I Mercati italiani dell’agroalimentare si preparano a una nuova fase di rilancio grazie ai recenti dati forniti da uno studio dell’Ismea, che ne conferma la centralità nel panorama europeo. Partecipando alla manifestazione Fruit Attraction, le autorità e i rappresentanti del settore hanno evidenziato l’importanza della valorizzazione della produzione locale e della trasparenza, spingendo per un potenziamento della loro competitività . Le nuove opportunità offerte dai fondi del PNRR sono al centro di un dibattito che mira a far crescere il peso della filiera agroalimentare italiana nel contesto internazionale.
Il valore strategico dei mercati italiani
Il convegno di Fruit Attraction ha visto la partecipazione di diverse figure chiave nel settore agroalimentare, tra cui Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, e Livio Proietti, presidente di ISMEA. Pallottini ha sottolineato il ruolo fondamentale che i Mercati italiani svolgono nella valorizzazione della produzione locale. Questi mercati, infatti, non si limitano alla semplice distribuzione, ma svolgono anche una funzione cruciale nella formazione dei prezzi e nella trasparenza dell’intero processo distributivo.
I dati dell’Ismea dimostrano come i Mercati italiani, con 137 strutture operative, rappresentino una risorsa significativa rispetto ad altri Paesi europei. Questo numero è ben sei volte superiore a quello di mercati in Spagna e Francia, che fanno registrare rispettivamente 23 e 22 strutture. Tuttavia, il giro d’affari dei Mercati italiani, pari a 10 miliardi di euro, è inferiore a quello dei due concorrenti: 14 miliardi per la Spagna e 12,5 miliardi per la Francia. Questo divario mette in risalto la necessità di un approccio transnazionale e strategico per affrontare le sfide attuali.
I fondi del PNRR, ammontanti a oltre 268 milioni di euro, offrono un’opportunità unica per l’ammodernamento dei Mercati italiani. Investimenti in efficienza energetica, logistica dell’ultimo miglio e digitalizzazione non solo possono aumentare l’efficienza operativa, ma anche migliorare l’attrattiva dei mercati stessi, posizionandoli come protagonisti nel panorama agroalimentare europeo.
Le sfide nel confronto europeo
Nonostante la posizione favorevole dei Mercati italiani, il confronto con i modelli di organizzazione europei presenta delle sfide. In particolare, la dotazione strutturale e la pianificazione strategica dei mercati di Spagna e Francia si rivelano ben più incisive. La Spagna, ad esempio, ha creato la società Mercasa, la quale svolge un ruolo di coordinamento e investimento su tutti i mercati del Paese, mentre la Francia ha selezionato un numero limitato di mercati che possono esser definiti di interesse nazionale.
La difficoltà nel definire un modello operativo di successo è evidente, e il presidente Pallottini ha evidenziato la necessità di una riforma del sistema dei Mercati all’Ingrosso. Solo attraverso l’applicazione di criteri di valutazione chiari e oggettivi sarà possibile determinare quali mercati possano considerarsi strategici. Alcuni degli indicatori suggeriti includono la capacità di servire le Città Metropolitane, la localizzazione in aree con vocazione agricola e la vicinanza a porti e aeroporti. La predisposizione di un Piano del Cibo operativo e la gestione di più settori merceologici rappresentano ulteriori fattori chiave.
Prospettive future per i mercati italiani
Il futuro dei Mercati italiani dipende da un equilibrio tra le tradizioni locali e le nuove esigenze di un mercato in rapida evoluzione. La digitalizzazione e l’innovazione tecnologica giocano un ruolo fondamentale, e i fondi disponibili grazie al PNRR possono essere utilizzati per realizzare progetti ambiziosi. Rendere i mercati più competitivi e adatti ai bisogni contemporanei non è solo un obiettivo strategico, ma una necessità per sopravvivere nel panorama agroalimentare europeo.
L’integrazione di modelli di business efficaci e la collaborazione tra i vari attori della filiera possono guidare i mercati italiani verso un successo che sia non solo quantitativo, ma anche qualitativo. La partecipazione attiva a eventi come Fruit Attraction rappresenta un passo importante per il networking e lo scambio di best practices, contribuendo a una visione collettiva per il futuro della filiera agroalimentare italiana.