Medusa chriysora con braccia orali lunghe avvistata nel golfo di trieste, allerta per bagnanti e assistenti sulla costa

Medusa chriysora con braccia orali lunghe avvistata nel golfo di trieste, allerta per bagnanti e assistenti sulla costa

Nel golfo di Trieste è stata osservata una medusa chriysora con braccia orali eccezionalmente lunghe; l’ogs di Trieste e Valentina Tirelli monitorano la specie per valutare rischi e comportamenti.
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Nel golfo di Trieste è stata osservata una rara medusa della specie chriysora con braccia orali eccezionalmente lunghe; gli esperti dell’OGS stanno monitorando la situazione per valutare rischi e comportamenti. - Gaeta.it

Da alcune settimane nel golfo di Trieste si registra la presenza di una medusa particolare, mai osservata prima con queste caratteristiche. La specie, riconosciuta come chriysora, si distingue per le dimensioni ridotte del corpo ma per la lunghezza notevole delle sue braccia orali, usate per catturare il cibo. La segnalazione proviene sia dagli esperti dell’ogs di Trieste sia da bagnanti e assistenti alla balneazione, che hanno notato spesso questi esemplari spingersi molto vicino alla riva.

Caratteristiche anomale della medusa chriysora osservata nel golfo di trieste

Secondo valentina tirelli, biologa dell’istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale di Trieste, la medusa ravvisata appartiene alla specie chriysora, ma presenta alcune differenze rispetto agli esemplari tipici presenti in zona. Questa variante è caratterizzata da un corpo piuttosto piccolo, ma soprattutto da braccia orali molto estese, particolarmente lunghe rispetto alle normali dimensioni. Si parla di filamenti che possono raggiungere il metro di lunghezza, anomalo per questa specie. Questi bracci non sono tentacoli veri e propri ma strutture utilizzate per catturare il cibo e nutrirsi.

La presenza di questi esemplari nel golfo è stata registrata già da un paio di mesi, ma solo di recente la loro vicinanza alle spiagge ha attirato l’attenzione del pubblico. valentina tirelli sottolinea come “lo studio di queste meduse sia ancora in corso, per comprendere meglio le loro abitudini e i potenziali rischi legati al contatto con l’uomo”.

Allerta e comportamento da adottare per chi frequenta il litorale di trieste

La comparsa di questa medusa con braccia orali così lunghe ha generato una certa attenzione fra i bagnanti, che in più occasioni hanno segnalato incontri ravvicinati con la creatura marina. Secondo gli esperti, è prudente evitare il contatto diretto con questi animali, poiché potrebbero pungere. Pur non avendo ancora dati definitivi sul grado di pericolosità, gli studiosi raccomandano di mantenere una distanza di sicurezza e non toccare queste meduse.

Gli assistenti alla balneazione sono stati coinvolti nel segnalare con puntualità eventuali avvistamenti, specialmente quando le meduse si spingono vicino alla costa. In questi casi è utile utilizzare strumenti come l’app avvistapp, che consente una raccolta precisa e aggiornata delle posizioni e delle caratteristiche degli esemplari osservati. Tale raccolta dati aiuta gli scienziati a monitorare la diffusione e a concentrare le ricerche.

L’importanza del monitoraggio scientifico e le possibilità future

L’ogs di Trieste ha avviato un’attività di monitoraggio costante di questa nuova forma di chriysora, per raccogliere informazioni dettagliate sulle condizioni ambientali in cui si sviluppa e sui suoi comportamenti. La geografia del golfo e le correnti marine possono aver favorito l’arrivo o la proliferazione di questo tipo di medusa, mai vista prima nello stesso modo. Le indagini serviranno a capire se si tratta di un fenomeno temporaneo, legato a condizioni particolari, oppure se questo organismo si stabilirà in modo permanente nell’area.

I risultati di queste ricerche sono essenziali per informare la popolazione e gli operatori del turismo balneare. Inoltre, conoscere meglio le caratteristiche biologiche di queste meduse permette di prevenire eventuali disagi o incidenti legati alla presenza in acque frequentate durante la stagione estiva. La collaborazione tra scienziati, autorità locali e cittadini rappresenta un passo fondamentale per monitorare questo fenomeno e assicurare la sicurezza nel golfo di Trieste.

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