L’esame di maturità 2025 è alle porte, con la prova scritta di italiano in programma oggi. Nonostante la data segnata da mesi, un numero significativo di studenti dell’ultimo anno fatica a comprendere la struttura e le modalità delle prove. A riportare questo quadro è un’indagine svolta da Skuola.net su 1.000 maturandi, che ha messo in luce molte lacune sulle conoscenze degli esami, a pochi giorni dall’inizio degli scritti.
Confusione sulle prove scritte: struttura e modalità poco chiare
La prima prova d’esame, quella scritta di italiano, segna l’apertura ufficiale degli esami di maturità di quest’anno. Anche se quasi tutti sanno che il testo viene predisposto a Viale Trastevere e diffuso tramite plico telematico agli istituti, molti non conoscono esattamente come si presenta la prova. Solo il 50% è consapevole delle tre tipologie di tracce disponibili: analisi del testo, testo argomentativo e tema d’attualità. Molti, infatti, continuano a sbagliare ritenendo che il tema storico sia ancora presente, una traccia che invece è stata eliminata dal 2019.
Informazioni sull’orario e le formalità della prova
Il dato assume rilievo se pensiamo che la prova di italiano è spesso la più temuta e una delle più importanti per l’assegnazione del voto finale. Non solo, solo il 54% degli studenti conosce l’orario preciso per l’inizio degli scritti, fissato alle 8:30, ignorando la necessità di arrivare in anticipo per svolgere le formalità prima della prova.
Leggi anche:
Per quanto riguarda la seconda prova, quella detta “di indirizzo”, la confusione è ancora più evidente. Questa è prevista per il 19 giugno, ma il 16% non è sicuro della data. Solo il 66% degli studenti sa che, quest’anno, la prova riguarda una sola materia caratterizzante, mentre molti pensano ancora a due discipline o credono addirittura che la scelta della materia spetti alla commissione d’esame anziché al ministero. Quest’ultimo ha introdotto la novità che il docente che corregge sarà interno all’istituto, ma il messaggio non è passato a tutti: il 13% suppone che la correzione venga fatta da un membro esterno e circa un sesto ritiene che questa decisione dipenda dalla singola scuola.
Il colloquio orale: dubbi e malintesi tra i maturandi
Il momento dell’orale continua a generare incertezze tra chi affronterà la maturità. Il colloquio, fondamentale per completare l’esame di Stato, partirà da uno spunto scelto dalla commissione, che può essere un testo, una foto o altro materiale documentale. Nonostante ciò, un ragazzo su sei non ne ha sentito parlare o non ricorda questa modalità.
Alcuni studenti invece ritengono – sbagliando – di dover portare un elaborato da presentare, mentre questa è un’eccezione prevista solo per chi ha ricevuto un voto negativo in condotta. Eppure il colloquio coinvolge anche strumenti come il Curriculum dello studente e il Capolavoro, che dovrebbero aiutare la commissione a valutare tutto il percorso scolastico e le esperienze extrascolastiche. Solo il 66% dei maturandi conosce il ruolo del Curriculum, mentre il 32% degli intervistati ne ignora addirittura l’esistenza o pensa che non faccia parte dell’esame orale.
Come funziona il capolavoro
Ancora meno chiaro è l’uso del Capolavoro, introdotto lo scorso anno. Molti credono sia un compito aggiuntivo o che venga usato durante l’orale, mentre si tratta semplicemente di un documento digitale, da caricare nell’E-Portfolio, che raccoglie attività svolte e che non è una prova d’esame. In realtà questo “bonus” serve a integrare il percorso ma non si traduce in un obbligo o una prova da sostenere durante il colloquio. Ben il 73% degli studenti però è convinto che venga valutato direttamente.
Incertezze sui punteggi: valutazione delle prove e composizione della commissione
Le difficoltà degli studenti emergono anche nella conoscenza del sistema di valutazione dell’esame di maturità. L’82% sa che il colloquio orale vale fino a 20 punti, ma una parte significativa non è al corrente che le due prove scritte hanno un peso equivalente a quello del colloquio nella formazione del voto finale.
Sul fronte dei crediti formativi accumulati durante gli anni di studio, il quadro è un po’ più chiaro: più di sette su dieci conoscono il limite massimo di 40 punti assegnabili nel triennio precedente all’esame.
Composizione della commissione d’esame
Infine, un dato positivo riguarda la composizione della commissione. L’85% degli studenti sa che si tratta di una commissione “mista”, composta da tre insegnanti interni, tre esterni e un presidente esterno, che dirige le operazioni. Questa informazione pare circolare meglio rispetto ad altri dettagli del percorso maturità.
Nel complesso, l’indagine fotografa un quadro in cui la preparazione degli studenti sulla struttura e le modalità della maturità appare incompleta, a pochi giorni dall’inizio delle prove. Queste lacune rischiano di aggiungere ulteriore tensione in una fase già delicata per i ragazzi e le loro famiglie.