Marzabotto ospita la manifestazione nazionale save gaza con migliaia di partecipanti in emilia romagna

Marzabotto ospita la manifestazione nazionale save gaza con migliaia di partecipanti in emilia romagna

A Marzabotto, oltre 130 associazioni e migliaia di persone hanno partecipato alla marcia “Save Gaza-Fermate il governo di Israele” per unire memoria storica e solidarietà alla crisi umanitaria a Gaza.
Marzabotto Ospita La Manifesta Marzabotto Ospita La Manifesta
La manifestazione "Save Gaza-Fermate il governo di Israele" è partita da Marzabotto, unendo oltre 130 associazioni e migliaia di persone in una marcia di solidarietà per la crisi umanitaria a Gaza, collegando memoria storica e impegno civile. - Gaeta.it

L’iniziativa nazionale “Save Gaza-Fermate il governo di Israele” ha preso il via da Marzabotto, località bolognese tristemente nota per la strage nazifascista del 1944. Almeno 130 associazioni e enti hanno aderito a questo appuntamento, tra cui le Acli, l’Arci, l’Anpi, la Cgil e alcuni Comuni dell’Emilia Romagna, come Bologna e Reggio Emilia. L’obiettivo è stato richiamare l’attenzione sulla crisi umanitaria a Gaza attraverso una marcia di solidarietà.

La partenza della manifestazione e le adesioni del territorio emiliano

Alle 10.30 del mattino, il raduno si è svolto al parco Peppino Impastato di Marzabotto. Diverse migliaia di persone si sono presentate fin da subito, molte altre si sono unite nei punti successivi del percorso, in particolare a Pian di Venola. Tra gli enti promotori, spiccano organizzazioni sindacali e culturali con radici profonde nel territorio, come la Cgil, che ha coinvolto un pubblico ampio. Anche l’amministrazione comunale di Marzabotto con la sindaca Valentina Cuppi ha partecipato a questo momento di mobilitazione.

Partecipano delegazioni da tutta l’Emilia Romagna, comprese città come Bologna e Reggio Emilia che hanno aderito con servizi e garanti della sicurezza. La manifestazione ha unito soggetti diversi, compresi gli esponenti delle comunità musulmane, rappresentate anche dal presidente dell’Ucoii Yassine Lafram. Questo cosiddetto “cordone solidaristico” testimonia una rete civile e sociale composta e determinata.

Il percorso della marcia tra simboli e presenza di autorità

Dopo il concentramento iniziale, la manifestazione è proseguita lungo la viabilità che collega Marzabotto a Pian di Venola, luogo in cui si sono aggiunti altri manifestanti. Il cammino ha portato la folla fino al Poggiolo, destinazione finale dove erano attese almeno 10 mila persone, un numero vicino a quello delle celebrazioni del 25 aprile nel territorio. In prima fila, davanti allo striscione, si sono mossi Maurizio Landini, segretario nazionale della Cgil, insieme alla sindaca di Marzabotto e al presidente dell’Ucoii.

Si è scelto di ripercorrere simbolicamente i sentieri legati alla memoria della strage nazifascista del 1944, quando tra il 29 settembre e il 6 ottobre furono uccise circa 775 persone tra Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi. L’evento ha voluto legare memoria storica e richieste civili, costruendo un momento di forte valenza simbolica. Durante il tragitto, sono state predisposte postazioni per l’acqua e bagni chimici per il comfort dei partecipanti, necessari anche per le temperature superiori ai 30 gradi registrate già alle 10 del mattino.

L’organizzazione e la sicurezza durante la manifestazione

La protezione civile regionale ha fornito supporto logistico in giornate in cui a Pian di Venola si stava svolgendo un’esercitazione. Questo contributo ha garantito la presenza di medici, volontari e personale tecnico pronti a intervenire in caso di emergenze. La collocazione di punti di rifornimento idrico ha aiutato i manifestanti nel cammino sotto il sole estivo.

L’organizzazione ha previsto anche una struttura accogliente alla cima del percorso, un luogo dove i presenti potevano trovare ristoro e informazioni. La disposizione di bagni chimici è particolarmente importante, visto il numero di persone e le condizioni climatiche. La sicurezza lungo i sentieri è stata gestita con attenzione per evitare disagi e per garantire un attraversamento pacifico e ordinato.

Il coordinamento tra forze di sicurezza e volontari

Questa modalità organizzativa ha permesso di differenziare varie zone, evitando assembramenti e facilitando il flusso dei partecipanti. Le forze di pubblica sicurezza hanno collaborato con i volontari per accompagnare la marcia e mantenere l’ordine, senza incidenti segnalati. Gli interventi della protezione civile hanno rappresentato quindi una componente fondamentale, anche grazie alla sinergia con il personale formato durante l’esercitazione parallela.

La memoria storica come cornice alla protesta attuale

La manifestazione ha scelto un luogo che conserva un ricordo tragico della seconda guerra mondiale e del regime nazifascista. Tra fine settembre e inizio ottobre 1944 Marzabotto e i territori vicini furono teatro del massacro di circa 775 civili. Questo episodio rimane tra i più gravi crimini di guerra avvenuti in Italia. Il richiamo a quella pagina storica ha dato un senso profondo all’iniziativa “Save Gaza”.

Un messaggio che unisce passato e presente

Ripercorrere quei sentieri ha permesso ai partecipanti di fondere memoria e attualità, facendo emergere una continua attenzione alle vittime di ogni conflitto. La scelta del luogo non è casuale, ma carica di significato civile e politico. L’evento ha evidenziato il valore della resistenza contro ogni forma di oppressione e violenza di massa, rea di colpire in modo indiscriminato popolazioni civili.

Questa connessione tra passato e presente è stata ribadita da interventi e testimonianze sul posto, con momenti di riflessione legati alla difesa dei diritti umani in scenari come quello palestinese. Il messaggio di pace e di giustizia ha caratterizzato la giornata, ricordando che luoghi della memoria possono ospitare anche lotte per la dignità nel mondo contemporaneo. “Un richiamo forte a non dimenticare e ad agire”, hanno sottolineato alcuni partecipanti.

Change privacy settings
×