarmo, causando disagi nei trasporti ma garantendo le fasce protette. - Gaeta.it

I metalmeccanici in Liguria hanno scelto Genova come fulcro delle loro proteste durante lo sciopero nazionale. Il presidio organizzato dai sindacati Fiom, Fim e Uilm ha riunito lavoratori di aziende grandi e piccole. Gli operatori chiedono la riapertura delle trattative per il rinnovo del contratto, mentre gruppi di sindacati di base marciano contro altre questioni sociali. Nel frattempo, disagi si registrano anche nel settore trasporti a causa dello sciopero che coinvolge varie categorie in tutta Italia.

Presidio metalmeccanici a genova, il punto di ritrovo e la partecipazione

A Genova, il raduno è avvenuto ai giardini Melis di Cornigliano, area scelta per la manifestazione regionale proposta da Fiom, Fim e Uilm. Qui si sono ritrovati non solo i lavoratori delle grandi fabbriche metalmeccaniche genovesi, ma anche impiegati delle piccole e medie aziende del settore. Arrivate delegazioni da altre zone della Liguria, come La Spezia e Savona, testimoniando la partecipazione ampia su scala regionale.

Lo striscione che campeggia all’ingresso del presidio recita “Salario, diritti, dignità: contratto subito”, sintetizzando le richieste principali dei lavoratori. Gli scioperanti puntano a riaprire le negoziazioni per il nuovo contratto nazionale, scaduto da tempo, che interessa migliaia di addetti. Questa mobilitazione rientra nella serie di azioni di protesta che hanno accumulato complessivamente 40 ore di sciopero da quando è iniziato il confronto con le associazioni datoriali. Il clima è teso ma determinato, con la voglia di far sentire la propria voce non soltanto a livello locale, ma all’interno del quadro nazionale.

Il corteo verso il centro città e le richieste dei metalmeccanici

Dalla zona di Cornigliano i manifestanti si sono mossi verso il centro di Genova. Il corteo procede per le strade principali della città, attirando l’attenzione dei passanti e mostrando la forza della protesta. Sono visibili cartelli, slogan e interventi vocali che sottolineano la necessità di trattare il tema del salario e delle condizioni di lavoro con urgenza.

Oltre al rinnovo del contratto, i metalmeccanici denunciano esigenze legate alla sicurezza nei luoghi di lavoro, alla tutela dei diritti acquisiti e a una richiesta generale di dignità da parte di chi contribuisce alla produzione industriale del paese. La situazione in Liguria riflette un fenomeno diffuso in molte parti d’Italia, con lavoratori pronti a scioperare per ottenere risposte concrete dopo mesi di stallo. Il corteo rappresenta un momento di unità e solidarietà tra diverse realtà produttive, confermando l’importanza della mobilitazione territoriale in momenti di tensione sociale.

Sindacati di base in protesta al porto di san benigno contro legge sicurezza e riarmo

Nel porto genovese di San Benigno si è svolto un altro concentramento, promosso dai sindacati di base Usb, Cub e Cobas. Si tratta di una manifestazione parallela a quella dei metalmeccanici, con temi più estesi che vanno oltre il rinnovo contrattuale. I manifestanti hanno espresso dissenso nei confronti del riarmo militare, così come delle norme contenute nella legge sulla sicurezza, giudicate restrittive e penalizzanti per i lavoratori e le comunità.

La scelta del porto come luogo simbolico lega la protesta alla realtà del lavoro portuale e ai rischi percepiti legati sia a politiche militari che a regolamenti interni. I sindacati di base hanno voluto portare avanti una mobilitazione che tocca aspetti più ampi, facendo emergere tensioni sociali profonde nel tessuto lavorativo e cittadino. L’azione è stata anche un segnale verso l’opinione pubblica e le istituzioni, per chiedere attenzione e cambiamenti in materia di sicurezza e diritti civili.

Disagi nei trasporti e fasce protette durante lo sciopero nazionale

Lo sciopero nazionale ha interessato anche i trasporti, dove l’agitazione è partita già dalla sera precedente in molte aree del paese. A Genova e in altre città liguri si sono segnalati rallentamenti e interruzioni nei servizi di treni e autobus, ma le fasce di garanzia sono state rispettate. Questo significa che durante le ore di punta metro, bus e treni hanno funzionato garantendo il minimo indispensabile per chi deve raggiungere il lavoro o altre necessità urgenti.

I disagi sono comunque tangibili in alcune tratte e nelle città più grandi dove la mobilitazione è più compatta. L’agitazione ha colpito diverse categorie, tra cui addetti ai servizi pubblici e privati, amplificando la portata delle proteste di oggi. La scelta di mantenere le fasce protette ha comunque permesso a molti cittadini di spostarsi evitando il blocco totale, ma resta il segnale di una giornata difficile per la mobilità in molte zone del paese.

La complessa rete di scioperi e manifestazioni in Liguria e in tutta Italia mostra un quadro di tensione sociale che interessa settori fondamentali della produzione e dei servizi, con lavoratori pronti a proseguire la mobilitazione fino a ottenere risposte.

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