Marco rubio chiede alla cina di intervenire per evitare la chiusura dello stretto di hormuz dopo gli attacchi usa

Marco rubio chiede alla cina di intervenire per evitare la chiusura dello stretto di hormuz dopo gli attacchi usa

Marco Rubio invita la Cina a esercitare pressione sull’Iran per evitare la chiusura dello stretto di Hormuz, cruciale per il petrolio globale, mentre Washington monitora la situazione tra tensioni militari e diplomatiche.
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Marco Rubio ha chiesto alla Cina di esercitare pressione sull'Iran per evitare la chiusura dello stretto di Hormuz, fondamentale per il commercio globale di petrolio, in un contesto di crescenti tensioni tra Stati Uniti e Iran. - Gaeta.it

Gli ultimi sviluppi nelle tensioni tra Stati Uniti e Iran hanno visto un appello esplicito da parte di Marco Rubio alla Cina. Rubio ha chiesto ai leader cinesi di spingere Teheran a non chiudere lo stretto di Hormuz, un passo che metterebbe a rischio il transito di una parte significativa del petrolio mondiale. La questione si è aggravata dopo i recenti attacchi degli Stati Uniti contro siti nucleari iraniani, che hanno scatenato una risposta politica e militare da Teheran. Ecco cosa è successo e perché la situazione interessa anche Pechino.

La posizione di marco rubio e l’appello alla cina

Marco Rubio, segretario di Stato americano e consigliere per la sicurezza nazionale, ha espresso in modo netto la sua preoccupazione per il possibile blocco dello stretto di Hormuz da parte dell’Iran. Durante un’intervista a Fox News, Rubio ha spiegato come la Cina dipenda in modo rilevante da quella via d’acqua per il proprio approvvigionamento di petrolio. Il suo invito è rivolto proprio a Pechino perché faccia pressione sul governo iraniano affinché eviti di chiudere questo passaggio strategico.

Questa richiesta arriva in un momento cruciale, dopo che il parlamento iraniano ha espresso la volontà di bloccare il traffico attraverso lo stretto, anche se la decisione definitiva spetta al consiglio supremo di sicurezza nazionale di Teheran. Rubio ha sottolineato che un’azione del genere avrebbe impatti gravi sul mercato energetico globale e sulle economie collegate, Cina inclusa. La telefonata tra Usa e Cina per discutere questa emergenza potrebbe aprire un canale di mediazione diretto.

Il valore strategico dello stretto di hormuz nel contesto globale

Lo stretto di Hormuz rappresenta un nodo vitale per il commercio energetico in tutto il mondo. Attraverso questo passaggio marittimo transita più del 20% del petrolio e del gas consumati globalmente. Bloccarne il traffico significherebbe interrompere un flusso essenziale, con effetti immediati sui prezzi dell’energia e sulla disponibilità delle risorse.

L’Iran, che controlla uno dei lati dello stretto, ha spesso minacciato di chiuderlo come leva politica nelle dispute internazionali. Negli ultimi anni questa minaccia si è fatta più concreta dopo l’escalation militare e diplomatica provocata dagli attacchi americani contro obiettivi iraniani. Il parlamento iraniano ha votato a favore del blocco, dando passo al consiglio supremo per prendere la decisione definitiva. Un gesto che si colloca in una strategia di difesa e al tempo stesso di pressione contro Washington.

Implicazioni per la cina: dipendenza energetica e equilibrio geopolitico

La Cina è tra i principali importatori di petrolio che passano dallo stretto di Hormuz. Questo rende Pechino direttamente interessata a evitare una chiusura o un rallentamento nel traffico marittimo in questa area. La crisi ha quindi un’importanza specifica per il governo cinese, chiamato a bilanciare i rapporti con l’Iran, tradizionalmente partner nel settore energetico, e quelli con gli Stati Uniti, con cui mantiene anche rapporti commerciali complessi.

Il richiamo di Marco Rubio sottolinea proprio questo punto: la cina ha in mano un ruolo chiave che può contribuire a raffreddare la crisi. Se pensiamo che la chiusura dello stretto porterebbe a forti disagi per l’economia globale e rischi per le forniture energetiche, la capacità di Pechino di influenzare Teheran potrebbe risultare decisiva. Una mediazione cinese in questa fase potrebbe evitare un’escalation militare o un blocco prolungato dai risultati incerti.

Il ruolo delle istituzioni iraniane nella decisione finale

Il parlamento iraniano ha già dato l’ok al blocco dello stretto, ma questa misura non è immediatamente applicabile. L’ultima parola spetta al consiglio supremo di sicurezza nazionale, un organo composto da figure chiave del potere politico e militare iraniano. Questo consiglio valuta rischi, opportunità e conseguenze di una mossa così delicata.

La situazione resta in evoluzione, tra pressioni esterne e calcoli interni per la difesa della sovranità nazionale e la gestione dei conflitti regionali. Quello che appare chiaro è che la minaccia di chiudere lo stretto è ora uno strumento nelle mani di Teheran per rispondere agli attacchi Usa, ma che questo passo avrebbe ripercussioni ben oltre i confini iraniani e provocherebbe effetti sulle rotte del commercio e degli approvvigionamenti globali.

Washington monitora ogni sviluppo con attenzione e sollecita, attraverso figure come Marco Rubio, i partner internazionali a intervenire per mantenere aperto il passaggio strategico dello stretto di Hormuz e scongiurare uno scenario di crisi energetica e geopolitica di ampia portata.

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