La criminalità organizzata rappresenta una delle sfide più gravi per le nostre società contemporanee. Marcello Viola, procuratore capo di Milano, ha evidenziato l’importanza di unire le forze, affinché la lotta contro mafie e illegalità non resti un onere esclusivo per le Forze dell’Ordine o per la magistratura. Durante il suo intervento in aula al Consiglio comunale, Viola ha ricevuto il sostegno del sindaco Giuseppe Sala e della cittadinanza, in seguito alle minacce di cui è stato oggetto a causa delle sue inchieste.
La lotta alle mafie: un impegno collettivo
Viola ha messo in guardia sulla durezza della battaglia contro le mafie, sostenendo che non possa essere portata avanti solo da pochi individui. “La storia ci ha insegnato che il contrasto alle mafie è un compito arduo e complesso, che richiede l’impegno di molti”, ha affermato. Secondo lui, il successo nella lotta contro la criminalità organizzata si raggiunge solo attraverso un fronte comune, dove la responsabilità viene condivisa tra tutti i membri della società.
Il procuratore ha sottolineato che è fondamentale coinvolgere non solo le istituzioni, ma anche la società civile. La vera forza risiede nella capacità di unire le molte energie disponibili, affinché ciascuno possa contribuire a questo fronte comune. Ignorare il coinvolgimento di più attori, secondo Viola, porta a una delega del potere che espone i singoli, creando significativi rischi e potenziali fallimenti.
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L’importanza dell’antimafia nelle scuole e nelle comunità
Viola ha illustrato un concetto chiave: l’antimafia non opera unicamente in ambito giudiziario, bensì si estende a tutti gli aspetti della vita quotidiana. “Dobbiamo considerare l’antimafia come una difesa dei diritti, dell’economia, della politica e della cultura”, ha spiegato. A suo avviso, questo approccio deve essere assimilato a partire dalle scuole, dove le nuove generazioni possono essere educate a riconoscere e contrastare i segnali di illegalità.
Inoltre, il procuratore ha rimarcato l’importanza di coinvolgere famiglie e comunità religiose in questa battaglia. Le chiese e le associazioni possono svolgere un ruolo cruciale nel sensibilizzare la popolazione sui pericoli delle mafie e incoraggiare un comportamento attivo nel contrasto all’illegalità.
Riconoscere i nuovi volti della criminalità organizzata
Nel suo intervento, Viola ha evidenziato che la criminalità organizzata ha assunto forme più subdole e meno visibili, rendendola perciò più insidiosa. Per questo motivo, ha esortato tutti a mantenere viva l’attenzione e il monitoraggio su questi fenomeni. “Combattere la mafia richiede un impegno quotidiano”, ha dichiarato. È necessario che ciascun individuo e ogni ente si assumano la responsabilità di mettere in campo anticorpi efficaci contro l’illegalità.
La lotta alla mafia deve diventare un impegno costante, in grado di adattarsi alle nuove forme di criminalità e alle vulnerabilità delle comunità. Solo con uno sforzo collettivo mirato e persistente sarà possibile eradicare la presenza della criminalità organizzata e garantire un futuro più sicuro per tutti.