La regione Marche ha lanciato un bando da 7 milioni di euro rivolto alle piccole e medie imprese turistiche che operano nei borghi storici. L’obiettivo è promuovere un turismo sostenibile e diffuso, valorizzando il patrimonio culturale e paesaggistico dell’entroterra marchigiano. Le domande si possono presentare dal 15 maggio al 15 luglio 2025, con priorità per i comuni che partecipano al programma “Borgo Accogliente”.
Le caratteristiche del bando e chi può partecipare
Il bando mette a disposizione un fondo complessivo di 7 milioni di euro, di cui 5 milioni riservati a reti di imprese che intendono sviluppare sistemi integrati di ospitalità, mentre 2 milioni sono dedicati a progetti singoli. Per i progetti individuali la spesa minima richiesta è di 40.000 euro, con un contributo massimo di 100.000 euro. Le spese ammissibili devono essere state sostenute a partire dall’1 giugno 2024 e dovranno essere completate entro 18 mesi dall’avvio del progetto.
Il finanziamento copre metà delle spese ammissibili sotto forma di contributo a fondo perduto, con lo scopo di incentivare investimenti e innovazioni nell’ambito dell’accoglienza turistica. Le imprese che operano all’interno dei borghi storici, e in particolare nei Comuni aderenti al programma Borgo Accogliente, hanno la priorità nell’assegnazione dei fondi.
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Ambiti privilegiati di intervento
Il bando privilegia iniziative che puntano alla riqualificazione di strutture ricettive, come alberghi, extralberghieri e alberghi diffusi, e che promuovono servizi turistici innovativi orientati al turismo lento ed esperienziale. Possono essere sostenuti anche progetti che valorizzano l’artigianato artistico e tradizionale, e la commercializzazione dei prodotti agricoli a filiera corta, elementi che rafforzano l’identità locale e la proposta turistica.
Investimenti e risultati recenti per il turismo nelle marche
Questo bando si inserisce in un più ampio piano di investimenti della regione Marche, che ha stanziato complessivamente oltre 170 milioni di euro negli ultimi anni per lo sviluppo dei borghi e la valorizzazione del turismo. Nel 2024, i fondi assegnati hanno riguardato anche la riqualificazione delle strutture ricettive e iniziative promozionali, con uno stanziamento di 60 milioni.
I dati turistici confermano che gli investimenti stanno producendo effetti concreti. Nel 2024 le Marche hanno registrato oltre 2,7 milioni di arrivi, con una crescita del 4,11% rispetto all’anno precedente. Le presenze hanno superato quota 12 milioni, incrementando del 3,88%. Il turismo straniero è cresciuto significativamente, con un aumento del 15% in un solo anno.
Focus sul turismo nell’entroterra
Anche se il turismo balneare mantiene il primato, l’entroterra sta guadagnando attenzione. Nei piccoli borghi si registra una maggiore permanenza media, salita a 3,6 giorni, sostenuta da un’offerta incentrata su enogastronomia, tradizioni locali e natura. Questi elementi contribuiscono a creare un’esperienza più completa e attrattiva per i visitatori, incentivando il ritorno e il turismo di qualità.
Il progetto borgo accogliente e la valorizzazione territoriale
Il programma Borgo Accogliente indica una rete di comuni impegnati a sostenere la rinascita dei propri centri storici attraverso interventi mirati all’accoglienza turistica. Le imprese che si trovano in questi comuni ottengono una posizione privilegiata nell’accesso al bando, riconoscendo così l’importanza di un’azione coordinata tra territori.
Azioni e strategie
L’attenzione si concentra sulla riqualificazione di strutture esistenti e sulla creazione di servizi che favoriscano un turismo diversificato, che non si limiti alla mera visita ma incoraggi esperienze legate al patrimonio locale. Il coinvolgimento di artigiani, produttori agricoli e operatori del settore culturale rende più sostenibile e radicata questa strategia.
La consigliera regionale Mirella Battistoni, promotrice dell’iniziativa, ha sottolineato come la regione Marchig abbia ben chiaro l’obiettivo di sostenere le imprese turistiche e valorizzare l’identità culturale, creando nuove opportunità lungo tutto il territorio, dalla costa all’Appennino. L’idea è di puntare su un modello turistico più vario, che colleghi economia locale e tutela del patrimonio.