Medici di famiglia Abruzzo, accordo integrativo regionale fermo da 19 anni e tensioni con la Regione

Medici di famiglia Abruzzo, accordo integrativo regionale fermo da 19 anni e tensioni con la Regione

Il rinnovo dell’accordo integrativo regionale per i medici di famiglia in Abruzzo è fermo da 19 anni, con la FIMMG Abruzzo che denuncia l’assenza di convocazioni della Regione e chiede un confronto urgente per migliorare la sanità territoriale.
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La FIMMG Abruzzo denuncia l’assenza di rinnovo dell’accordo integrativo regionale per i medici di famiglia, fermo da 19 anni, e critica la mancata convocazione della Regione, chiedendo un confronto urgente per migliorare la sanità territoriale. - Gaeta.it

Il rinnovo dell’accordo integrativo regionale che regola il lavoro dei medici di famiglia in Abruzzo non avviene da quasi due decenni, con conseguenze dirette sull’organizzazione della sanità territoriale. La FIMMG Abruzzo, sindacato dei medici di famiglia, denuncia l’assenza di convocazioni ufficiali per riprendere le trattative con la Regione, lasciando in sospeso un tema considerato centrale per il futuro della medicina di base.

La mancata convocazione della regione e la protesta della fimmg abruzzo

Il termine per il rinnovo dell’Air era fissato al 30 giugno, ma l’accordo non è stato neanche discusso. La FIMMG Abruzzo racconta che, nonostante l’attesa, la Regione non ha mai convocato incontri per avviare il confronto necessario. Questo silenzio arriva mentre si avvicinava la data del tavolo di monitoraggio, occasione che avrebbe potuto segnare una ripresa di confronto attiva.

Opinioni di mauro petrucci sulla situazione politica

Secondo il segretario regionale della FIMMG, Mauro Petrucci, la politica abruzzese si mostra interessata ad altri temi, ma evita le discussioni sulla medicina del territorio. “La contrattazione deve cambiare parametri vecchi di decenni per favorire il ricambio generazionale e migliorare la condizione lavorativa di chi lavora come medico di famiglia.” La figura del medico di base è sempre meno attrattiva, perché il sistema non offre garanzie e strumenti adatti.

La mancata ripresa del confronto è vista da Petrucci come un segnale di scarsa volontà politica di affrontare il futuro della sanità territoriale. Il sindacato chiede azioni concrete e visioni lungimiranti, ma denuncia una coerenza a perseverare in errori già evidenti. La situazione rischia di peggiorare se la sanità sul territorio rimane trascurata.

Le condizioni attuali dei medici di famiglia e la richiesta di rinnovare l’air

La FIMMG ricorda che l’Air non viene aggiornato da 19 anni, un fatto che pesa sulla capacità dei medici di famiglia di lavorare in modo adeguato. L’accordo stabilisce parametri, compensi e modalità di lavoro, ma appunto si basa su condizioni ormai obsolete.

La difficoltà nel ricambio generazionale deriva proprio dalla mancanza di incentivi e di un quadro d’insieme chiaro per chi vuole intraprendere questa professione. Sono necessarie regole nuove che tengano conto sia del carico assistenziale sia delle richieste di una popolazione sempre più complessa, soprattutto nelle aree periferiche.

La visione di petrucci per la medicina territoriale

Secondo Petrucci, “solo una politica coraggiosa e orientata al futuro può invertire questa tendenza e valorizzare la medicina territoriale.” Al momento, invece, manca sia il coraggio sia la coerenza sulla strada dei cambiamenti richiesti dal sindacato e dai medici stessi.

Il confronto interrotto con la regione e la posizione della fimmg su un accordo autonomo

In passato, la Regione aveva annunciato che, in assenza di un accordo condiviso, avrebbe deciso unilateralmente i termini dell’Air. Questa posizione è stata percepita come una minaccia da parte della FIMMG, che ha sempre dichiarato la sua disponibilità al dialogo.

Il sindacato mantiene aperta la porta del confronto ma dice di voler andare avanti anche senza il coinvolgimento della Regione, presentando una propria proposta già pronta da tempo. Questa proposta include considerazioni pratiche e diagnosi sulle criticità del sistema, concepita per migliorare le condizioni dei medici e garantire l’assistenza ai cittadini.

Il segretario Petrucci invita gli amministratori regionali a prendersi comunque la responsabilità politica e morale di difendere il diritto alla salute delle persone. Il sindacato rivolge un appello diretto al presidente della Regione e all’assessore alla sanità, affinché si impegnino almeno formalmente, di fronte ai cittadini, a rispettare tale diritto.

Lo stallo nella trattativa evidenzia un clima di tensione fra medici e istituzioni locali. Al centro resta la sanità territoriale, una risorsa fondamentale per il sistema sanitario regionale ma messa in difficoltà da anni senza confronti concreti.

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