Mario martone racconta il film fuori con valeria golino, matilda de angelis e elodie, storia e amicizia femminile nella roma anni 80

Mario martone racconta il film fuori con valeria golino, matilda de angelis e elodie, storia e amicizia femminile nella roma anni 80

Mario Martone dirige “Fuori”, film ambientato nella Roma del 1980, con Valeria Golino, Matilda De Angelis ed Elodie; il progetto esplora l’amicizia femminile e coinvolge la comunità di Rebibbia.
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"Fuori" di Mario Martone, in concorso a Cannes 2025, è un film ambientato nella Roma degli anni ’80 che esplora l’amicizia femminile attraverso un racconto intimo e autentico, con un cast guidato da Valeria Golino, Matilda De Angelis ed Elodie. - Gaeta.it

Il regista Mario Martone ha descritto il percorso creativo che ha portato alla realizzazione di “Fuori“, film ambientato nella Roma del 1980. Il progetto nasce dall’interazione tra la sua idea iniziale e quella di Valeria Golino, attrice e regista coinvolta nel film. La pellicola, presentata in concorso al Festival di Cannes 2025 e in uscita nelle sale il 22 maggio, affronta temi di amicizia tra donne e rapporti personali con uno sguardo intimo e reale.

Dalla genesi del film all’incontro con valeria golino e matilda de angelis

Il punto di partenza è stato l’interesse comune verso la figura di Goliarda Sapienza, una scrittrice italiana al centro di molte opere recenti. Martone aveva pensato a Valeria Golino per interpretare un film dedicato a Sapienza, mentre Golino stava lavorando a una serie televisiva sullo stesso soggetto. L’incontro di queste due prospettive ha aperto nuovi scenari creativi. La svolta è arrivata grazie a Ippolita Di Majo, moglie di Martone e sceneggiatrice, che ha suggerito di raccontare un’estate romana del 1980, focalizzata sull’amicizia tra due donne, Goliarda e Roberta , affiancate da un’altra amica, interpretata da Elodie.

Questa idea ha permesso di alleggerire l’originale impianto biografico per trasformare la storia in un racconto sulle relazioni femminili e sulla vita quotidiana vissuta nel contesto di quegli anni a Roma. Martone ha sottolineato come questa scelta abbia dato al film un respiro più personale, privilegiando le emozioni e i legami affettivi rispetto alla semplice narrazione storica.

Lavorare con valeria golino, matilda de angelis ed elodie: un’esperienza al femminile

Mario Martone ha evidenziato la particolarità di dirigere un cast prevalentemente al femminile. Ha spiegato che, proprio come uomo, ha scoperto aspetti comunicativi che soltanto le donne riescono a esprimere tra loro, un mondo che resta in parte inaccessibile agli uomini. Questa dinamica ha arricchito l’atmosfera sul set, creando uno spazio di scambio autentico e intenso.

Valeria Golino, fresca dei tre David di Donatello conquistati con la serie “L’arte della gioia” ispirata a Sapienza, ha descritto la sua preparazione al ruolo come un percorso di vicinanza profonda con la scrittura e il pensiero dell’autrice. Ha spiegato di aver evitato l’imitazione, preferendo un approccio personale che coniugasse il proprio modo di essere con il carattere di Goliarda. L’intento era far emergere la voce e i gesti di Sapienza attraverso la propria interpretazione, senza creare una maschera.

Questo dialogo tra attrice e personaggio ha trovato un’eco nel metodo scelto da Martone. Il regista ha detto di aver creato uno spazio scenico dove convivessero contemporaneamente le personalità di Goliarda e di Valeria, dando vita a una sorta di danza espressiva tra le due figure.

L’ambientazione a roma e la partecipazione della comunità di rebibbia

Roma rappresenta lo sfondo fondamentale del film, inteso come un viaggio temporale nella città degli anni Ottanta. Martone ha definito “Fuori” il suo film romano, segnato dal ricordo personale e dall’atmosfera di quegli anni. La presenza di Matilda De Angelis, originaria di Bologna, ha aggiunto un interesse particolare per l’adattamento al dialetto e modo di parlare dell’epoca. Elodie, romana doc, ha portato un’autenticità ulteriore, radicando la narrazione nel contesto locale.

Una scelta significativa è stata girare alcune scene all’interno del carcere di Rebibbia, coinvolgendo direttamente le detenute come comparse. Questo coinvolgimento ha fatto emergere un confronto diretto tra realtà e finzione, aggiungendo peso e veridicità al racconto. Il regista ha parlato di uno scambio umano intenso con le donne della comunità carceraria, che hanno contribuito con la loro presenza a una dimensione più profonda del film.

La combinazione tra attori professionisti e realtà esterna rafforza il taglio autentico della storia, mettendo in luce la vita quotidiana e le relazioni che si sviluppano anche in situazioni marginali.

L’attesa per la presentazione al festival di cannes e l’uscita nelle sale italiane

Fuori” si prepara a debuttare al Festival di Cannes 2025, dove sarà protagonista nella sezione principale dal 13 al 24 maggio. L’evento francese resta uno dei momenti più importanti per il cinema internazionale, perfetto per far conoscere la pellicola a un pubblico ampio e diversificato.

La distribuzione in Italia inizierà il 22 maggio con 01 Distribution, che porterà il film nelle sale cinematografiche. L’attesa genera interesse soprattutto per la combinazione del soggetto storico con un’ambientazione e una narrazione incentrate su emozioni, amicizia e dinamiche femminili, presentate da un cast ben selezionato e diretto da un regista di rilievo come Martone.

Il percorso di “Fuori” dimostra come il cinema possa raccontare storie di época che parlano al presente, utilizzando un linguaggio semplice e coinvolgente reso possibile dallo sguardo diretto e partecipe degli interpreti.

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