La relazione tra uomo e tecnologia nel settore della mobilità collettiva sta cambiando velocemente. A questo proposito Mario Nobile, direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale , ha offerto un punto di vista chiave al 19° Convegno nazionale Asstra sul trasporto pubblico locale. Il dibattito si è concentrato soprattutto sull’uso dell’intelligenza artificiale e sugli strumenti digitali, ma senza ridurre tutto a una sfida uomo contro macchina. Nel contesto attuale, vale più la differenza tra chi sa dominare queste nuove tecnologie e chi no.
Il ruolo dell’essere umano nell’era digitale della mobilità collettiva
Mario Nobile ha sottolineato che non serve immaginare un confronto diretto fra uomo e macchina. Per ora, lo scontro più rilevante riguarda chi sa sfruttare l’intelligenza artificiale e chi invece rimane indietro. L’essere umano rimane al centro dell’evoluzione, soprattutto nel gestire e far crescere la mobilità pubblica. Questo implica sviluppare competenze specifiche per usare gli strumenti digitali e trarne vantaggi concreti.
L’intervento al Convegno Asstra è avvenuto durante una sessione dedicata alla trasformazione digitale, la sicurezza informatica e le tecnologie di guida autonoma. È chiaro che i sistemi intelligenti non devono sostituire il lavoro umano, ma integrarsi con esso per migliorare l’efficienza e la qualità del servizio di trasporto. Anche la formazione diventa fondamentale, per permettere agli operatori e ai manager del settore di acquisire cognizioni aggiornate.
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Gli investimenti necessari per far decollare la mobilità digitale
Nobile ha indicato che gli investimenti sono cruciali, ma non possono gravare esclusivamente sulle risorse assegnate dal Ministero infrastrutture e trasporti o sui bilanci delle singole aziende. Serve un modello nuovo, che incentivi gli enti pubblici e le società di vario tipo a spendere in tecnologia senza compromettere la stabilità finanziaria.
Una delle proposte in fase di analisi da parte di Agid consiste nell’escludere gli investimenti in tecnologia dal patto di stabilità per gli enti pubblici. Ciò permetterebbe di sbloccare fondi per l’acquisto di prodotti, servizi e formazione dedicata all’intelligenza artificiale. Contemporaneamente, per le società pubbliche e private, l’idea è introdurre una forma di defiscalizzazione: riduzioni dirette sulle tasse mensili tramite meccanismi fiscali come l’F24. Questo sistema aiuterebbe a bilanciare i costi e a promuovere l’aggiornamento digitale.
Contributo di agid per sostenere la trasformazione digitale nel trasporto pubblico
L’Agenzia per l’Italia digitale, guidata da Nobile, segue da vicino l’evoluzione tecnologica del trasporto collettivo. Il lavoro di Agid si focalizza su criteri per favorire la diffusione dell’intelligenza artificiale in modo efficace e sicuro, oltre a proporre soluzioni per finanziare le attività del settore. L’attenzione è posta anche sulla cybersecurity, aspetto cruciale vista la sempre maggiore dipendenza da sistemi digitali.
Al Convegno Asstra, Agid ha evidenziato la necessità di un “ecosistema” che comprenda enti pubblici, imprese, e centri di formazione, con l’obiettivo di stimolare un ambiente collaborativo e stabile sul piano economico. Il dialogo con le aziende e le istituzioni mira a far emergere strumenti concreti per affrontare la sfida digitale senza imporre oneri insostenibili. Lo sviluppo delle competenze e l’adeguamento normativo si confermano leve indispensabili.
La mobilità collettiva tra innovazione tecnologica e sostenibilità economica
Il settore del trasporto pubblico locale si trova a un bivio: rinnovare il parco tecnologico adottando l’intelligenza artificiale e le nuove forme di guida autonoma oppure perdere terreno a vantaggio di altri sistemi di mobilità. Le tecnologie digitali possono migliorare l’organizzazione, l’efficienza e la sicurezza, ma richiedono risorse e pianificazioni attente.
Nobile e Agid puntano a far capire che l’anno in corso, il 2025, può essere cruciale per la modernizzazione del sistema. La combinazione tra incentivi fiscali, agevolazioni e formazione permette di superare alcuni ostacoli finanziari. In mancanza di queste misure, le aziende rischiano di affrontare costi troppo alti e ritardi nelle innovazioni. Gli interventi suggeriti cercano di bilanciare esigenze tecniche, finanziarie e operative per accompagnare la mobilità pubblica verso nuove modalità.
Gli incontri come il convegno Asstra offrono occasione di confronto tra esperti, operatori e istituzioni per comprendere meglio le priorità e definire strategie condivise. Il dialogo resta aperto perché la trasformazione digitale è un processo lungo, con momenti di accelerazione e di pause. Resta centrale la figura dell’essere umano che, tenendo in mano la tecnologia, disegna il futuro della mobilità collettiva italiana.