Mercati europei e americani deboli dopo l’attacco di israele all’iran con forti movimenti su petrolio e valute

Mercati europei e americani deboli dopo l’attacco di israele all’iran con forti movimenti su petrolio e valute

I mercati europei e americani chiudono in calo dopo l’attacco di Israele contro obiettivi iraniani, con forti tensioni su petrolio, gas, oro e settori automobilistico, bancario ed energetico.
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I mercati europei e americani chiudono in calo a causa delle tensioni geopolitiche tra Israele e Iran, con forti ripercussioni su materie prime, settori industriali, finanziari ed energetici, mentre aumenta la domanda di beni rifugio come oro e dollaro. - Gaeta.it

I mercati azionari europei chiudono le contrattazioni in calo, seguendo gli analoghi ribassi registrati negli Stati Uniti dopo l’attacco militare di Israele contro obiettivi iraniani. Le tensioni geopolitiche hanno mosso i prezzi delle materie prime e dei titoli energetici, con variazioni significative anche nel comparto valutario e obbligazionario. Milano e Madrid risultano le piazze più colpite, schermate da performance meno negative a Londra e Parigi.

Andamenti dei principali indici europei e americani con pressione sui settori chiave

Le borse europee frenano vistosamente nel finale di seduta del 2025, con Milano e Madrid che registrano ribassi attorno al 1,3%. Francoforte e Parigi chiudono poco sopra l’1%, mentre Londra si mantiene più contenuta con una flessione di mezzo punto percentuale. Negli Stati Uniti, il Dow Jones perde l’1,2% e il Nasdaq tende verso il meno 0,9%. Le vendite si concentrano soprattutto su settori industriali e finanziari, a causa dell’incertezza creata dall’escalation tra Israele e Iran.

Colpo di scena geopolitico e impatti sui mercati azionari

Il colpo di scena geopolitico ha aumentato la pressione sugli automobilistici. Stellantis sprofonda a -3,34%, Ferrari scende del 2,59%, Volkswagen perde il 2,42% e Porsche cala dell’1,72%. Il comparto lusso viene penalizzato, con Richemont vicino al 3% in rosso, Burberry a -2,45%, Moncler a -2,3% e Brunello Cucinelli che perde più di due punti percentuali.

Nei bancari prevale il segno meno con Mediobanca a -2,3%, Bbva a -2%, Popolare di Sondrio -1,95%, Unicredit e Banco Bpm in calo di circa un punto e mezzo percentuale, Mps e Bper intorno all’1,4%. Solo Commerzbank chiude in leggero guadagno.

Pressione su petrolio, gas e metalli preziosi in seguito alle tensioni in medio oriente

I mercati delle materie prime mostrano forti scossoni. Il petrolio Wti avanza del 5,66% segnando un prezzo di 71,91 dollari al barile. Il livello registrato riporta ai valori del 16 giugno 2022, momento di tensione sui mercati energetici. Analogamente, il prezzo del gas naturale in Europa cresce del 4,74% portandosi a 37,89 euro per megawattora, un valore non visto dal 4 aprile scorso.

Oro e beni rifugio in crescita

L’oro continua la sua crescita riflessa dall’instabilità geopolitica. Il metallo prezioso si porta a 3.415 dollari l’oncia, con un rialzo vicino all’1%. La domanda per l’asset rifugio si rafforza in presenza di rischi militari e incertezze sui mercati finanziari.

Andamento del dollaro, spread e rendimenti dei titoli di stato tra volatilità e fuga verso beni rifugio

In ambito valutario emergono movimenti rilevanti. Il dollaro rafforza la sua posizione scambiando sopra quota 0,86 euro e 0,73 sterline. Questo rafforzamento riflette il clima di avversione al rischio e la ricerca di liquidità nella valuta americana.

Il differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi si cristallizza sopra i 95 punti base. Il rendimento annuo dei Btp sale di poco più di otto punti percentuali raggiungendo il 3,48%, mentre il Bund tedesco cresce di sei punti portandosi al 2,54%. Questa dinamica segnala una maggiore percezione di rischio sul debito italiano e una ripresa degli acquisti su titoli sicuri come quelli tedeschi.

Dettagli sulle singole performance di settori energetici e della difesa

Nel comparto petrolifero, le aziende mostrano andamenti positivi. Bp sale dell’1,2%, Eni avanza quasi dello stesso valore, mentre Shell cresce di poco meno, +0,66%. TotalEnergies, in controtendenza, perde lo 0,16%. L’aumento del prezzo del petrolio sostiene queste performance, mentre la posizione di TotalEnergies resta sotto osservazione.

I titoli della difesa registrano acquisti spinti in particolare da raccomandazioni come quella di Bank of America su Bae System, che sale di quasi il 3%. Saab guadagna il 2,59%, Rheinmetall supera l’1,7% mentre Leonardo si mantiene quasi stabile con un piccolo aumento dello 0,12%.

I mercati europei riflettono la tensione geopolitica, mostrando reazioni diverse nei settori chiave. Gli investitori pesano i rischi sull’approvvigionamento energetico e sugli scenari politici, rispondendo con vendite selettive e acquisti sulle aziende legate alla sicurezza.

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