Il mercato dell’Agricoltura 4.0 in Italia ha registrato un significativo rallentamento nel 2024, con un calo dell’8% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 2,3 miliardi di euro. Questo andamento preoccupante riflette una diminuzione degli investimenti in macchinari e attrezzature tecnologicamente avanzate, mentre le soluzioni software continuano a crescere, sebbene non sufficientemente per bilanciare la riduzione nell’ambito hardware. Recenti analisi condotte dall’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano e dal Laboratorio Rise dell’Università degli Studi di Brescia hanno messo in luce le cause di questa flessione, con focus particolare sui cambiamenti climatici, la diminuzione dei redditi agricoli e la riduzione degli incentivi pubblici.
Fattori che influenzano il mercato
La contrazione del mercato dell’Agricoltura 4.0 è riconducibile a vari fattori. Uno dei motivi principali è la flessione dei redditi agricoli, che ha limitato la capacità delle aziende di investire in nuove tecnologie. Negli scorsi anni, molte imprese avevano già effettuato importanti investimenti, il che ha portato a una saturazione del mercato. A questo si aggiunge la diminuzione degli incentivi pubblici, che gioca un ruolo cruciale nel supportare le aziende agricole. Attualmente, l’84% delle aziende operanti con soluzioni 4.0 ha già sfruttato almeno un incentivo, mentre l’81% dei fornitori di tecnologia evidenzia l’importanza di queste agevolazioni nel promuovere la crescita del settore. La combinazione di questi fattori ha portato a un’atmosfera di incertezza e ai continui ribassi nel mercato.
L’impatto sulla superficie coltivata
Malgrado il calo generale della spesa nel settore, il 2024 ha visto una stabilità nella superficie coltivata con tecnologie 4.0. Questa è aumentata leggermente, passando dal 9% del 2023 al 9,5% nel 2024. La crescita della digitalizzazione sembra tra le aziende già attive nel settore, contribuendo a una maggiore efficienza nelle operazioni agricole, ma non si è tradotta in un incremento della superficie coltivata complessiva. L’adozione delle tecnologie, infatti, si è intensificata tra le aziende già utilizzatrici, mentre i nuovi investimenti sono cresciuti a un ritmo molto più lento.
Differenze di adozione tra aziende
Un aspetto interessante emerso dalla ricerca è che il livello di digitalizzazione aumenta in relazione alle dimensioni delle aziende. Il 41% delle aziende agricole oggi adotta almeno una tecnologia di Agricoltura 4.0, mentre il 29% impiega due o più soluzioni. Tuttavia, le aziende che fanno parte di gruppi di produttori, consorzi o cooperative mostrano risultati nettamente migliori. Le cooperative hanno il 44% di adozione delle soluzioni, mentre le organizzazioni di produttori raggiungono il 55%. D’altro canto, le aziende agricole indipendenti, con un solo 38%, si trovano in una posizione meno competitiva sotto questo aspetto. Queste differenze evidenziano l’importanza della collaborazione e dell’unione tra produttori per sfruttare appieno le potenzialità delle tecnologie avanzate.
Verso un futuro di digitalizzazione
Con la crescente pressione dei cambiamenti climatici e la necessità di ottimizzare la produzione agricola, le tecnologie di Agricoltura 4.0 rappresentano un’opportunità imperdibile per il settore. Tuttavia, il recente rallentamento evidenziato dal mercato deve portare a una riflessione profonda su come incentivare maggiore partecipazione e investimento nel settore. Se gli sforzi per l’adozione di soluzioni tecnologicamente avanzate non vengono supportati da politiche e interventi adeguati, l’industria agricola italiana potrebbe subire ulteriori contraccolpi. Nel contesto attuale, un approccio collaborativo tra aziende, istituzioni e fornitori di tecnologia diventa cruciale per affrontare le sfide future e garantire la sostenibilità del settore agricolo.