Mediterraneo Slow ha animato il centro di Taranto dal 13 al 15 giugno 2025 con un programma dedicato alla cultura e ai sapori del mare mediterraneo. L’evento ha visto la partecipazione di migliaia di persone interessate a scoprire prodotti locali, incontrare produttori e approfondire le tradizioni culinarie e culturali della regione. Tra cooking show, incontri e visite guidate, la manifestazione ha ribadito il legame stretto tra territorio, biodiversità e comunità.
La manifestazione e i sostenitori istituzionali
Mediterraneo Slow si è svolta con il sostegno di Regione Puglia tramite il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura , del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e del Comune di Taranto. Questi enti hanno co-organizzato l’evento insieme a Slow Food Puglia, cui è spettato il coordinamento operativo e l’organizzazione degli appuntamenti culturali e gastronomici. Fondamentale il contributo dell’Istituto Centrale per il patrimonio immateriale, che ha fatto da partner culturale. Il coinvolgimento delle istituzioni locali e nazionali ha permesso la realizzazione di una manifestazione pensata per valorizzare la tradizione gastronomica e la tutela della biodiversità mediterranea.
Le parole di barbara nappini
Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, ha sottolineato come durante le giornate siano stati protagonisti i valori del cibo come strumento di collegamento tra popoli e culture diverse, senza trascurare la tutela ambientale e sociale. Ha ricordato che la conoscenza trasmessa dalle generazioni del Mediterraneo rappresenta uno strumento prezioso per costruire un futuro di pace e sostenibilità, ponendo al centro il rispetto della terra e delle risorse marine, con uno sguardo che va oltre le prospettive a breve termine.
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Le piazze di taranto e i protagonisti del gusto mediterraneo
Gli spazi centrali del capoluogo ionico si sono trasformati in un grande mercato a cielo aperto con più di 80 produttori e artigiani provenienti da diverse aree del Mediterraneo. Due piazze, Maria Immacolata e della Vittoria, hanno ospitato esposizioni di prodotti tipici come la cozza nera di Taranto, riconosciuta come simbolo locale, oli extravergine di oliva, vini, formaggi e insaccati tradizionali. Sono state valorizzate anche specialità da forno come pane, pasta, frise e taralli, molte delle quali tutelate sotto il marchio Presìdi Slow Food.
Biodiversità e tradizione
Il racconto diretto di chi coltiva, alleva e trasforma nasce dalla volontà di mettere in luce metodi di produzione rispettosi delle tradizioni e dell’ambiente. Il richiamo alla varietà delle specie coltivate riflette la biodiversità che caratterizza il Mediterraneo, dove la salvaguardia di semi antichi e l’attenzione ai territori alimentano una cultura gastronomica che si preserva e rinnova.
Educazione ambientale per i più piccoli
Nei giardini di piazza Garibaldi, i bambini hanno partecipato ad attività didattiche per imparare l’importanza delle azioni quotidiane nella cura del mare, in un ambiente educativo che lega gioco e responsabilità ambientale. Questo focus sull’educazione ambientale ha puntato a sensibilizzare le nuove generazioni sul legame fra terra e mare, e sull’impatto delle nostre scelte nella protezione degli ecosistemi.
Show cooking, laboratori e itinerari esperienziali
Durante le tre giornate sono andati in scena cooking show e laboratori “come si fa?” che sono stati spesso sold out. Cuochi dell’Alleanza Slow Food, artigiani e produttori hanno dimostrato come nascono i piatti tipici, dal grano antico ai semi locali, unendo tecniche tradizionali e contaminazioni culturali nate nei secoli in tutto il bacino del Mediterraneo. Questi momenti hanno illustrato il lavoro dietro ogni prodotto, stimolando il confronto e l’approfondimento.
I visitatori hanno potuto partecipare anche a uscite fuori dal centro, alcuni hanno scelto l’itinerario nel Mar Piccolo accompagnati dai mitilicoltori della cozza nera di Taranto. Questi pescatori hanno mostrato le fasi di coltivazione della cozza, sottolineando l’impegno necessario per rispettare disciplinari e qualità che rendono il prodotto unico. Una passeggiata sul luogo di produzione ha permesso di toccare con mano l’attività quotidiana, complementare agli incontri e agli stand gastronomici in città.
Arricchimento culturale e ospiti di rilievo
La varietà di eventi off ha ampliato l’offerta culturale. Lectio magistralis e spettacoli hanno arricchito il programma, portando a Taranto personalità legate alla ricerca scientifica, all’archeologia, alla gastronomia di altre nazioni del Mediterraneo. Tra i protagonisti spiccano il giornalista Stefano Liberti, l’archeologa Rita Auriemma e la cuoca senegalese Mareme Cisse. Questi interventi hanno offerto riflessioni sui legami tra territorio, identità, ambiente e cibo.
Progetti futuri e valorizzazione del territorio tarantino
Le attività di Slow Food a Taranto non si arrestano con Mediterraneo Slow. Nelle stesse giornate è stato presentato il progetto TUI Field to Fork Puglia, un percorso biennale per sostenere e promuovere il patrimonio agroalimentare e culturale di Palagiano e del Mar Piccolo, con particolare attenzione agli agrumi tradizionali e alla Cozza Tarantina, entrambi riconosciuti Presìdi Slow Food. L’iniziativa, che si svolgerà tra il 2025 e il 2027, punterà a rafforzare il legame tra produzione locale, sostenibilità e diffusione culturale.
La collaborazione con la TUI Care Foundation offre risorse e visibilità per sviluppare attività che coinvolgono comunità, produttori e consumatori, creando occasioni di crescita economica e sociale nel territorio. Questi progetti evidenziano l’attenzione verso pratiche rispettose dell’ambiente e la volontà di tutelare la ricchezza storica e naturale della zona.
Il prossimo evento di rilievo nella rete Slow Food Italia sarà Cheese, in programma a Bra dal 19 al 22 settembre 2025, dedicato ai formaggi di qualità e ai prodotti caseari tradizionali provenienti da tutta Italia.