Mattarella nomina 25 cavalieri del lavoro, tra loro piero mastroberardino esperto di enologia campana

Mattarella nomina 25 cavalieri del lavoro, tra loro piero mastroberardino esperto di enologia campana

Il presidente Sergio Mattarella nomina 25 cavalieri del lavoro su proposta dei ministri Adolfo Urso e Francesco Lollobrigida, premiando tra gli altri il professor Piero Mastroberardino per il contributo all’enologia e al made in Italy.
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Il presidente Mattarella ha nominato 25 cavalieri del lavoro, tra cui Piero Mastroberardino, noto produttore e docente enologico, per il suo contributo all’industria vinicola italiana e al made in Italy. - Gaeta.it

Il presidente della repubblica Sergio Mattarella ha firmato i decreti che ufficializzano la nomina di 25 cavalieri del lavoro. La scelta segue la proposta del ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso, in accordo con il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida. Tra i premiati figura il professor Piero Mastroberardino, noto produttore e docente nel settore enologico, da anni punto di riferimento per il vino campano e italiano.

I cavalieri del lavoro e le nomine 2025

La nomina dei cavalieri del lavoro è un riconoscimento assegnato da decenni a chi contribuisce in modo significativo all’economia e all’industria italiana. Quest’anno, su indicazione dei ministri Urso e Lollobrigida, 25 figure di spicco hanno ricevuto l’onorificenza, scelta per sottolineare impegno, tradizione e innovazione nelle rispettive attività. La cerimonia di firma da parte di Sergio Mattarella ha ufficializzato questi premi, che valorizzano la produzione italiana e il made in Italy in diversi ambiti.

L’iniziativa sottolinea un legame forte tra politica, impresa e valorizzazione di settori chiave come l’agricoltura, l’industria alimentare e l’artigianato. I nomi selezionati rappresentano una varietà di esperienze e territori, e riflettono il valore di eccellenze radicate nelle comunità italiane a testimonianza di una storia economica che si rinnova.

Il profilo di piero mastroberardino tra enologia e cultura

Tra i 25 nuovi cavalieri del lavoro spicca il nome di Piero Mastroberardino, classe 1966. Originario della Campania, è una figura nota nel mondo del vino grazie al suo ruolo di produttore e promotore della tradizione enologica irpina. La famiglia Mastroberardino conduce l’azienda vinicola da più di due secoli, una storia trasmessa da generazioni. Piero è la decima discendente impegnata a mantenere e far crescere questo patrimonio.

Mastroberardino si distingue anche come professore ordinario in discipline manageriali all’università degli studi di Foggia, ruolo che integra con attività di ricerca e pubblicazioni. A oggi ha scritto oltre cento articoli e saggi su economia d’impresa e management, dimostrando un interesse che supera la sola produzione vinicola.

Oltre alla carriera accademica e imprenditoriale, coltiva interessi diversificati tra cui letteratura, arte, moto e nautica. Ha pubblicato due romanzi e una raccolta di poesie, mostrando un profilo culturale poliedrico e attento a forme espressive varie.

Contributi recenti e ruolo a vinitaly 2025

Nel 2025 Mastroberardino ha curato uno spazio espositivo dedicato al vino italiano a Vinitaly, la più importante rassegna del settore. Lo stand del Masaf che ha gestito ha ospitato l’installazione “The Reason Wine”, un progetto che ha raccontato le chiavi del successo del vino nazionale sui mercati internazionali. Questo lavoro ha offerto una narrazione concreta, basata sulla filiera produttiva e sull’identità del prodotto enologico italiano.

In qualità di esperto nella filiera vitivinicola, il professore è stato designato coordinatore del tavolo di filiera, incarico che lo vede coinvolto nelle discussioni per sviluppare iniziative condivise e strategie di promozione del settore. Il suo ruolo è centrale nel consolidare la presenza del vino campano e italiano sui mercati esteri e nel sostenere innovazioni produttive senza dimenticare le radici tradizionali.

Questi passi confermano il profilo di Mastroberardino come punto di riferimento per l’enologia italiana, valorizzando direttrici di sviluppo legate alla qualità e alla capacità di raccontare un prodotto che rappresenta il made in Italy nel mondo.

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