Un anno fa, un tragico incidente ha colpito duramente la comunità di Vercelli e, in particolare, la famiglia Laganà, segnando la vita di tanti. Kevin Laganà, solo 22 anni, è stata una delle cinque vittime falciate da un treno mentre lavoravano alla sostituzione dei binari nella stazione di Brandizzo. La mancanza di notizie e di supporto istituzionale ha lasciato la famiglia in un silenzio assordante, mentre la richiesta di giustizia continua a essere un faro di speranza.
Il silenzio assordante di un anno di attesa
La tragedia di Brandizzo
Nella notte tra il 30 e il 31 agosto 2022, un tragico incidente ferroviario ha coinvolto una squadra di operai, tra cui Kevin Laganà, durante una sostituzione di binari presso la stazione di Brandizzo. Il giovane, insieme ad altri quattro colleghi, ha perso la vita in un evento che ha suscitato indignazione e tristezza nella comunità locale e tra le famiglie delle vittime. Questa notte fatale ha segnato un punto di non ritorno per molti, trasformando la vita di chi è rimasto nei giorni e nei mesi successivi.
Da quel giorno, il silenzio è calato come un velo pesante su chi ha perso un caro. Massimo Laganà, padre di Kevin, riferisce che la vita poi non è più tornata normale. La mancanza di aggiornamenti dalle autorità e dai magistrati ha reso il processo di elaborazione del dolore ancora più difficile. "Siamo fermi lì e tutto questo silenzio ci fa male," afferma Massimo, esprimendo la frustrazione di non ricevere notizie né supporto. La solitudine di un lutto mai concluso si fa sentire ogni giorno.
Il memoriale in casa
Sull'androne della loro abitazione in via XXVI Aprile a Vercelli, la famiglia Laganà ha creato un memoriale in onore di Kevin. Mazzi di fiori, ceri accesi e fotografie del giovane adornano il luogo, mentre un manifesto appeso al muro ricorda gli eventi commemorativi che si svolgeranno a Brandizzo per il primo anniversario della tragedia. In un messaggio di amore profondo, la famiglia si rivolge a Kevin, dicendo che lui continua ad amare chi gli è stato caro.
Il memoriale rappresenta non solo un tributo al giovane, ma anche un simbolo di resistenza emotiva per la sua famiglia. La presenza quotidiana di fiori e ricordi serve a mantenere viva la memoria di Kevin e a testimoniare il dolore di una perdita inaccettabile. Massimo dichiara che "è fondamentale far sapere che il loro amore è e rimarrà immutato."
La lotta per la giustizia
Richiesta di supporto istituzionale
Massimo Laganà non ha mai smesso di chiedere giustizia per il suo ragazzo e per gli altri operai colpiti dalla tragedia. La sua lotta, soprattutto ora che si avvicina il primo anniversario, chiede non solo risposte, ma anche un riconoscimento da parte delle istituzioni. "Vicini da parte delle autorità? Zero. Non si è visto nessuno," afferma il padre, sottolineando una mancanza di contatto che pesa su chi vive nell'ombra del dolore.
Le famiglie delle vittime si sono trovate a dover affrontare non solo la loro perdita, ma anche una sensazione di abbandono istituzionale. La ricerca di giustizia si fa difficile quando non ci sono indicazioni concrete da chi dovrebbe tutelare i diritti dei cittadini. Massimo continua a ribadire che "dobbiamo avere giustizia in qualche modo," con la speranza che il suono delle parole possa raggiungere chi di dovere.
Un legame eterno
Ogni giorno, dopo il lavoro, Massimo Laganà visita la tomba di Kevin. Accende una sigaretta, un’abitudine lasciata da tempo, e parla con lui, raccontandogli delle sue giornate e promettendo che non smetterà di lottare per la giustizia per cui ha sempre sperato. La sua presenza al cimitero è un rituale, un modo per mantenere viva una connessione con il suo amato figlio.
Il gesto di andare a trovare Kevin rappresenta una forma di resistenza contro la perdita e il dolore. Massimo manifesta il desiderio di non fermarsi di fronte all'ingiustizia. La speranza che le famiglie delle vittime possano ricevere le risposte che meritano è ciò che lo spinge a continuare la sua battaglia quotidiana. La lotta per la memoria e la verità si intrecciano nei messaggi e nei ricordi condivisi, creando un legame che trascende la vita stessa.
Ultimo aggiornamento il 29 Agosto 2024 da Armando Proietti