Manoppello, due giorni di incontro tra alpini e protezione civile per il pellegrinaggio al volto santo e il ricordo del sisma del 2012

Manoppello, due giorni di incontro tra alpini e protezione civile per il pellegrinaggio al volto santo e il ricordo del sisma del 2012

A Manoppello centinaia di alpini abruzzesi si sono riuniti per il pellegrinaggio al volto santo, rinnovando il gemellaggio con la protezione civile di Cavezzo e ricordando il sisma del 2012 in Emilia-Romagna.
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A Manoppello si è svolto il pellegrinaggio al Volto Santo con la partecipazione di oltre 500 alpini abruzzesi, unendo fede, memoria e solidarietà, e rinnovando il gemellaggio con i volontari di protezione civile di Cavezzo, legati dall’esperienza del sisma del 2012. - Gaeta.it

Nella cittadina di Manoppello si sono radunati centinaia di alpini per la dodicesima edizione del pellegrinaggio al volto santo. L’evento ha raccolto penne nere da tutta l’Abruzzo in un momento dedicato alla fede e al ricordo, intrecciando celebrazioni religiose e riflessioni sulle attività della protezione civile, con particolare attenzione al legame con la comunità di Cavezzo colpita dal sisma del 2012.

Il raduno degli alpini e la cerimonia religiosa nella basilica del volto santo

Domenica primo giugno Manoppello ha ospitato più di cinquecento alpini provenienti da diverse città e paesi della regione Abruzzo. Il ritrovo degli iscritti ai gruppi si è svolto nelle prime ore del mattino. Alle 10 in punto, una santa messa è stata officiata all’interno della basilica dedicata al volto santo di Gesù, un luogo di grande importanza religiosa per la comunità locale. Questo rito ha rappresentato il fulcro spirituale dell’incontro.

Successivamente alla celebrazione, gli alpini hanno lasciato la basilica per prendere parte a una sfilata lungo il percorso che va da Colle Tarigni fino al centro storico di Manoppello. Il corteo ha coinvolto cittadini e turisti, creando un’atmosfera di condivisione e ricordo collettivo che ha animato le vie del paese. La presenza numerosa delle penne nere ha mostrato il forte legame tra i diversi gruppi alpini abruzzesi e la loro comunità d’origine.

Le iniziative della giornata hanno consentito anche la rinnovata conferma del gemellaggio tra il gruppo alpini di Manoppello e il gruppo comunale volontari protezione civile di Cavezzo. Il patto, giunto al suo tredicesimo anno, richiama l’impegno e la solidarietà reciproca nata in seguito al terremoto dell’Emilia-Romagna nel maggio del 2012. La scelta di celebrare questo vincolo in occasione del pellegrinaggio evidenzia l’importanza del collegamento tra fede, storia e soccorso.

Il ruolo dei volontari di protezione civile di manoppello durante il sisma del 2012 a cavezzo

Il legame tra Manoppello e Cavezzo nasce dalle tragedie vissute durante il terremoto che nel 2012 ha colpito duramente l’Emilia-Romagna. Il sisma causò la morte di 28 persone nella zona della pianura padana, molte delle quali lavoratori di opifici crollati dopo le scosse. All’epoca, i volontari di protezione civile di Manoppello si mossero rapidamente per offrire un sostegno concreto e immediato.

La colonna mobile regionale partita dall’Abruzzo comprendeva circa ottanta volontari e trenta mezzi, che all’alba del 30 maggio raggiunsero Cavezzo, uno dei comuni più danneggiati nel modenese. Sul posto venne allestito un campo capace di ospitare fino a 1100 sfollati, un intervento fondamentale per garantire assistenza e sicurezza agli abitanti colpiti dall’emergenza.

L’esperienza di quei giorni ha rafforzato le relazioni tra i due gruppi di volontari. Il lavoro svolto con dedizione a Cavezzo è entrato a far parte della storia più recente di Manoppello, valorizzando il ruolo dei volontari come punto di riferimento nelle situazioni critiche e nelle attività ordinarie di prevenzione e sostegno alla popolazione.

Programma ufficiale e momenti istituzionali a manoppello il 31 maggio

Il giorno precedente al pellegrinaggio, a Manoppello, si è svolta una cerimonia istituzionale molto significativa. Il 31 maggio ha visto l’arrivo di una delegazione di amministratori e volontari di protezione civile provenienti da Cavezzo, guidata dal sindaco Stefano Venturini. Ad accogliere questa rappresentanza ufficiale il sindaco di Manoppello, Giorgio De Luca, insieme al capogruppo ANA del gruppo alpini Manoppello, Antonio Iezzi.

La giornata è iniziata con un omaggio floreale ai caduti di Marcinelle presso il cimitero comunale, un gesto che ha ricordato i minatori scomparsi nel disastro del 1956. Alle 18 è seguito un momento solenne con l’alzabandiera in piazza San Francesco. Da qui è partito un corteo fino a piazza Garibaldi dove si sono resi omaggi ai caduti di tutte le guerre e al monumento dedicato alla protezione civile, situato in Largo Dogali.

A chiudere le celebrazioni è stato un concerto tenuto dal coro dell’Associazione Nazionale Alpini, nella chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari. Il programma ha previsto così una serie di appuntamenti che uniscono memoria, riconoscenza e cultura, sottolineando il valore del volontariato e della solidarietà tra le comunità coinvolte.

L’importanza del legame tra manoppello e cavezzo a tredici anni dal terremoto

La presenza di rappresentanti di Cavezzo e gli alpini di Manoppello insieme in occasione del pellegrinaggio al volto santo sottolineano la continuità di un rapporto nato da una crisi, ma cresciuto nella collaborazione. Il sindaco Giorgio De Luca ha definito gli alpini simbolo di dedizione e sostegno alle comunità, riconoscendo il lavoro concreto e serio svolto dai volontari locali.

Il gemellaggio tra Manoppello e Cavezzo rappresenta un canale per condividere esperienze e capacità, mantenendo vivo il ricordo delle difficoltà affrontate nel 2012. Questa rete rafforzata permette di mantenere alto il livello di prontezza nelle emergenze e di consolidare un sentimento collettivo di vicinanza.

Nel corso dei due giorni di incontri e celebrazioni, la città di Manoppello ha confermato la sua attenzione alle realtà del volontariato e alla memoria comune, affermando un percorso di collaborazione solido che non ha perso il suo valore nel tempo.

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