L’inchiesta sugli abusi edilizi a milano prosegue con importanti passaggi giudiziari previsti per la prossima settimana. Sei indagati compariranno davanti al gip mattia fiorentini per difendersi, mentre un altro giudice si pronuncerà sul rinvio a giudizio di sei imputati coinvolti in una delle tante vicende aperte negli ultimi anni riguardo alla gestione urbanistica milanese. Le indagini hanno svelato presunti comportamenti illeciti che coinvolgono anche esponenti di rilievo del comune, tra cui l’assessore giancarlo tancredi e il sindaco giuseppe sala.
La complessità della maxi inchiesta e gli imputati di rilievo
Il quadro dell’inchiesta si è ampliato progressivamente toccando i vertici dell’amministrazione comunale milanese. Il fascicolo, raccolto da un pool di pm tra cui petruzzella, filippini, clerici e siciliano, ha portato alla richiesta di misure cautelari per l’assessore tancredi e all’iscrizione nel registro degli indagati per il sindaco sala. La portata dell’indagine riguarda numerosi filoni legati a presunti abusi edilizi, corruzione e pressioni illegittime.
Tra gli imputati spicca l’imprenditore andrea bezziccheri, legato alla società bluestone. Bezziccheri è accusato di aver corrotto funzionari per agevolare la realizzazione di alcuni progetti, incluso quello delle park towers di via crescenzago, vicino al parco lambro. Questi edifici, tre torri di diverse altezze , dovrebbero ospitare 113 appartamenti. Il pool di pm ha chiesto il rinvio a giudizio per sei persone, tra dirigenti pubblici e imprenditori coinvolti nella lottizzazione abusiva e in episodi di falso documentale.
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Focus sul caso park towers e la decisione della gup di fazio
Una tappa giudiziaria cruciale per la vicenda delle park towers è fissata per il 23 luglio, quando la gup alessandra di fazio dovrà decidere se mandare a processo i sei imputati coinvolti. Questo filone fa parte di una più vasta operazione che ha portato alla luce varie irregolarità nella gestione urbanistica milanese.
L’inchiesta ha accertato che per il progetto delle park towers sarebbero state bypassate procedure necessarie per garantire i servizi essenziali ai cittadini, come i piani attuativi. Questi documenti sono fondamentali per la corretta pianificazione delle aree e per assicurare che le costruzioni siano conformi alle norme urbanistiche. La Procura contesta infatti che le amministrazioni coinvolte abbiano accelerato i procedimenti ignorando passaggi obbligatori.
Andrea bezziccheri, chiamato a rispondere di tangenti, si presenterà pure di fronte al gip per respingere le accuse, proprio il giorno della decisione della gup sulle park towers. I legali dei soggetti coinvolti sottolineano l’assenza di prove certe ma gli inquirenti ritengono di aver raccolto elementi sostanziali.
Altri filoni aperti e indagini collegate nella gestione urbanistica milanese
L’inchiesta sugli abusi edilizi non si limita al caso park towers. Negli ultimi tre anni sono stati avviati numerosi procedimenti che hanno portato a diversi processi. Tra questi spiccano i casi della torre milano in via stresa, il progetto in via fauchè e il complesso bosconavigli, previsto nello storico quartiere san cristoforo e firmato dall’architetto stefano boeri, imputato in alcuni procedimenti.
Stefano boeri è al centro di altre inchieste, tra cui quella riguardante il caso beic, legato a una presunta turbativa d’asta. Inoltre, è finito nell’elenco di oltre settanta indagati del cosiddetto procedimento ‘monstre’, che integra più filoni e coinvolge esponenti pubblici e privati.
La cosiddetta “commissione paesaggio” ha avuto un ex numero due, giovanni oggioni, arrestato a marzo con l’accusa di essere parte di un sistema di influenze illegittime. Un altro elemento importante riguarda l’area scalo house, sequestrata dalla procura perché destinata alla realizzazione di uno studentato, ma oggetto di presunte irregolarità.
Svolgimenti recenti e l’importanza delle verifiche della guardia di finanza
Le indagini sono state possibili grazie al lavoro del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di milano. I militari hanno ricostruito casi di violazioni normative e uso improprio di procedure accelerate per i progetti edilizi, in particolare senza l’adozione dei necessari piani attuativi.
Questi piani sono fondamentali per definire servizi essenziali come viabilità, scuole, aree verdi e infrastrutture accessorie. La loro assenza può compromettere la vivibilità delle zone interessate oltre a configurare violazioni di legge.
Gli accertamenti, avviati da una segnalazione riguardo un edificio in piazza aspromonte, si sono fatti più ampi nel tempo. Il primo filone ha stimolato l’attenzione delle autorità fino a coinvolgere figure chiave dell’amministrazione. Il lavoro di verifica ha messo in luce, a ogni passaggio, dettagli di un presunto sistema che comprende corruzione e pressioni fatte per favorire determinati gruppi e progetti imprenditoriali.
I processi in corso e le richieste di misura cautelare confermano la volontà di proseguire con l’accertamento della responsabilità sul territorio milanese. La settimana prossima sarà un momento decisivo, anche rispetto alle richieste del pool di pm e alle difese degli imputati.