Marche, richiesto un tavolo urgente per rilanciare il trasporto pubblico locale: le richieste sindacali

Marche, richiesto un tavolo urgente per rilanciare il trasporto pubblico locale: le richieste sindacali

Sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono alla Regione Marche un confronto urgente per riformare il trasporto pubblico locale frammentato e obsoleto, migliorando servizi, investimenti e coinvolgimento di cittadini e imprese.
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Le sigle sindacali delle Marche chiedono alla Regione un confronto urgente per riformare il trasporto pubblico locale, oggi obsoleto, frammentato e poco utilizzato, proponendo investimenti mirati e un coinvolgimento attivo di istituzioni, imprese e cittadini. - Gaeta.it

Il futuro del trasporto pubblico locale nelle Marche si trova al centro di un appello urgente da parte delle sigle sindacali regionali di Cgil, Cisl e Uil, insieme alle categorie Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Questi gruppi chiedono alla Regione l’avvio immediato di un confronto per definire soluzioni concrete e durature, dopo anni di criticità e proroghe che hanno bloccato ogni vera evoluzione del servizio. La situazione del trasporto pubblico marchigiano, obsoleta e frammentata, rischia di compromettere il diritto alla mobilità di molti cittadini e lavoratori.

La crisi strutturale del tpl nelle marche e le vecchie promesse

Le organizzazioni sindacali sottolineano che la situazione del trasporto locale nelle Marche ormai da troppo tempo mostra segni di deterioramento. Già nel gennaio 2024, durante il convegno “Arrivati al capolinea”, erano state evidenziate numerose criticità e presentate proposte concrete per riformare il sistema. A distanza di un anno quelle indicazioni restano valide, ma poco o nulla è cambiato. Al contrario, la condizione del tpl è peggiorata sotto vari punti di vista.

Proroghe e modello frammentato

I sindacati denunciano il perdurare di proroghe e rinvii nella realizzazione di una gara di appalto che dovrebbe riorganizzare il servizio. Questa gara, annunciata più volte come imminente, non è mai stata realmente avviata. Nel frattempo si continua a operare con un modello vecchio e poco funzionale. La gestione del trasporto è frammentata tra 36 aziende locali, 22 delle quali contano meno di cinque dipendenti e operano su tratte obsolete. In questo scenario, la disconnessione tra le esigenze dell’utenza e i percorsi disponibili appare evidente e ingiustificata.

Risorse limitate e utilizzo scarso del trasporto pubblico nelle marche

Le Marche, secondo i dati citati dai sindacati nel documento ufficiale, sono la regione italiana con la più bassa quota pro capite di risorse statali dedicate al trasporto pubblico locale. Solo lo 0,7% dei cittadini utilizza il bus come mezzo per gli spostamenti quotidiani, un dato che indica il fallimento delle strategie adottate fino a oggi per incentivare la mobilità su mezzi pubblici.

Questi numeri segnano una distanza netta rispetto a molte altre realtà italiane e suggeriscono che il sistema attuale non risponde ai bisogni della popolazione. I sindacati rivendicano una svolta radicale con la definizione di un piano che non solo ripensi le tratte, ma renda il sistema più funzionale per chi lavora, studia o si sposta nelle aree industriali.

Richieste sindacali per un rilancio condiviso e investimenti mirati

Nel documento inviato alla Regione, Cgil, Cisl, Uil e i loro settori trasporti chiedono un tavolo di confronto immediato. Allo stesso devono partecipare non solo le istituzioni e le parti sociali, ma anche le imprese che operano nel settore. L’obiettivo è definire una strategia chiara che permetta di superare l’attuale frammentazione e introduca novità come nuove tratte, corsie preferenziali per snellire gli spostamenti e collegamenti migliori tra i centri abitati e le zone produttive.

Pur apprezzando l’investimento regionale di sei milioni di euro recentemente deliberato per il tpl, i sindacati sottolineano che queste risorse debbano servire a migliorare il servizio e non soltanto a coprire costi di gestione inefficienti. Chiedono un modello di trasporto realmente pubblico che funzioni, con azioni condivise e non con scelte calate dall’alto.

Coinvolgimento delle imprese e delle istituzioni

Il tavolo di lavoro auspicato dovrebbe garantire una partecipazione inclusiva di tutte le parti per dare solide basi a una riforma che possa incidere realmente sulle criticità esistenti.

Il ruolo dei cittadini e la prospettiva per il trasporto pubblico

Cgil, Cisl e Uil ribadiscono l’importanza di coinvolgere i cittadini come parte attiva nel processo di rilancio del trasporto locale. La frustrazione popolare cresce di pari passo con i disservizi e i ritardi, e il sistema attuale non soddisfa le aspettative di chi dipende dall’autobus per motivi di lavoro o studio.

L’invito è chiaro: “i bus devono tornare a circolare più cittadini devono ritrovare fiducia in un servizio pubblico che sia efficiente e dirittamente accessibile.” Il confronto deve includere tutte le parti coinvolte per costruire un sistema più solido, capace di rispondere alle sfide della mobilità contemporanea nelle Marche. In mancanza di questo, restare fermi significherebbe lasciare aperte le stesse criticità che da anni pesano sul tpl regionale.

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