marinai della caio duilio si ritrovano a tagliacozzo dopo 45 anni per una giornata di memoria e fratellanza

marinai della caio duilio si ritrovano a tagliacozzo dopo 45 anni per una giornata di memoria e fratellanza

Ex marinai della Caio Duilio si ritrovano a Tagliacozzo dopo 45 anni per celebrare la memoria, l’amicizia e i legami nati a bordo della nave militare tra ricordi, spiritualità e fratellanza.
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Un gruppo di ex marinai della nave militare Caio Duilio si è ritrovato a Tagliacozzo, in Abruzzo, dopo 45 anni per celebrare l'amicizia, la memoria e la fratellanza vissute durante il servizio, in un incontro ricco di emozioni e significato spirituale. - Gaeta.it

Le esperienze vissute insieme a bordo di una nave militare possono lasciare tracce profonde, capaci di unire gli uomini anche dopo molti decenni. A tagliacozzo, nel cuore dell’abruzzo montano, un gruppo di ex marinai della Caio Duilio si è incontrato dopo 45 anni per rinnovare legami e condividere ricordi legati a un pezzo importante della loro vita. Questa rimpatriata ha avuto un forte significato simbolico, tra memoria, spiritualità e amicizia.

Un evento che unisce passato e presente nelle montagne d’abruzzo

L’incontro si è svolto nella cittadina di tagliacozzo, noto centro a vocazione religiosa e culturale. La scelta di un luogo lontano dal mare, ma impregnato di spiritualità, ha dato un tono particolare alla giornata. I marinai hanno potuto ritrovare l’atmosfera di raccoglimento grazie alla messa celebrata per ricordare i compagni scomparsi. A rendere l’evento ancora più intenso c’era padre carmine terenzio, ex marinaio della stessa nave oggi frate nel convento di san francesco a tagliacozzo. La sua presenza ha collegato passato e attualità in modo unico, offrendo riflessioni e parole che hanno toccato i presenti.

Ospiti da tutta italia

Gli ospiti provenivano da diverse regioni italiane: da ragusa a modica, da catania a lucania, passando per napoli, pescara, tarvisio, silvi e roma. Ognuno ha portato con sé esperienze personali e ricordi di una vita condivisa, fatta di turni di guardia notturni, sfide in mare aperto e momenti che solo chi ha servito in marina può comprendere fino in fondo. Le storie sono emerse tra foto d’epoca e aneddoti, dando vita a un racconto corale di impegno e amicizia.

La caio duilio: una scuola di vita per tanti marinai italiani

La Caio Duilio, cacciatorpediniere lanciamissili classe Andrea Doria, è stata per decenni la nave ammiraglia della seconda divisione navale con base a taranto. Per molti marinai, imbarcarsi su quella nave significava non solo svolgere un compito militare, ma anche affrontare esperienze che insegnavano disciplina, rispetto e spirito di corpo. Le giornate trascorse sulla Caio Duilio tra esercitazioni, navigazioni e momenti di silenzio sotto il cielo stellato sono parte indelebile della memoria di chi ha servito.

Legami che resistono al tempo

La natura stessa della vita a bordo ha contribuito a creare legami robusti. I turni spesso impegnativi, la condivisione di paure e speranze, e gli eventi pericolosi vissuti insieme consolidavano un senso di fratellanza che il tempo non riesce a scalfire. Questa riconnessione a distanza di 45 anni ha permesso di rinnovare quei vincoli, rafforzandoli con una nuova consapevolezza. Il sapore di una seconda giovinezza si è fatto sentire negli abbracci e nei saluti, accompagnato dal desiderio comune di mantenere vivi quei rapporti.

Tagliacozzo come luogo simbolo di una memoria che resiste al tempo

La scelta di tagliacozzo ha dato una cornice significativa all’evento. Questa cittadina montagna, lontana dai luoghi abituali dei marinai e dal mare, mette a disposizione un ambiente di quiete che ben si sposa con la riflessione sulla memoria e la fraternità. Qui il cuore francescano del paese ha accolto un gruppo abituato alle tempeste oceaniche con un senso di pace e rispetto. Una contrapposizione forte e rappresentativa tra il fragore delle onde dell’adolescenza militare e la calma dei monti che ospitano oggi.

Il ricordo dei fratelli d’armi

In questo scenario, il ricordo dei “fratelli d’armi” che non ci sono più ha assunto una dimensione collettiva. La messa celebrata in loro memoria è stata più di un rito, un momento di condivisione intima che ha rinsaldato i sentimenti di appartenenza e riconoscenza. L’esperienza ha mostrato come, anche se le strade si dividono e gli anni passano, certi legami restano vivi e capaci di unire chi li ha costruiti.

Attraverso le parole di padre carmine terenzio e la presenza di tanti ex marinai, l’evento ha ricordato che la vita militare forma non solo soldati, ma uomini con radici profonde. Il messaggio oltre le immagini e i racconti è chiaro: fratellanza e memoria superano tempo e distanza.

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