Il 12 giugno 2025 segna i 103 anni dalla nascita di Margherita Hack, figura centrale dell’astrofisica italiana e mondiale. Nata a Firenze nel 1922, ha lasciato un’impronta profonda nella scienza e nella cultura, distinguendosi non solo per le sue scoperte ma per l’impegno civile e sociale. Ripercorriamo insieme le tappe principali della sua vita e il ruolo che ha svolto nel campo della fisica e dell’astronomia.
I primi anni e la nascita a firenze, una città sotto le stelle
Margherita Hack è nata il 12 giugno 1922 a Firenze, in via delle Cento Stelle, un nome che sembra già destinare il suo futuro verso il cielo. La città toscana ha visto crescere una bambina che avrebbe cambiato il volto dell’astrofisica italiana. Fin da giovane, la sua curiosità per l’universo l’ha portata a osservare e studiare le stelle con passione, un interesse diventato presto il fulcro della sua vita.
Non era scontato che una donna di quel periodo potesse intraprendere una carriera scientifica, specialmente in ambito astronomico, dominato da uomini. Eppure Margherita ha combattuto quelle barriere culturali. La sua infanzia a Firenze, fra le strade e le piazze di una città ricca di storia e arte, ha fatto da sfondo a un percorso che ha unito scienza e dedizione personale.
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Direttrice osservatorio astronomico: una pioniera nel mondo della scienza
Hack è stata la prima donna a guidare un osservatorio astronomico e il Dipartimento di Astronomia di Trieste, una novità per l’Italia e anche per l’Europa. Il suo percorso accademico ha avuto un punto di partenza nella laurea in fisica, discussa con una tesi sulle stelle cefeidi, un tipo di stella gigante che varia il proprio diametro in modo regolare.
Una branca fondamentale per le distanze cosmiche
Questa branca astronomica rappresenta la base per molte ricerche sulle distanze cosmiche. Chi ha lavorato con lei ricorda la precisione e l’attenzione alla dettaglio, ma anche la capacità di trasmettere entusiasmo per la scienza. La sua direzione dell’osservatorio ha prodotto studi e scoperte significative, facendo crescere la comunità scientifica italiana nel settore.
La signora delle stelle, un soprannome e un monumento a milano
A Milano è stata inaugurata la prima statua italiana dedicata a una donna scienziata, proprio a Margherita Hack. Raffigurata mentre osserva il cielo con un cannocchiale, la statua simboleggia il suo legame profondo con l’universo e il soprannome con cui è passata alla storia: la “signora delle stelle”. L’immagine è suggestiva e sottolinea un rapporto che è stato il filo conduttore di tutta la sua vita professionale.
Questo riconoscimento pubblico arriva a distanza di anni dalla sua scomparsa, ma testimonia quanto sia rimasta viva la sua eredità. La scelta di Milano, città che ha voluto così omaggiarla, dimostra quanto il suo esempio sia d’ispirazione per tanti, specialmente per le donne che cercano spazio negli ambienti scientifici.
Impegno civile e scoperte scientifiche legate a buchi neri e quasar
Oltre alla sua attività scientifica, Margherita Hack si è mossa a lungo in ambito civile. È stata una voce per i diritti civili, per la protezione ambientale e per il benessere degli animali; cause che ha sostenuto pubblicamente e con convinzione. Ha fatto parte della Royal Astronomical Society, un riconoscimento internazionale riservato a scienziati di rilievo.
Ricerche chiave sull’universo profondo
Tra le sue ricerche più importanti compaiono studi su fenomeni come i buchi neri, i quasar e alcuni esopianeti, elementi chiave per la comprensione dell’universo profondo. Allo stesso tempo, la sua vita personale ha avuto caratteristiche singolari: durante il regime fascista è stata campionessa di salto in lungo e non ha mai smesso di praticare sport in età adulta.
“Margherita Hack ha rappresentato un modello di scienziata completa, capace di unire rigore metodologico e attenzione ai grandi temi umani.” La sua storia resta esempio tangibile di una vita dedicata alla ricerca e all’impegno sociale.